Connessa, digitale, sostenibile: è la smart city abilitata da Txt! L’hackaton e i progetti

di Laura Magna ♦︎ Le soluzioni sono state selezionate da una giuria di aziende: Angelini, Widiba, Hype, Datwyler. Tra gli obiettivi: spingere i giovani verso l’imprenditorialità e integrare nuove startup dell’ecosistema di Txt. I vincitori. Paiee: ottimizzazione comunità energetiche. EmergenSky: drone per trasporto presidi medici salvavita. Eko Rewards: piattaforma che misura la vita ecologica del cittadino. I sei marketplace della Commissione europea. Ne parliamo con Fabrizio Azzellini

L’hackaton si è svolto a Cascina Scova, nella città di Pavia, dal 23 giugno al 25 giugno e ha visto la partecipazione di dieci squadre finaliste, autrici di altrettanti progetti già selezionati da una giuria composta da aziende esterne

Una soluzione per ottimizzare le comunità energetiche rinnovabili; un drone che trasporta organi, sangue, bombole di ossigeno e altri presidi medici salvavita; una piattaforma che misura la vita ecologica del cittadino e lo premia. Sono i tre progetti vincitori dell’hackaton organizzato da Txt per scovare soluzioni concrete abilitanti la Smart city. Ovvero una città sostenibile, connessa, digitale e focalizzata sui cittadini. Txt è una multinazionale italiana quotata sullo Star di Piazza Affari e con varie sedi nel mondo ed è un Digital Enabler, un fornitore di soluzioni end-to-end a supporto della trasformazione digitale di prodotti e processi di imprese e comunità.

 







L’hackaton per abilitare la smart city

Daniele Misani, ceo di Txt

L’hackaton si è svolto a Cascina Scova, nella città di Pavia, dal 23 giugno al 25 giugno e ha visto la partecipazione di dieci squadre finaliste, autrici di altrettanti progetti già selezionati da una giuria composta da aziende esterne (tra cui Angelini, Widiba, Hype, Datwyler). Durante questa tre giorni, che ha corrisposto alla fase finale della competizione, i partecipanti sono stati chiamati a lavorare insieme al loro team per sviluppare le loro soluzioni, ovvero per fare sviluppo, per attuare la prototipazione e il test. Poi le squadre hanno presentato le soluzioni a una giuria, che le ha valutate sulla base di specifici criteri (Concept idea, Business plan, Marketing strategy, Presentation, Poc). Della giuria faceva parte anche un membro “speciale” per la stampa: il direttore di Industria Italiana Filippo Astone. Sono emersi così i tre vincitori e i premi speciali per il miglior business plan sotto la valutazione attenta di Andaf e per l’idea con maggiore potenzialità mediatica. L’hackaton è, tipicamente, un evento in cui programmatori, informatici, grafici, si incontrano mettendo insieme le proprie competenze per sviluppare e realizzare un progetto: Txt lo ha declinato in maniera originale. «L’obiettivo – dice a Industria Italiana Fabrizio Azzellini, Global Director Marketing & Communications di Txt – era dare a i nostri colleghi un po’ di glimpse per produrre nuove idee. Il tema specifico è quello delle smart city e ai nostri colleghi è stato chiesto di risolvere un problema scrivendo un software, ma soprattutto mettendosi alla prova su skill, idea, capacità di presentarla, poc (prova del concetto), business plan e piano di marketing. A Pavia, dove si è svolta la fase finale del progetto, si sono sfidati una settantina di ragazzi per una tre giorni intensa. I partecipanti sono nostri colleghi che vengono da tutte le company del gruppo». Dunque, i 70 partecipanti sono stati selezionati in un parterre di 3mila dipendenti di Txt. «La prima scrematura – dice Azzellini –ha consentito di estratte 160 dipendenti che in squadra hanno elaborato fuori 30 idee. Abbiamo fatto poi un bootcamp in cui una commissione di aziende ha esaminato e votato le dieci idee finaliste. Nei tre giorni di Pavia le squadre hanno iniziato a implementare i propri progetti».

I 70 partecipanti sono stati selezionati in un parterre di 3mila dipendenti di Txt

In ogni squadra era incluso anche uno studente della Luiss o dell’Università di Bologna Business School. «Vogliamo guardare avanti. Per evolvere non basta essere visionari ma bisogna essere achievers, portare a casa il risultato di quella visione – spiega Azzellini – e l’ultima generazione è quella che vede e vive il futuro e ci aiuta a costruirlo». Dunque, gli obiettivi dell’evento sono diversi. Trovare nuove idee abilitanti della smart city, spingere i più giovani verso l’imprenditorialità, ridando fiato a quella industria innovativa italiana che è nel nostro dna, «ed eventualmente integrare nuove startup dell’ecosistema di Txt – dice Azzellini – il nostro hackathon è davvero un riflesso dei valori del nostro gruppo: guardare avanti, essere visionari, global digital enabler e lasciare che la tecnologia ci guidi». Con un plus ulteriore: riunire tutte le aziende del Gruppo, offrendo la possibilità di includere ogni espressione e valorizzare i talenti di ognuno. «Questa decisione ci ha permesso di creare una sinergia tra i partecipanti, scambiando idee e creando nuove connessioni all’interno del nostro ecosistema aziendale. Inoltre, abbiamo voluto coinvolgere aziende esterne per ampliare le nostre prospettive e confrontarci su una serie di tematiche di attualità. Questa collaborazione ci ha consentito di esplorare nuovi approcci e scoprire ciò che c’è di più innovativo nel panorama tecnologico attuale». Tutto questo sforzo è tornato in azienda sotto forma di valore. «Mettendo a terra idee e soluzioni basate sulla tecnologia e sul potere del lavoro di gruppo, abbiamo miscelato gli ingredienti chiave per il successo nel mondo in rapida evoluzione in cui viviamo».

 

I progetti vincitori a Pavia

Della giuria faceva parte anche il direttore di Industria Italiana Filippo Astone. Il premio speciale della Stampa è andato al progetto di Amatrix 2.0

I vincitori sono tre progetti con un potenziale disruptive per abilitare, un pezzo alla volta, la città di domani. Il primo premio è andato a Paiee, una soluzione capace di ottimizzare le comunità energetiche rinnovabili, suddividendo gli incentivi statali tra i membri e massimizzandoli, bilanciando produzione e consumi. Sul secondo gradino del podio EmergenSky, un veicolo aereo ibrido-elettrico a decollo e atterraggio verticale (HeVtol) senza pilota, dedicato al trasporto di organi, sangue, bombole di ossigeno, farmaci e qualsiasi altra risorsa preziosa tra ospedali o altre strutture sanitarie. Terza classificata Eko Rewards, una piattaforma digitale in grado di misurare quanto il singolo cittadino vive in modo ecologico, premiando con incentivi concreti mediante l’utilizzo di un’applicazione e di una card Nfc. Eko Rewards si è aggiudicata anche il premio Andaf per il miglior business plan. Mentre i giornalisti hanno premiato il progetto con il maggior impatto mediatico: si tratta di Amatrix 2.0, che si prefissa l’ambizioso obiettivo di recuperare e convertire la zona rossa del centro di Amatrice, distrutta dal terremoto, in un nuovo agglomerato urbano completamente autosufficiente a livello energetico e a impatto zero, attraverso l’uso delle tecnologie digitali e la promozione di comportamenti eco-friendly. Amatrix 2.0 ha ricevuto, per questo progetto, anche un premio speciale da parte della Stampa.

 

Abilitare la smart city in uno dei sei marketplace della Commissione europea

Fabrizio Azzellini, Global Director Marketing & Communications di Txt

La scelta della smart city come oggetto dell’hackaton è strategica. Perché è uno dei progetti più complessi e necessari del mondo contemporaneo e per la sua attuazione richiede l’applicazione di tutte le tecnologie dirompenti emerse negli ultimi dieci anni. Secondo la Commissione europea, «una smart city è un luogo dove reti e servizi tradizionali sono resi più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei suoi abitanti e delle sue attività commerciali. Una smart city fa un uso migliore delle risorse e produce meno emissioni. Significa trasporto urbano più intelligente, potenziamento dell’approvvigionamento idrico e della gestione dei rifiuti impianti di smaltimento e modi più efficienti per illuminare e riscaldare gli edifici. Significa anche una città più interattiva e un’amministrazione più reattiva, spazi pubblici più sicuri e servizi a dimensione di una popolazione che invecchia».

I driver per abilitare questo modello di città intelligente ed efficiente e a misura d’uomo sono quattro:

  • la connettività: le città intelligenti usano la tecnologia per collegare diversi sistemi e dispositivi;
  • la sostenibilità: le città intelligenti sono progettate per essere rispettose dell’ambiente e utilizzare le risorse in modo efficiente;
  • I processi decisionali data driven: le smart city usano dati e analytics per prendere decisioni informate su servizi, infrastrutture e pianificazione;
  • l’engagement dei cittadini: le città intelligenti coinvolgono i cittadini nel processo decisionale e forniscono accesso a informazioni e servizi attraverso piattaforme digitali.

Più nel concreto, ogni partecipante all’hackaton, partendo da questi assunti, ha dovuto scegliere uno dei sei marketplace abilitanti la smart city, secondo la definizione Ue.

 

I marketplace sono:

  1. Mobilità urbana sostenibile (che ha come effetti il miglioramento della qualità dell’aria, grazie a un maggior uso dell’energia sostenibile per i trasporti privati e l’ottimizzazione dei trasporti pubblici).
  2. Edifici sostenibili, ovvero costruiti secondo tecniche che consentano un minor uso e spreco di energia e dunque la riduzione dell’impatto ambientale e dell’impronta di carbonio.
  3. Pianificazione, policy e regolamentazione integrate. Ovvero forme innovative di governo atte ad abilitare soluzioni intelligenti basate sulla digitalizzazione dei processi.
  4. Processi e infrastrutture integrate: utilizzo e condivisioni dei dati tra tutti gli stakeholder per strutturare processi efficienti e sostenibili.
  5. Business model e finanza. Aumentare la consapevolezza dell’esistenza di piattaforme di finanziamento, adattandole alle esigenze specifiche di progetti di smart city.
  6. Focus sui cittadini, come fondamentali attori della creazione di comunità intelligenti.

 

Txt: identikit del digital enabler italiano

Txt Group ha un portafoglio di software proprietari e soluzioni verticali specializzate, e ha una presenza crescente nei settori aerospaziale, aeronautico, della difesa, industriale, governativo, delle telecomunicazioni e fintech.

 

Il Gruppo si è strutturato in tre divisioni rappresentative della tipologia di offerta:

  • Smart Solutions: software e soluzioni proprietarie e relativi servizi per accelerare la trasformazione digitale dell’offerta dei clienti;
  • Digital Advisory: servizi consulenziali specializzati per l’innovazione digitale dei processi di large enterprise e del segmento pubblico;
  • Software Engineering: servizi di ingegneria del software per l’innovazione e la servitizzazione dei prodotti cliente guidati da competenze su tecnologie abilitanti;













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