Siamo pronti per il futuro? L’impatto della transizione digitale ed ecologica sul settore meccatronico secondo Federmeccanica

Focus della ricerca le pmi metalmeccaniche «best in class», quelle che si sono distinte per positive dinamiche di performance economico-finanziario

Assemblea Generale di Federmeccanica

Federmeccanica ha realizzato, attraverso il Lab “Liberare l’Ingegno”, questo studio con l’obiettivo di indagare la transizione digitale ed ecologica al fine di conoscere lo stato dell’arte delle aziende del settore e di condividere le migliori esperienze sviluppate.

Il focus ha riguardato le Pmi metalmeccaniche «best in class», ovvero imprese che si sono distinte per positive dinamiche di performance economico-finanziario nel periodo 2021/2018. Sono state realizzate 20 interviste ai profili imprenditoriali e manageriali nel periodo aprile – agosto 2023. Gli ambiti di approfondimento hanno riguardato gli scenari emergenti per la competitività d’impresa: a) la transizione energetica, b) l’organizzazione del lavoro, c) i fabbisogni professionali, d) l’innovazione.







a)  Un primo elemento che emerge dallo studio riguarda la rilevanza data alla doppia transizione (twin transition) e al suo impatto sulla competitività delle imprese. Accanto alla digitalizzazione che è già ben conosciuta dalle imprese, è importante affrontare la sostenibilità ambientale come driver del cambiamento. Questo aspetto è connesso alla transizione energetica che viene vista come un’evoluzione necessaria che porterà ad una riconversione industriale sul fronte delle competenze, delle tecnologie e della struttura industriale. Viene inoltre anche segnalato che “bisogna avere una grande visione”, l’importanza di avere un piano e un percorso da seguire che venga definito a livello istituzionale per mantenere la competitività dell’Europa nel quadro globale.

b)  Dal punto di vista delle competenze e dei fabbisogni professionali emerge chiarezza in merito alle competenze su cui investire internamente (reskilling) e su quelle invece da assumere (“la necessità di nuove figure professionali a cui l’azienda non è abituata”), con un investimento nello sviluppo delle persone a tutto tondo. Una trasformazione ed ampliamento delle competenze che include sempre più gli ambiti del digitale, ma vi è anche attenzione a figure professionali più «tradizionali» che possono garantire quella personalizzazione e processi di innovazione tipici della metalmeccanica (soprattutto per chi opera nelle nicchie di mercato).

c)  Le sfide competitive maggiormente sentite riguardano il mercato, sempre più dinamico e globale, che richiede una scala sempre maggiore. In questo senso la sfida per le imprese è anche finanziaria, di accesso al credito e di sostegno alla crescita (“sfide che richiedono una certa massa critica”). L’ambito geopolitico non tocca tutte le imprese, ma da segnalare la necessità di guardare ad una competitività globale.

d)  Le imprese intervistate fondano la competitività sull’innovazione continua e sull’interazione con i clienti, ma anche anticipando le tendenze future con investimenti appropriati (“anticipare quello che potrebbe essere il bisogno del cliente”), con un orientamento di medio/lungo termine. Le imprese “best in class” hanno un approccio collaborativo all’innovazione, aprendosi ad altre imprese attraverso partecipazione a cluster o reti di imprese in modo proattivo. Importante il rapporto con l’università (coinvolta in modo spesso sistematico), mentre limitata attenzione viene riconosciuta ai competence center. La trasformazione digitale è realizzata da tutte le imprese in ambito soprattutto di fabbrica 4.0, con un utilizzo pieno degli incentivi per l’innovazione, secondo però una visione strategica (“il bando non è l’obiettivo, noi abbiamo il progetto che è l’obiettivo e poi il bando deve seguire”).














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