Terna: 10,8 miliardi euro per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale

Il Piano Industriale 2024-2028 prevede non solo una forte accelerazione nella realizzazione delle opere, ma anche in termini di autorizzazioni e catena di fornitura

Una volta in esercizio è previsto un risparmio di energia di circa 50 GWh/anno e una conseguente diminuzione delle emissioni di CO2 in atmosfera di circa 21 kt CO2/anno

Il cuore del Piano Industriale 2024-2028 del Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia riguarda le “attività regolate”, quelle che si riferiscono principalmente alle operazioni di trasmissione dell’energia elettrica e che sono soggette a normazione governativa e supervisionate dalle autorità di controllo del settore. Terna ha infatti pianificato il più alto investimento di sempre, pari a 15,5 miliardi di euro complessivi, di cui circa 1,1 miliardi di euro finanziati tramite contributi pubblici a fondo perduto, per rafforzare ed espandere la rete di trasmissione, nonché per sviluppare la capacità di interconnessione con l’estero, al fine di garantire una crescente sicurezza, resilienza ed efficienza del sistema anche di fronte a una sempre maggiore integrazione di energia da fonti rinnovabili. Gli investimenti in attività regolate in Italia contribuiranno, nell’arco di Piano, alla risoluzione del cosiddetto “trilemma energetico”, garantendo l’aumento di oltre il 30% della capacità interzonale, abilitando la connessione delle fonti rinnovabili sulla rete in alta tensione in linea con gli obiettivi Fit-for-55 e favorendo un considerevole incremento della capacità reattiva del Sistema. Il Piano prevede non solo una forte accelerazione nella realizzazione delle opere, ma anche in termini di autorizzazioni e catena di fornituraInfatti, rispetto al totale degli investimenti previsti, circa l’80% è stato già autorizzato e oltre il 70% è coperto da contratti di acquisto già stipulati.

I più importanti progetti infrastrutturali del Piano Industriale 2024-2028

Nel Piano 2024-2028 Terna ha previsto un incremento degli investimenti per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionaleche ammontano complessivamente a 10,8 miliardi di euro. Gli interventi sono legati alla realizzazione di linee in corrente continua e alla costruzione di collegamenti in cavo sottomarino, alla risoluzione delle congestioni di rete, all’incremento della capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato, all’integrazione delle fonti rinnovabili e al miglioramento della qualità del servizio. Inoltre, le interconnessioni con l’estero renderanno il Paese sempre più l’hub elettrico del Mediterraneo, aumentando l’affidabilità e la sicurezza del sistema.







I più importanti progetti infrastrutturali del Piano Industriale 2024-2028 includono il Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino che collegherà la Sicilia alla Sardegna e alla Campania contribuendo al migliore utilizzo delle rinnovabili e al phase-out delle centrali a carbone e di quelle a olio più inquinanti; l’Adriatic Link, collegamento sottomarino che unirà l’Abruzzo e le Marche, il Sa.Co.I.3, l’infrastruttura tra Sardegna, Corsica e Penisola italiana, e l’elettrodotto a 380 kV Chiaramonte-Gulfi-Ciminna in Sicilia. Avranno un ruolo cruciale anche le interconnessioni con l’estero: su tutte il ponte energetico invisibile Elmed, che unirà Italia e Tunisia favorendo l’ottimizzazione delle risorse tra Europa e Nord Africa. Completano il panorama degli investimenti di sviluppo della rete innovativi progetti come, ad esempio, il collegamento Milano-Montalto, che sfrutterà la tecnologia della trasmissione dell’energia in corrente continua, e il Central Link, finalizzati a raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica. Tali progetti saranno sviluppati seguendo un approccio di pianificazione modulare, basato sull’evoluzione della domanda e della capacità di generazione.

Circa 1,7 miliardi di euro saranno destinati al Piano di Sicurezza, teso a rafforzare e potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema elettrico e, quindi, interventi necessari alla regolazione di tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico, quali ad esempio compensatori sincroni e Statcom per la gestione dei flussi di energia. Infine, circa 2,9 miliardi di euro saranno dedicati ad attività di rinnovo ed efficienza degli asset, principalmente per la razionalizzazione delle infrastrutture esistenti e per la sostituzione delle componenti obsolete. Grazie a tutti gli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (Regulatory Asset BaseRab) raggiungerà i 30,6 miliardi di euro nel 2028, con un Compound Annual Growth Rate (Cagr) nell’arco di Piano pari all’8%. A fine 2024, la Rab sarà pari a 22,5 miliardi di euro, mentre a fine 2023 il dato si è attestato a 20,4 miliardi di euro.

Le principali attività non regolate di Terna includono l’approvvigionamento di componenti essenziali allo sviluppo della rete come trasformatori e cavi 

Nel Piano Industriale 2024-2028, in continuità con gli anni precedenti, le attività non regolate saranno volte a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative e digitali in coerenza con il ruolo istituzionale del Gruppo Terna, contribuendo a generare nuove opportunità di business. I mercati di riferimento per le aziende non regolate stanno attraversando una fase di espansione, guidata in larga misura dai trend legati alla transizione energetica: aumento delle richieste per sviluppo di impianti di generazione da fonti rinnovabili, rinnovamento delle reti e crescita di nuovi sotto-segmenti industriali, quali i data center e altri grandi consumatori di energia elettrica. In particolare, le principali attività non regolate di Terna includono: business dedicati a garantire l’approvvigionamento di componenti essenziali allo sviluppo della rete come trasformatori (Tamini) e cavi (Brugg Cables); attività di mercato adiacenti al core business, come servizi di gestione e sviluppo di reti e stazioni elettriche in alta, media e bassa tensione per terzi (Terna Energy Solutions e Terna Rete Italia), servizi di consulenza per l’efficienza energetica (Avvenia) e per lo sviluppo di operation & maintenance di impianti fotovoltaici (LT); offerte di connettività per operatori di telecomunicazioni attraverso la fornitura di dark fiber e servizi di housing e, in ultimo, sviluppo e gestione di linee di interconnessione.

Il Piano prevede diverse azioni per valorizzare il portfolio di attività, introducendo misure di ottimizzazione per rafforzare le prestazioni finanziarie e consolidare la posizione di leadership sul mercato. Queste azioni mirano a mantenere i business competitivi rispetto ai concorrenti nel settore Equipment (trasformatori e cavi) e a rafforzare ulteriormente la leadership negli Energy Services. Si prevede che le Attività Non Regolate apporteranno un contributo all’Ebitda del Gruppo pari a circa 600 milioni di euro cumulati nell’arco di Piano, a fronte di un limitato impegno in termini di investimenti e un basso profilo di rischio.














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