Cultura della sicurezza, zero trust, sistemi Sase: i consigli di Cisco per la migliorare la cybersecurity

Secondo l'azienda è necessario un maggiore supporto da parte della dirigenza e dedicare più personale alla risposta agli attacchi informatici. L'adozione di un modello zero trust evoluto incrementa la resilienza del 45%

Il sondaggio di Cisco 2021 Security Outcomes Study è stato effettuato su un campione di 4.800 professionisti della sicurezza, dell’IT e della privacy in 25 paesi

I criminali informatici non danno tregua e sui stima che il 65% delle aziende Italiane abbia subito conseguenze negative sul proprio business a causa di un attacco informatico. Nello specifico il 37,7% ha subito violazioni di rete o dei dati, il 40,8% interruzioni di rete o di sistema, il 36,2% ha conosciuto da vicino i danni di un ransomware e il 60% ha dovuto far fronte ad attacchi distributed denial of service (Ddos). Tutti eventi che hanno comportato nel loro complesso un’interruzione dell’operatività e delle comunicazioni (Emea: 62,6%), disservizi nella supply chain (EmeaA: 43%), compromissione delle attività interne (Emea: 41,4%) e della reputazione del brand (Eme: 39,7%).

Uno scenario insomma allarmante quello che si viene fuori dal Security Outcomes Report, Volume 3: Achieving Security Resilience, studio che Cisco ha realizzato intervistando 4.700 soggetti sparsi in 26 Paesi fra cui l’Italia e grazie a cui è stato possibile identificare 7 fattori di successo in grado di aumentare la resilienza della sicurezza aziendale.







I 7 fattori di successo per la resilienza della sicurezza

Lo studio si basa su una metodologia che genera un punteggio di resilienza della sicurezza per le aziende intervistate, identificando 7 fattori di successo supportati da dati che, se assenti, posizionano le aziende nell’ultimo 10° percentile dei performer mentre, se presenti, le fanno salire nel 90° percentile.

Mentre la ricerca dello scorso anno era riuscita ad analizzare le architetture, le tecnologie e le strategie operative che portano ad avere aziende più resilienti, l’edizione del 2022 riprende il discorso concentrandosi sui fattori culturali, ambientali e sulle soluzioni che le aziende devono adottare per raggiungere la resilienza della sicurezza. La sicurezza è qualcosa infatti che riguarda la sfera umana, poiché la leadership, la cultura aziendale e le risorse hanno un impatto considerevole sulla resilienza:

  1. Le aziende che segnalano uno scarso supporto da parte della C-suite in materia di sicurezza hanno ottenuto un punteggio inferiore del 39% (Emea) rispetto a quelle che godono di un significativo supporto da parte dei dirigenti.
  2. Le aziende che promuovono una cultura della sicurezza hanno ottenuto un punteggio medio del 46% (Emea), superiore a quelle che non lo fanno.
  3. Le aziende che impiegano personale e risorse interne aggiuntive per rispondere agli incidenti di sicurezza hanno ottenuto un incremento del 15% (Emea) nei risultati di resilienza.Le aziende devono prestare inoltre attenzione alla complessità nel passaggio da ambienti on-premise ad ambienti completamente basati sul cloud:
  4. Le aziende nell’area Emea le cui infrastrutture tecnologiche sono prevalentemente on-premise o basate sul cloud hanno ottenuto, a pari livello, i punteggi di resilienza della sicurezza più alti. Tuttavia, le aziende che si trovano nelle fasi iniziali di transizione da un ambiente on-premise a un ambiente cloud ibrido hanno registrato un calo del punteggio tra l’8,5% e il 14%, a seconda della difficoltà di gestione degli ambienti ibridi.L’adozione di soluzioni avanzate di sicurezza hanno avuto un impatto significativo sui risultati di resilienza:
  5. Le aziende che hanno dichiarato di aver adottato un modello zero trust evoluto hanno ottenuto un aumento del 30% (Emea) del punteggio di resilienza rispetto a quelle che non l’hanno implementato.
  6. Le funzionalità avanzate di rilevamento e risposta hanno portato a un aumento del 45% (Emea) del punteggio di resilienza rispetto alle aziende che hanno dichiarato di non avere tali soluzioni.
  7. La convergenza delle tecnologie di rete e sicurezza in un sistema Sase (Secure access services edge) distribuito in cloud ha migliorato i punteggi di resilienza della sicurezza del 27% (Emea).













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