Volkswagen rivede la strategia di acquisto dei semiconduttori

Il Gruppo sta riorganizzando l’approvvigionamento per garantirne la fornitura a lungo termine e assicurarsi una posizione di leadership

Il Gruppo Volkswagen sta riorganizzando l’approvvigionamento di componenti elettronici e semiconduttori per garantirne la fornitura a lungo termine e assicurarsi, in questo modo, una posizione di leadership in termini di tecnologia e competitività. A tal fine, il Gruppo ha sviluppato una nuova strategia per l’acquisto di componenti elettronici.

I semiconduttori sono indispensabili per l’industria automobilistica: non solo sono la base per la produzione di massa, ma sono anche motori di innovazione e fondamentali per l’introduzione sul mercato di nuovi prodotti. Il forte aumento della domanda di semiconduttori è legato alla crescente elettrificazione dei veicoli e alla tendenza all’uso sempre più frequente di funzioni di assistenza alla guida, fino alla guida completamente autonoma. Le relative innovazioni comporteranno anche l’utilizzo di semiconduttori tecnologicamente avanzati, mentre la domanda per semiconduttori più comuni rimarrà o, addirittura, crescerà ulteriormente. Le innovazioni tecnologiche dei veicoli sono fortemente caratterizzate dall’impiego dei semiconduttori: nel 1978, nella centralina di una Porsche 911 erano installati solo otto semiconduttori.







Oggi, una Škoda Enyaq ha circa 90 centraline, per un totale di circa 8.000 componenti elettronici. Questo sviluppo ha un impatto anche sul valore dei componenti elettronici del veicolo, che entro il 2030 sarà più che raddoppiato rispetto all’attuale media di circa 600 euro per veicolo. Secondo le valutazioni del Gruppo e le relative analisi, anche l’importanza del settore automobilistico come cliente dell’industria dei semiconduttori è in crescita. Oggi, l’industria automotive è al quinto posto tra i principali acquirenti, con un volume di acquisti globali di semiconduttori pari a circa 47 miliardi di dollari Usa. Entro il 2030 si prevede che salirà al terzo posto, con un volume di mercato di circa 147 miliardi di dollari. Le conseguenze della pandemia da Covid e della relativa ‘crisi dei chip’ continuano a farsi sentire. Per affrontare queste enormi sfide e garantire l’approvvigionamento di semiconduttori, all’inizio del 2022 il Gruppo Volkswagen ha lanciato l’iniziativa Compass, inizialmente con un focus operativo per salvaguardare la pianificazione dei veicoli. Sulla base dell’esperienza acquisita, sono state individuate aree d’azione strategiche, e sviluppate e implementate soluzioni sostenibili a lungo termine.

«Un elevato grado di trasparenza nella catena del valore dei semiconduttori – la conoscenza esatta dei componenti utilizzati – ci permette di determinare meglio la domanda e la disponibilità globale di questi elementi», spiega Dirk Große-Loheide, membro del consiglio di amministrazione di Volkswagen con responsabilità per gli acquisti. «Ciò è evidenziato dal processo di risk management che, in futuro, sarà esteso fino al livello dei singoli componenti elettronici e ci aiuterà a individuare tempestivamente i colli di bottiglia e a evitarli. Per i semiconduttori, elementi di importanza strategica, e anche per gli sviluppi futuri del Gruppo, ci affideremo all’acquisto diretto dai produttori».

In passato, per l’acquisto di componenti elettronici come le centraline i fornitori di primo livello (Tier 1) avevano ampia libertà nel decidere quali elementi utilizzare. In futuro, il dipartimento Acquisti del Gruppo Volkswagen lavorerà in stretta collaborazione proprio con i fornitori del Tier 1 per definire quali saranno i semiconduttori e le altre parti elettroniche da utilizzare.

«Questo approccio sarà esteso a tutti i Brand del Gruppo attraverso un apposito Comitato, il Semiconductor Sourcing Committee (SSC) istituito appositamente per lo scopo, che include rappresentanti dei reparti Acquisti e Sviluppo dei Brand, di Volkswagen Group Components e di CARIAD. Inoltre, la trasparenza per quanto riguarda i semiconduttori consentirà di individuare e implementare più rapidamente alternative tecniche in caso di restrizioni nell’approvvigionamento. Un ulteriore effetto positivo è dato dalla riduzione del numero delle varianti hardware, che si traduce in un minor grado di complessità del software», commenta Karsten Schnake, membro del cda di Škoda Auto con responsabilità per gli Acquisti e a capo della task force, trasversale a tutti i Brand e a tutte le funzioni, Compass (Cross Operational Management Parts & Supply Security).














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