Partena sceglie i sensori di wenglor

Verranno utilizzati a bordo delle macchine per il packaging delle fiale per il settore farmaceutico

I sensori di wenglor controllano la disposizione delle fiale: se queste fossero posizionate in modo errato, le barriere segnalano l’irregolarità interrompendo il processo

Partena, azienda modenese specializzata nella produzione di macchine per il confezionamento in blister di prodotti farmaceutici, ha scelto di affidarsi ai sensori prodotti da wenglor sensoric italiana, filiale locale dell’azienda leader mondiale nella produzione di sensori intelligenti, sistemi di visione e dispositivi di sicurezza.

L’obiettivo di Partena era quella aver un maggior controllo sul processo di confezionamento delle fiale, soprattutto per quanto riguarda l’operazione di caricamento eseguita da un robot su un sistema a tamburo. La scelta è ricaduta sui sensori optoelettronici Polybag, ovvero sulle barriere catarifrangenti con banda luminosa modello P1EL100 di wenglor.







Questi dispositivi si occupano di verificare il corretto posizionamento delle fiale all’interno dei cassonetti, così da consentire ad un secondo robot di poterle manipolare. Nel caso in cui le fiale risultassero posizionate in modo errato, i sensori segnalano l’irregolarità, interrompendo il processo ed emettendo nel contempo un segnale acustico di avviso. Se le fiale sono correttamente alloggiate all’interno del cassonetto, il secondo robot le preleva per poi depositarle su un sistema di trasporto, che le avvia verso il successivo passaggio di confezionamento.

Le innovative barriere catarifrangenti con linea ottica di wenglor rappresentano una soluzione affidabile, precisa e di qualità. Il principio di funzionamento su cui si basano i sensori catarifrangenti a banda luminosa P1EL di wenglor è lo stesso delle barriere fotoelettriche bidimensionali, ma in questo caso ad essere proiettata è una lama di luce laser collimata. Il modello utilizzato da Partena a bordo delle proprie macchine è il P1EL100, un sensore che dispone di un fascio di luce ampio 27 mm e che è in grado di operare in un campo di lavoro fino a 1,6 m, rilevando con precisione sagome anche scure, trasparenti o lucide e perfino dotate di superfici perforate. Grazie al fascio di luce laser continuo ed omogeneo, questi sensori sono in grado di effettuare il tasteggio sicuro degli oggetti a distanza con raggio di azione molto più ampio rispetto ad una classica barriera luminosa dotata di un punto luce. Questi sensori sono quindi ideali per il rilevamento affidabile dei bordi di oggetti a forma irregolare e di dimensioni variabili.

La funzione di autoapprendimento dinamico di cui sono dotati è particolarmente vantaggiosa soprattutto per le applicazioni che utilizzano i nastri trasportatori, in quanto consente di compensarne facilmente le eventuali aree di irregolarità. È inoltre disponibile un’ulteriore funzione per l’autoapprendimento di precisione, mediante la quale è possibile rilevare in modo affidabile oggetti fino alla dimensione minima di 4 mm. Grazie alla dotazione di un connettore girevole a 180° e al formato compatto (emettitore e ricevitore sono disposti in un unico alloggiamento di soli 27mm di larghezza), le barriere catarifrangenti modello P1EL100 possono essere montate con la massima flessibilità anche in spazi particolarmente ristretti.














Articolo precedenteCordaan sceglie Extreme Networks per la sua infrastruttura di rete
Articolo successivoLa carenza di chip non risparmia nemmeno Apple






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui