Tutti pazzi per i droni. Enea progetta sensori per la sicurezza dell’aerospazio

Si chiama RPASinAir il progetto finanziato dal Miur che trasformerà l’aeroporto di Grottaglie (Taranto) in un vero e proprio laboratorio. Qui i dati raccolti serviranno a sviluppare un sistema di gestione del traffico aereo. Simulando anche qualità dell’aria e i venti

L’81% degli addetti ai lavori vede il mercato in forte espansione nei prossimi tre anni

Secondo una recente indagine della Barclays – banca inglese che opera in oltre 50 Paesi ed è guidata da Bob Diamond – l’industria del drone correrà, destinazione 2024. E correrà velocemente. Secondo la banca britannica il segmento ha così buone gambe perché è una leva per ridurre i costi in molti campi. In futuro poi le aziende produttrici oltre a sviluppare nuovi prodotti, punteranno a servizi e reti vendita innovativi.

Enea al servizio dell’aerospazio

Sensori innovativi montati su droni (ma anche su satelliti e torri di controllo) per la sicurezza dello spazio aereo abbinati a modelli previsionali della qualità dell’aria. È questo l’obiettivo del progetto RPASinAir che il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (Miur) ha finanziato con 8 milioni di euro e che coinvolge Enea nell’ambito del Distretto Tecnologico Aerospaziale di Brindisi (capofila).







Il progetto è stato lanciato lo scorso luglio. Grazie ad esso, i dati raccolti dai sensori sui droni serviranno a sviluppare un sistema di gestione del traffico aereo in grado di individuare elementi di rischio e sollecitare le opportune procedure di prevenzione, mitigazione e gestione delle emergenze (alluvioni, slavine, terremoti o incidenti industriali). I test saranno realizzati nell’aeroporto di Grottaglie (Taranto), un vero e proprio laboratorio per la simulazione delle operazioni prima della loro sperimentazione nello spazio aereo.

RPASin Air, il cui referente Enea è Michele Penza, utilizza un sistema modellistico previsionale con una risoluzione di 1 km. Ma non basta, i ricercatori dell’Enea saranno anche in grado di simulare la qualità dell’aria durante le campagne sperimentali e, con ulteriori modelli, di effettuare la caratterizzazione dei venti del sito aeroportuale di Grottaglie.
Oltre all’Enea, partecipano al progetto Cnr, Infn, Università e Politecnico di Bari, Università di Enna,Leonardo, Vitrociset, Telespazio, Planetek, Enginsoft, Enav e Aeroporti di Puglia.

L’industria dei droni verso il 2024

L’indagine della Barclay evidenzia, tra l’altro, due filoni di interesse: il taglio dei costi grazie ai droni e i potenziali acquirenti aggregati per settori

Sul primo fronte, la Banca inglese sostiene che la metà delle economie con l’utilizzo dei droni interesserà, di qui al 2024, l’Oil&Gas (75%), il secondo posto toccherà all’agricoltura (25%) e infine le Tlc (7%). In quanto ai clienti che trascineranno la richiesta di nuovi modelli, Barclays stima una crescita del mercato a 100 miliardi di dollari, con il soddisfacimento delle necessità militari a farla da padrone. Ma i droni dovrebbero muovere affari per 40 miliardi di dollari, di qui a 5 anni, soprattutto nelle Tlc, nell’Oil&Gas e nell’Agricoltura (a seguire Costruzioni e infrastrutture, Media, Assicurazioni, Utilities e Industria Mineraria).














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