Two-stroke future fuel conversion, la tecnologia di Wärtsilä per convertire i motori diesel in modelli alimentati a Gnl

L'azienda ha stretto una partnership con Msc, che si occuperà di testare la soluzione su una delle sue navi portacontainer

La tecnologia Two-stroke Future Fuel Conversion consentirà di trasformare i motori due tempi diesel in modelli alimentati a Gnl

Nel primo trimestre del 2022 Wärtsilä renderà disponibile Two-stroke Future Fuel
Conversion, una tecnologia che permette di trasformare i motori diesel a due tempi in motori alimentati a Gnl e, in futuro, con combustibili green come metanolo e ammonia.

Questa soluzione  è stata sviluppata dalla divisione Wärtsilä 2 Stroke Services e tutti i test e parte della ricerca applicata sono state fatte nei laboratori dello stabilimento di Trieste, a San Dorligo della Valle: la divisione di Product Validation di Wärtsilä Italia ha infatti lavorato in sinergia con il team di Wärtsilä Svizzera ed è stata in particolare impegnata nelle fasi di Ricerca, Test e Validazione, utilizzando il laboratorio motori 2 tempi, uno dei più evoluti d’Europa, alla presenza, nel corso del processo, anche dell’armatore Msc, che condividerà con Wärtsilä il prossimo passo del progetto, la dimostrazione tecnologica. la soluzione verrà infatti applicata su una delle navi portacontainer di Msc che monta quale motore principale un Wärtsilä RT-flex96C-B, e che sarà il primo a venire riconvertito a dual fuel nei prossimi mesi.







«La soluzione che abbiamo sviluppato garantisce alta flessibilità in termini di cicli operativi e tipologie di combustibili», spiega Stefano Lippi, direttore delle attività di sviluppo Fs&Ws e 2 Tempi di Wärtsilä Italia. «È composta da un serbatoio addizionale che viene installato a bordo della nave e di un set di componenti che permettono di innalzare la pressione del gas e diminuirne la temperatura in maniera molto efficiente, utilizzando l’energia cinetica del motore. L’innovativo sistema di iniezione, che è stato brevettato, permette di iniettare il gas a bassa temperatura (sotto zero) garantendo un ciclo di combustione ottimale ed evitando di disperdere gas incombusto. Diversi team hanno collaborato al progetto, in particolare quello svizzero e italiano che hanno lavorato con grande professionalità per portare il prodotto sul mercato».

Lo sviluppo è stato supportato da importanti investimenti (più di 5 milioni di euro) di cui buona parte utilizzati nei Laboratori di Trieste, aprendo così a ulteriori investimenti visto il consistente piano di sviluppi che questa nuova tecnologia richiederà.

«Siamo estremamente orgogliosi di essere protagonisti nella realizzazione di questa soluzione tecnologica in cui abbiamo avuto un ruolo centrale», commenta Andrea Bochicchio, presidente di Wärtsilä Italia. «La tecnologia implementata da Wärtsilä prevede una installazione rapida e ‘poco invasiva’ sulle navi attualmente in uso, una sosta cantiere breve per la conversione, maggiore efficienza, risparmio nel lungo periodo e l’allungamento della vita delle flotte, anche in relazione alle future regolamentazioni sul fronte ambientale: sono tutti elementi che rendono il progetto rivoluzionario, unico e vincente per gli armatori e per l’ambiente».

«Msc ha seguito con grande interesse lo sviluppo di questa soluzione innovativa, un elemento di supporto nella transizione di Msc verso la decarbonizzazione e il raggiungimento delle zero emissioni entro il 2050», commenta Prabhat Jha, ceo e amministratore delegato del gruppo Msc Shipmanagement.














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