Imprenditori, guardate (molto) in alto: ogni business sarà legato a Space Economy. Parla Accenture

di Barbara Weisz ♦︎ Dal comparto assicurativo alla manifattura, per Accenture il dato spaziale è il futuro. Cresce il mercato dell'Osservazione della Terra: interesserà tutte le industrie. La piattaforma cloud di e-Geos, Asi e Telespazio. Il ruolo nella Space Smart Factory di Thales Alenia, con Argotec, Sitael e il Centro italiano ricerche aerospaziali. Il focus sulla GenAI. Ce ne parla Marco Addino

"Il mercato dell’Osservazione della Terra vale 230 milioni di euro ed è in crescita del 15%. Ma ha grandi potenzialità, anche e soprattutto sotto l’impulso delle progettualità legate al Pnrr

Elaborazione e utilizzo dei dati che provengono dallo spazio, per i governi e per i clienti privati. La realizzazione dell’infrastruttura digitale della Space Smart Factory di Thales Alenia in corso di realizzazione a Roma. Ambienti di simulazione e di testing per preparare le missioni spaziali. Sono alcune delle attività più rilevanti di Accenture nel settore dello spazio, e si basano su un’impostazione di fondo: nel futuro ogni business avrà una componente legata alla Space Economy. Grazie alla «fusione del dato satellitare con il dato terrestre», spiega Marco Addino, Aerospace, Defense and High-Tech Lead di Accenture per Italia, Grecia ed Europa Centrale. Da questa commistione si sviluppano informazioni strategiche anche dal punto di vista economico. Per esempio, «in Accenture abbiamo 19 industry group, e io ritengo che lo spazio abbia una valenza per ciascuno di essi».

Marco Addino, Aerospace, Defense and High-Tech Lead di Accenture per Italia, Grecia ed Europa Centrale.

È una vision in base alla quale il settore della Space Economy è destinato ad avere un’evoluzione paragonabile a quella del digitale. Una sorta di industria trasversale, soprattutto «grazie ai servizi che utilizzano il dato spaziale a favore di diversi settori produttivi», prosegue il manager del colosso internazionale della consulenza e dei servizi professionali. Diversi esempi pratici dimostrano quanto questo già stia avvenendo e di quali siano gli sviluppi futuri che si possono già intravedere. La società guidata in Italia dall’amministratore delegato Mauro Macchi in realtà non lavora solo sulle tecnologie per elaborare i dati, ma anche nell’abilitare le missioni spaziali vere e proprie. Realizza o integra componenti software a copertura dell’intera value chain, dagli strumenti di progettazione di satelliti e vettori, alle smart factory, con focus specifico sulle attività di testing, fino alle piattaforme per la fruizione e commercializzazione del dato spaziale. Ma, tornando al concetto della pervasività della Space Economy, mette anche a disposizione di altri settori i dati che vengono raccolti dallo spazio. È il mercato dell’Osservazione della Terra, che secondo l’ultimo report dell’Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano, pur caratterizzato da numeri relativamente contenuti (230 milioni di euro nel 2023), è in crescita, +15%, e ha grandi potenzialità, tali da poter mostrare significative evoluzioni già dai prossimi anni, anche e soprattutto sotto l’impulso delle progettualità legate al Pnrr. E, fra i trend da cavalcare per svilupparlo, viene segnalata l’integrazione con il digitale, a partire proprio dall’Intelligenza Artificiale a bordo e a terra.







e-Geos, Asi (20%) e Telespazio (80%), è coordinata congiuntamente da Leonardo e Thales, ed è uno dei principali player nel settore dell’Osservazione della Terra

Accenture ha collaborato con e-Geos, a una joint-venture fra Asi (Agenzia spaziale italiana) e Telespazio, alla realizzazione di una piattaforma cloud di accesso ai dati satellitari che vengono elaborati dall’IA e messi a disposizione dei clienti. «Abbiamo supportato e-Geos nella creazione del marketplace che permette di commercializzare il dato satellitare» spiega Addino. Una soluzione, che si chiama Cleos (Cloud earth observation services), e ha un’interfaccia utente facilmente utilizzabile e che permette di accedere a diverse tipologie di dato satellitare. Approfondiamo tutti questi aspetti attraverso un’intervista a Marco Addino, realizzata in occasione della presentazione dei dati del report dell’Osservatorio Space Economy del Politecnico di Milano. Il concetto di partenza è lo sviluppo trasversale dell’industria dell’aerospazio, la contaminazione con altri settori abilitata dalla tecnologia. Come avviene questo processo? «Una delle cose da cui partiamo è la nostra conoscenza delle industry di cui si compone l’ecosistema economico del mondo. In Accenture siamo articolati in 19 industry group, e io ritengo che lo spazio abbia una valenza per ciascuno di questi settori. Da diversi punti di vista. Lo spazio può essere molte cose: la manifattura degli assetti spaziali, ma anche soprattutto servizi che utilizzano il dato spaziale a favore di diversi settori dell’industria».

Come estrarre valore dal dato spaziale, alcune applicazioni

Partiamo dall’esempio del comparto assicurativo. Le mappe sul rischio idrogeologico vengono utilizzate per affinare i sistemi di calcolo dei premi assicurativi. Ma questo vale anche anche per altri mondi, come per esempio l’agricoltura, il food.

AgriGeo combina geoinformazioni, big data avanzati e tecniche di Intelligenza Artificiale per monitorare e valutare costantemente lo stato delle coltivazioni

«Oggi i forecast anche di titoli finanziari legati al mondo del food, ovvero alla produzione economico-agricola, in termini di variabili macroeconomiche, sono guidate dal dato spaziale. Oppure pensiamo a tutti i settori che ruotano intorno all’analisi competitiva sul mondo dei consumer goods and services. Grazie ai satelliti si possono contare le macchine che ci sono in un centro commerciale nei diversi momenti della giornata, e di conseguenza stimare l’affluenza del negozio di un nostro competitor. Sono tutte informazioni che vengono fornite elaborando il dato spaziale. Potremmo proseguire con logistica, trasporti, ecc.». Parlando di manifattura, si abilitano vere e proprie attività di intelligence. «Posso valutare il numero di auto prodotte in uno stabilimento automotive contando le macchine che ci sono nel suo parcheggio in uscita dalla fabbrica. Oppure si può capire quanto petrolio stanno pompando in questo momento in Arabia Saudita, e fare una valutazione delle riserve disponibili rispetto al mercato».

Mauro Macchi, ad di Accenture Italia

In tutti questi casi, l’elemento comune è l’elaborazione del dato spaziale. Stiamo parlando di un’operazione tecnologicamente molto complessa, il dato spaziale è gigante, e per trasformarlo in un’informazione fruibile l’unico modo è l’intelligenza artificiale.
Prendiamo un’altra applicazione che rende l’idea di questa complessità e del modo in cui invece una tecnologia adeguata disegnata consenta di avere dati certi su cui ragionare e impostare strategie. «In alcune zone dell’Africa è molto complicato capire dove vive la popolazione. Non c’è un’anagrafe, non c’è un catasto. Grazie ai dati spaziali, è stato possibile creare un gemello digitale dell’Africa, fare una proxy di dove si trovano le persone basandosi sull’ubicazione delle case e grazie a questo pianificare infrastruttura idriche, elettriche e stradali.

E qui si inserisce un concetto definito «molto importante» dal manager del settore Aerospazio di Accenture, ovvero «la fusione del dato satellitare con il dato terrestre. È lì che c’è il massimo dell’informazione». Ed è il senso del progetto con e-Geos, una jv fra Asi (agenzia spaziale italiana) e Telespazio. «Abbiamo supportato il cliente nella creazione creazione del marketplace che permette di commercializzare il dato satellitare. È una specie di sito di e-commerce, rivolto a diverse tipologie di utenza. Per esempio l’esperto può acquistare le immagini di differenti parti del mondo con diversi refresh rate, può scegliere fra immagini ottiche o radar, perché ad esempio il radar ci permette di vedere anche quando non c’è la luce del sole, quando ci sono le nuvole, piuttosto che fa emergere meglio i metalli e sulla base di queste immagini costruire il proprio prodotto. In alternativa, «si possono anche comprare algoritmi che aiutano a processare il dato, oppure semplicemente dei prodotti analitici. Per esempio: mi interessa sapere il water stress della Sardegna, per valutare il rischio di incendi». Quindi, per la parte di downstream, «siamo dei system integrator, operatori di piattaforme digitali, creatori di business di piattaforma, abbiamo migliaia di data scientist in azienda. Elaboriamo il dato sia per governi sia per clienti privati». Ma Accenture collabora anche con la parte di upstream dell’industria aerospaziale, ovvero alle tecnologie per andare nello spazio. «Ad esempio, un programma chiave è la Space Smart Factory di Thales Alenia».

La digitalizzazione della Space Smart Factory di Thales Alenia, ambienti di simulazione per preparare le missioni

Anche questo è un progetto finanziato dall’Agenzia spaziale italiana, tramite i fondi del Pnrr. Partecipano anche altre aziende aerospaziali italiane, la torinese Argotec, la pugliese Sitael, il Centro italiano ricerche aerospaziali (Cira). Ai processi produttivi hanno lavorato, fra gli altri, il Politecnico di Milano e l’Università La Sapienza di Roma. Investimento da 100 milioni di euro, un sito produttivo all’avanguardia per la produzione di piccoli satelliti, sorgerà nel Tecnopolo Tiburtino, a Roma, ma sarà anche un hub digitale, collegato con altre realtà produttive della catena di fornitura.

La Space Smart Factory è frutto di un investimento di oltre 100 Milioni che include anche l’impegno dell’Agenzia spaziale italiana tramite i fondi del Pnrr

Accenture supporterà il cliente sviluppando un sistema operativo integrato con l’architettura digitale, contribuirà alla realizzazione di una control tower per gestire i dati di produzione, al digital twin della linea produttiva, metterà a punto soluzioni di augmented reality e virtual reality per attività di formazione e assistenza remoto. «Ci sarà un grandissimo data layer, che permetterà di utilizzare i dati per migliorare il design del prodotto e la sua reliability quando si troverà nello spazio. Utilizziamo i dati per creare ambienti di simulazione, anche al servizio delle missioni degli astronauti. Lo spazio è caratterizzato da ambienti molto piccoli, quindi può essere difficile svolgere determinate attività, oltre che costoso e rischioso. Quindi vengono creati ambienti digitali per addestrare gli operatori che lavoreranno sul satellite, consentendo loro di vedere la stazione spaziale prima di raggiungerla».

Da digital twin al digital thread

I dati arrivano dalla progettazione, «il digital twin è il gemello digitale di un asset. Ma il digital thread è quel fil rouge che lo definisce dal momento in cui è stato progettato a quello in cui si trova in orbita. È un processo di arricchimento continuo, che parte dalla progettazione, e viene poi aggiornato durante la produzione, durante il testing. Nello spazio si testa tantissimo: il centro di assemblaggio e integrazione come quello che stanno costruendo a Roma è un grandissimo centro di testing, dove a un assetto spaziale vengono abbinati scenari di tutti i tipi. Viene portato alle temperature più basse dell’universo, viene shakerato come se si trovasse sulla punta di un missile, esposto a onde sonore ed elettromagnetiche. Tutte prove effettuate per assicurarsi che anche in orbita possa funzionare. Questi dati, se utilizzati bene, riescono a migliorare il design del prodotto. E anche a fare un testing più intelligente, quindi senza sprecare tempo o risorse».

La vision di Accenture sull’IA: cambia l’accesso alla conoscenza

La piattaforma Cleos permette di gestire la fornitura delle risorse infrastrutturali necessarie in modo dinamico

Alla fine, domanda d’obbligo: quanto è rilevante l’Intelligenza Artificiale generativa nelle attività di Accenture per il settore aerospaziale? Abbiamo investito 3 miliardi di dollari a livello mondiale sulla GenAI e in Italia abbiamo in programma di assumere 4mila persone nel settore. Siamo convinti che nelle sue diverse forme, dal machine learning all’IA generativa, questa tecnologia cambierà radicalmente il modo in cui vivremo e quello in cui le aziende faranno business, e noi stiamo cercando di indirizzare correttamente questa fase. Pensando alla nostra Technology Vision – l’analisi annuale di Accenture dedicata alle tecnologie più dirompenti – , uno dei trend che vediamo è che cambierà radicalmente l’accesso alla conoscenza. Ancora oggi quando si disegna si scartabellano disegni, modelli, dati che domani saranno probabilmente moderati e gestiti dall’IA. Nel prossimo futuro avremo una knowledge base accessibile con un’interfaccia conversazionale potenziata dall’Intelligenza Artificiale generativa».














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