La transizione ecologica secondo Terna: 18 miliardi di investimenti in 10 anni e 30 progetti infrastrutturali. Il protocollo Envision

L'azienda guidata da Stefano Donnarumma ha approvato un piano di sviluppo che punta sulle rinnovabili e mira a ridurre l'impatto delle infrastrutture, ottimizzando l'altezza e la localizzazione dei sostegni, minimizzando anche l'occupazione del suolo. Preferendo cavi interrati o sottomarini e, dove non possibile, adottando sostegni monostelo e tecniche di mimetismo cromatico per fondere le strutture con il territorio. Il colosso delle utility è anche la prima realtà ad aver adottato il protocollo internazionale Envision. Ce ne parla Adel Motawi, responsabile gestione processi amministrativi

Quanto sono ‘verdi’ e resilienti le infrastrutture? E come sono integrate con il territorio che le ospita? Queste domande trovano risposta nel protocollo internazionale Envision, ad oggi il primo sistema di rating che viene utilizzato quando c’è da progettare e realizzare opere sostenibili: 64 indicatori suddivisi in 5 categorie – che fanno riferimento alla qualità della vita, alla leadership, all’allocazione delle risorse, al mondo naturale e al clima – ne misurano, certificandola concretamente, la sostenibilità. Strade e autostrade, ponti, ferrovie, porti e aeroporti, ma anche reti elettriche. Ed è proprio in questo ambito che Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione in alta e altissima tensione nazionale, ha intrapreso un percorso che l’ha portata a essere la prima società a livello internazionale ad aver elaborato delle linee guida che consentono di applicare, alle nuove infrastrutture della rete elettrica, i criteri di valutazione del protocollo Envision. Con l’adozione di questo protocollo, la società guidata da Stefano Donnarumma potrà così sottoporre a verifica, concreta e oggettiva, la sostenibilità dei propri progetti, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, e durante tutto il loro ciclo di vita.

«Il nostro è un approccio innovativo alla progettazione sostenibile delle opere: adottare il protocollo Envision ci consentirà di valorizzare e ottimizzare ulteriormente i processi di concertazione, programmazione, realizzazione e manutenzione delle infrastrutture elettriche attraverso il confronto partecipativo con il territorio», ci spiega Adel Motawi, responsabile gestione processi amministrativi di Terna. Un approccio di condivisione che Terna ha già adottato in questi anni e che, tramite i ‘Terna Incontra’, coinvolge attivamente e pubblicamente i cittadini, gli enti amministrativi e le istituzioni sin dalle fasi iniziali di definizione e pianificazione degli interventi di sviluppo rete, in un percorso volontario di ascolto e dialogo con tutte le parti interessate.







Adel Motawi, responsabile gestione processi amministrativi di Terna

Il protocollo Envision, inoltre, consentirà a Terna di migliorare sempre più anche le valutazioni e le verifiche sulla durata della vita media e della resilienza delle singole opere, a beneficio dell’ambiente e della tutela delle comunità locali, per una rete elettrica sempre più efficiente, sicura e sostenibile. Ma da dove nasce l’esigenza di progettare e realizzare opere infrastrutturali sostenibili? «La sostenibilità per Terna è un driver strategico ed è uno dei pilastri su cui si basa l’attività del gruppo. Un giusto equilibrio tra esigenze energetiche e salvaguardia dell’ambiente e del territorio si traduce nella ricerca di soluzioni sempre più tecnologiche, innovative e integrate con il paesaggio. Un approccio di progettazione ‘green’ che portiamo avanti da anni attraverso un costante e continuo dialogo con le istituzioni locali e la cittadinanza e che ci consente di preservare la ricchezza e la potenzialità del patrimonio ambientale e culturale del territorio nel quale si collocano le nostre infrastrutture di rete. L’applicazione della Vas (Valutazione ambientale strategica, ndr) quale strumento di indirizzo e confronto preventivo per la localizzazione di nuovi elettrodotti consente, inoltre, l’effettiva tutela dell’ambiente e del territorio», sottolinea ancora Motawi.

Le Linee Guida predisposte da Terna permettono di applicare il protocollo Envision alle infrastrutture elettriche: all’interno delle Linee Guida sono stati analizzati tutti i criteri di Envision, che rappresentano uno strumento utile per progettare e realizzare infrastrutture sempre più sostenibili e integrate con i territori. Nello specifico, le attività svolte da Terna hanno consentito di verificare, per ogni criterio Envision, le buone pratiche già in vigore e le aree di miglioramento. E i prossimi passi? «L’elaborazione delle Linee Guida – conclude Motawi – rappresenta l’avvio da parte di Terna di un percorso di innovazione volto al raggiungimento dei livelli di performance ancor più elevati in tema di sostenibilità, che contribuirà a valorizzare ulteriormente le scelte progettuali. Dopo aver elaborato le Linee Guida, Terna ha avviato il processo per poter certificare i primi progetti».

Cos’è Envision

Envision è il primo sistema di rating utilizzato per progettare e realizzare infrastrutture sostenibili. Ideato nel 2012 dall’Institute for sustainable infrastructure (Isi), in collaborazione con l’Università di Harvard, il protocollo si bas su un framework articolato in 64 indicatori di sostenibilità e resilienza suddivisi in cinque categorie: qualità della vita, leadership, allocazione delle risorse, mondo naturale, clima e resilienza. La prima linea guida Envision realizzata e adottata da Terna è stata approvata dall’organismo di certificazione ICMQ, che ha il mandato per la diffusione in esclusiva del protocollo sul territorio italiano.

Investimenti sostenibili per una rete elettrica sempre più green

L’amministratore delegato di Terna Stefano Donnarumma

Terna gestisce attualmente circa 75.000 km di rete elettrica e circa 900 stazioni sul territorio italiano: i circa 10 miliardi di euro complessivi di investimenti che l’azienda ha previsto nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 ‘Driving Energy’, in base al criterio di eleggibilità introdotto dalla Tassonomia Europea sono considerati per loro natura sostenibili per il 99%. Gli interventi di Terna rappresentano, infatti, uno dei principali fattori per abilitare la transizione energetica verso la decarbonizzazione. Il Piano di Sviluppo 2021 della rete elettrica di trasmissione nazionale, che prevede 18,1 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni e oltre 30 nuovi progetti infrastrutturali, consentirà di favorire lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili, portando alla progressiva chiusura delle centrali più inquinanti e contribuendo significativamente al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Green Deal. Secondo le stime di Terna, le opere programmate nell’arco di Piano permetteranno di ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue e consentiranno di demolire 4.600 km di infrastrutture obsolete.

Infrastrutture meno impattanti e più sostenibili grazie alla tecnologia

Sostegni cosiddetti monostelo a basso impatto ambientale

Terna da anni ha accelerato l’impegno a minimizzare l’impatto visivo, ambientale e paesaggistico delle proprie infrastrutture, attraverso una progettazione che adotta metodologie e strumenti innovativi, quali l’ottimizzazione dell’altezza dei sostegni e della loro localizzazione. Ma anche soluzioni progettuali che minimizzano l’occupazione di suolo, l’interferenza con zone di pregio naturalistico e archeologico. Qualche esempio? Sostegni cosiddetti monostelo a basso impatto ambientale, con un ingombro al suolo di 10 mq rispetto ai 150 mq dei tradizionali tralicci tronco-piramidali. Terna, inoltre, ha più volte sperimentato tecniche di mimetismo cromatico, basate sullo studio dei colori di paesaggio predominanti, per garantire un inserimento armonioso delle proprie infrastrutture nell’ambiente circostante. Terna si impegna anche a rimuovere fisicamente le linee elettriche divenute obsolete e a preferire, ove opportuno, soluzioni in cavo interrato o sottomarino – quindi invisibili – per le nuove opere: una scelta particolarmente apprezzata e richiesta dalle istituzioni locali.

Degna di nota è la stazione elettrica di Capri, che rappresenta un esempio unico di progettazione innovativa delle infrastrutture elettriche a livello mondiale. Costruita su un’area di circa 2.700 metri quadrati limitrofa all’Isola Ecologica di Gasto, la stazione è il risultato di un concorso internazionale indetto da Terna e vinto da Frigerio Design Group, che ha previsto l’adozione di diverse soluzioni innovative per integrare al meglio l’edificio nel paesaggio di pregio che caratterizza l’area. La planimetria dell’impianto è stata disegnata tenendo conto dell’orografia del terreno, utilizzando i gradoni calcarei presenti nell’area come muri di contenimento o come edifici, mentre la vegetazione che occupa spontaneamente gli spazi vuoti contribuisce a mitigare i volumi degli edifici.

Capri, stazione elettrica, Terna

Anche per la realizzazione delle future stazioni elettriche di conversione di Suvereto (Livorno) e di Codrongianos (Sassari), nell’ambito del progetto di ammodernamento del Sa.Co.I.3, il collegamento elettrico tra Sardegna, Corsica e penisola italiana, Terna ha avviato due contest architettonici. Quello di Suvereto, organizzato di concerto con l’amministrazione comunale, è stato vinto dallo studio fiorentino Pierattelli Architetture, ritenuto coerente e integrato armoniosamente con il paesaggio. In particolare, le facciate della stazione sono modulari e realizzate in terracotta, materiale tipico del luogo e l’edificio è circondato da piante autoctone, come olivi, cipressi e pini che creano una continuità con il paesaggio agricolo adiacente. Al contest organizzato per la stazione elettrica di Codrongianos è risultato vincitore il progetto Is Lampadas: la nuova stazione, circondata da piante autoctone, verrà realizzata usando due materiali che rievocano gli elementi del paesaggio locale, come l’acciaio che ricorda i colori della terra e delle rocce e il policarbonato che richiama una luce diffusa, tra tradizione e innovazione. Il sistema di illuminazione, regolato mediante un sensore crepuscolare, utilizza la tecnologia led e ottiche ad alto rendimento per ridurre al minimo i consumi elettrici mantenendo un elevato effetto luminoso.














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