Cina contro Cina. Xiaomi sale sul terzo gradino del podio dei produttori mondiali di smartphone. A dirlo un rapporto di Strategy Analytics, che smentisce le aspirazione della compagnia di Ren Zhengfei, Huawei, tutte puntate su Mate 20 e P20, per diventare il secondo più grande produttore al mondo. Ora è quarto, davanti a Oppo e Vivo. Samsung e Apple rimangono rispettivamente il primo e il secondo in classific, con rispettivamente 18,2 e 10,2 milioni di smartphone consegnati nel febbraio 2020.
Nel febbraio 2020, secondo il rapporto, Huawei ha consegnato 5,5 milioni di smartphone, 500mila in meno rispetto al suo concorrente Xiaomi, fondata da Lei Junnon e non soggetta ad alcun embargo. Huawei nell’ultimo anno, è stata costretto a rivedere i suoi metodi di produzione per ridurre la sua dipendenza da componenti di origine americana. È stata anche costretta a utilizzare il sistema operativo Android senza i servizi di Google, il che la priva di preziose applicazioni di terze parti. Un gap per i consumatori occidentali difficile da colmare e preoccupati di non poter accedere a Instagram o YouTube. La società con sede a Shenzhen prevede un calo senza precedenti del 20% delle vendite nel 2020.