Workday: ma che cosa fa l’ Italia con la digital transformation?

di Marco Scotti ♦ Con la convinzione che anche il nostro Paese sia pronto, il colosso delle applicazioni aziendali cloud per la gestione finanziaria e delle risorse umane apre una nuova sede a Milano. Interfaccia utente intuitivo, più sicurezza e coinvolgimento della community. Le usano già AstraZeneca, Rolls-Royce, Roquette, YOOX Net-a-Porter. La case history di Sanofi

Workday, il colosso delle applicazioni aziendali cloud per la gestione finanziaria e risorse umane, ha annunciato l’apertura di una nuova sede in Italia, a Milano. Per ora la sede è ancora top secret, ma Industria Italiana può riferire che la scelta è ristretta a due zone diverse eppure entrambe molto “gettonate”: la prima è quella di Porta Nuova, all’ombra del Palazzo Unicredit e del Bosco Verticale, l’altra è quella del Quartiere Ripamonti-Piazzale Lodi, dove già sorge la Fondazione Prada e dove a breve saranno inaugurati gli uffici della nuova sede di Fastweb. Questa seconda area è oggetto di una profonda riqualificazione infrastrutturale che potrebbe portare alla realizzazione di nuovi mezzi di trasporto elettrici e a guida autonoma per collegare la fermata del passante alla nuova zona commerciale.

L’annuncio che Workday ha deciso di arrivare a Milano – dopo aver aperto sedi in Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Sudafrica, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre ai data center regionali di Dublino e Amsterdam, per un totale di 1.400 dipendenti – è stata data a metà aprile, ma ora i tempi stringono e si è ormai pronti per il “rush finale”. «Apriamo una sede in un nuovo Paese solo quando siamo sicuri di poter portare valore e supportare le aziende al meglio nel loro percorso di trasformazione digitale. Il punto di partenza è la creazione di un solido ecosistema: l’Italia secondo noi è pronta. Già oltre 450 aziende globali hanno adottato Workday,  e i partner locali ci supportano e vivono insieme a noi con entusiasmo questo nuovo capitolo della nostra storia», spiega Javier Moreira, Vice President Sales, Continental Europe di Workday.







 

Javier Moreira, Vice President Sales, Continental Europe di Workday

Un po’ di storia

Workday ha iniziato a operare nel 2005 partendo da zero e realizzando un sistema di software che risponde in particolare a due esigenze: creare un sistema univoco e integrato e migliorare il coinvolgimento della community. Il primo punto permette alle aziende che impiegano il software di avere un unico sistema per ottimizzare i processi operativi di Finance e HR e creare un’esperienza più coinvolgente per i propri collaboratori. La suite unica di prodotti Workday offre ai clienti un sistema cloud unificato per pianificare, realizzare e analizzare il proprio business in un ambiente sicuro e omogeneo. Inoltre, i clienti hanno l’opportunità di condividere le idee e le best practice e di coinvolgere attivamente i team prodotto nelle future innovazioni.

I risultati sembrano dare ragione alla multinazionale americana, che ha oltre 2.100 clienti nel proprio portafoglio, spaziando dalle medie imprese alle aziende Fortune 50. «In particolare – spiega a Industria Italiana Gonzalo Benedit, presidente EMEA e Asia-Pacifico-Giappone di Workday – 175 delle Fortune 500 utilizzano già Workday e oltre 450 aziende globali e i loro dipendenti usufruiscono già della nostra esperienza in Italia. Siamo pronti a supportare ancora più aziende in Italia nella loro trasformazione aziendale con un sistema unificato di Financial Management e HCM facile da utilizzare, rapido da implementare e pronto ad accompagnare la crescita futura». Tra i clienti che utilizzano Workday ci sono colossi come AstraZeneca, Rolls-Royce, Roquette, Sanofi e YOOX Net-a-Porter.

 

Gonzalo Benedit, presidente EMEA e Asia-Pacifico-Giappone di Workday

L’offerta Workday

L’idea che muove l’offerta di Workday è quella di offrire alla clientela una soluzione integrata che abbandoni la logica “a compartimenti stagni” per un approccio più olistico. In particolare, vengono eliminati hardware, software, middleware e perfino database per concentrarsi su una soluzione cloud sempre disponibile anche senza un’infrastruttura informatica di grandi dimensioni. «La nostra soluzione – ci spiega ancora Benedit – ha un’interfaccia utente intuitiva e facile da usare, e il sistema funziona in modo trasparente, secondo la logica “unica piattaforma, unica interfaccia”. Ci chiedono spesso che cosa ci rende unici, e io rispondo sempre la grande connessione e la passione». Un’attenzione particolare viene poi rivolta all’implementazione immediata della soluzione nel rispetto dei tempi e dei budget aziendali per garantire un time to value più rapido.

In tempo di GDPR, poi, Workday ha investito molto nella riduzione del rischio integrata e sulla sicurezza dal principio, grazie a un sistema di data center mondiale che coordina l’attenzione sui diversi asset. Naturalmente, infine, le soluzioni sono studiate per tutti i lavoratori in mobilità che hanno necessità di accedere alle informazioni attraverso un cloud agile e funzionale. «Per noi è importante ascoltare i clienti e le loro storie – continua Benedit -. È questo il punto forte della nostra relazione con loro, per arrivare a raggiungere l’obiettivo finale: mantenere un loro grado di soddisfazione del 98%, così confermano le nostre rilevazioni. Altro elemento cardine sono le persone: sono i nostri dipendenti, infatti, a interagire quotidianamente con i clienti, sono l’ultimo miglio per trasferire il nostro valore. E, infine, c’è la tecnologia, la nostra piattaforma che rende il business digitale».

 

 

«Oltre 8 miliardi di transazioni – aggiunge David Clarke, Senior Vice President, Technology Development -, 5 data center in tutto il mondo, un tasso di sicurezza del 99%. Tutto questo è Workday. Nel 2005, quando l’azienda è nata, non si conoscevano ancora le potenzialità delle applicazioni enterpise in Cloud, tra cui la facilità e l’economicità di implementazione. Oggi le organizzazioni sono pronte e riescono a cogliere pienamente i benefici delle soluzioni SaaS per la gestione finanziaria e delle risorse umane». Le applicazioni mobile di Workday sono ottimizzate con il supporto nativo per iPhone, iPad e Android, e il supporto web mobile per tutti i dispositivi basati sul protocollo HTML5. Tutti i processi aziendali, i dati finanziari e quelli sul personale possono essere visualizzati su un’unica App.

 

Laura Bruno, HR Director per Italia e Malta di Sanofi

Il caso Sanofi

Tra i clienti di Workday c’è anche Sanofi, la multinazionale del farmaco che ha iniziato la sua partnership con l’azienda americana nel marzo del 2015. In una prima fase (Wave 1), Workday ha introdotto in azienda strumenti di armonizzazione di alcuni processi HR, tra cui il Talent e il performance management. Con la Wave 2, partita ad aprile dello scorso anno, è stato possibile inetgrare i moduli di Core HR, recruiting, Compensation e Time management, oltre all’Organizational Management a livello Global. La scelta di Sanofi è ricaduta su uno strumento integrato basato sul cloud, con un’interfaccia semplice e intuitiva. L’impiego della nuova soluzione ha permesso il rafforzamento dei centri di competenza trasversali, la valorizzazione di tutti i manager della divisione HR, oltretutto grazie a una suite supportata da tutti i device utilizzati in azienda.

Un altro aspetto interessante è che ciascun dipendente si assume la responsabilità primaria della gestione delle proprie aspirazioni e interessi di sviluppo/carriera, attraverso la possibilità di aggiornamento costante del proprio profilo. I manager sono responsabili dello sviluppo della Talent Review – ovvero, di quel meccanismo che svela i talenti e le aspirazioni di ogni dipendente – e della gestione e valutazione della performance dei propri collaboratori. Ogni manager può avviare online la richiesta di una figura professionale, attivando automaticamente tutto il meccanismo di recruiting. Nel solo 2017 sono state realizzate circa 400 ore di formazione e sessioni di training per l’acquisizione di competenze tecniche e di processo, affiancando, inoltre, per accompagnare il cambiamento, video-tutorial, open session rivolte a tutti i dipendenti e moduli di e-learning.

Tra i principali benefici rilevati da Sanofi ci sono una maggiore responsabilizzazione dei manager nella gestione delle risorse, una maggior partecipazione attiva di ogni persona in ambito Development e una semplificazione e ottimizzazione dei processi, grazie all’eliminazione di molteplici tool esistenti e ridondanze di processo. Sono stati rilevati benefici anche nell’armonizzare i processi HR tra diversi paesi, ciascuno con le sue normative e restrizioni. Si è registrata un’alta percentuale di adesione alle iniziative di sensibilizzazione e formazione proposte, con un alto tasso di risoluzione delle criticità segnalate. «Workday non è semplicemente un software, ma un sistema di supporto al change management. L’impiegato diventa il primo responsabile del suo sviluppo in azienda, e il manager la persona incaricata di supportarlo in questo percorso. Si tratta di un processo di cambiamento lungo e per certi versi pesante, ma ne vale sicuramente la pena» spiega Laura Bruno, HR Director per Italia e Malta di Sanofi.














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