Stellantis: obiettivo 300 miliardi di ricavi. Il piano industriale che schiaccia l’acceleratore dell’elettrico

di Marco Scotti ♦︎ Dare Forward 2030 punta sul mercato digitale e sulle gigafactory: ne verranno costruite 5 per complessivi 400 Gw/h. Le critiche del ceo Tavares sull’elettrificazione forzata e i nuovi modelli full electric: Suv Jeep e pick-up Ram. Target 9 miliardi di ricavi sul fronte della gestione dei dati grazie a 34 milioni di veicoli connessi

Per riuscire a minimizzare l’extra costo che comportano i veicoli elettrici per l’industria, pari al 50% del totale, l’automotive impiegherà «5 o 6 anni, durante i quali sarà necessario avere incentivi all’acquisto. Parallelamente i Paesi dovranno dotarsi delle infrastrutture di ricarica. Dovremo lavorare sulla produttività, ma i governi devono continuare a darci il loro supporto». È quanto ha dichiarato il ceo di Stellantis Carlos Tavares alla presentazione del nuovo piano industriale dell’azienda. Si tratta di un piano ambizioso, “Dare Forward 2030” che si pone l‘obiettivo di ridurre nei prossimi otto anni del 50% la carbon footprint e di azzerarla lungo tutta la supply chain entro il 2038. Ma è anche una strategia aggressiva sul versante commerciale, con l’intenzione di arrivare a 300 miliardi di fatturato, raddoppiando gli attuali 152 con cui si è chiuso l’anno scorso. Entro il 2030 l’obiettivo è di raddoppiare i ricavi netti con margini di reddito operativo rettificato a due cifre per tutto il decennio. Le sinergie di 5 miliardi del gruppo saranno invece raggiunte con un anno di anticipo.

Dal punto di vista della mobilità, Stellantis sta preparando la strada per fare in modo che il 100% delle vendite in Europa e il 50% di quelle negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici a batteria (Bev) entro la fine del decennio. «Prevediamo di avere almeno 75 modelli elettrici e di ottenere cinque milioni di Bev venduti entro il 2030» ha aggiunto Tavares. Durante la presentazione è stato anche annunciato il primo suv del marchio Jeep totalmente elettrico, che sarà messo in commercio entro la prima metà del 2023, seguito da Ram ProMaster Bev e un’anteprima del nuovo pick-up Ram 1500, anch’esso totalmente elettrico, che sarà in arrivo entro il 2024. Il brand Chrysler sarà interamente elettrificato entro il 2028, mentre Dodge svelerà a breve il suo primo modello elettrico di muscle-car che sarà disponibile dal 2024. Al momento in cui scriviamo la borsa – pur in una giornata estremamente complicata per le tensioni in Ucraina – non sembra apprezzare molto il piano, con il titolo di Stellantis che cede oltre il 6%. Per garantire la sopravvivenza di fabbriche e posti di lavoro in Europa, «dobbiamo proteggere le dimensioni del mercato che deve tornare intorno ai 18 milioni di nuovi veicoli l’anno rispetto ai 15 milioni di oggi» ha aggiunto Tavares.







La dimensione del mercato europeo «è legata ai limiti di circolazione che saranno introdotti per i veicoli in base alle emissioni, dovete chiedere ai governi dei singoli paesi. Noi portiamo tecnologia, prodotti e innovazione, ma se gli europei non potranno usare le auto, il mercato si ridurrà. Tutto dipenderà da quanto riusciremo a tutelare la libertà di movimento e quanto i governi sosteranno invece la mobilità alternativa. Ma se il mercato calerà sarà un problema per tutti, non solo per Stellantis», ha concluso.

Turin Manufacturing District Mirafiori: dove vengono assemblate 500 elettrica e Maserati elettrica

I capisaldi del piano

Nella presentazione del nuovo progetto a lungo termine, Tavares si è soffermato su un dato: il 42% dei leader a livello globale si attende volatilità nei prossimi tre anni. E certo la situazione in Ucraina non aiuta a rasserenare gli animi. Quelle che Stellantis chiama le “fondamenta” del nuovo piano sono dunque diverse. Prima di tutto, il raggiungimento del 100% dell’obiettivo di 5 miliardi di euro di sinergie di cassa annuali entro la fine del 2024 come previsto dal piano di fusione tra Psa e Fca. Il mantenimento del punto di pareggio a meno del 50% delle consegne consolidate; vendite globali Bev di cinque milioni di unità nel 2030, raggiungendo il 100% del mix di vendite di autovetture elettriche in Europa e il 50% di autovetture e veicoli leggeri negli Stati Uniti. Non ci sono molti altri modi per dirlo: Stellantis vuole essere leader nel settore grazie al lancio di 75 modelli totalmente elettrificati, di cui 25 nei soli Usa. Infine, i ricavi delle nuove auto dai segmenti dei veicoli premium e di lusso aumenteranno di quattro volte. Il piano “Dare Forward 2030” potrà contare su 14 strategic task teams, che lavoreranno grazie a 300 team multifunzionali.

Quelle che Stellantis chiama le “fondamenta” del nuovo piano sono diverse. Prima di tutto, il raggiungimento del 100% dell’obiettivo di 5 miliardi di euro di sinergie di cassa annuali entro la fine del 2024 come previsto dal piano di fusione tra Psa e Fca. Il mantenimento del punto di pareggio a meno del 50% delle consegne consolidate; vendite globali Bev di cinque milioni di unità nel 2030, raggiungendo il 100% del mix di vendite di autovetture elettriche in Europa e il 50% di autovetture e veicoli leggeri negli Stati Uniti

Una mobilità più libera

Installazione dei cristalli, effettuata da robot presso Mirafiori

«La libertà della mobilità è a rischio – ha detto Tavares – e stiamo lavorando per garantire nuovamente la possibilità di farlo. Ma al momento il costo dei veicoli elettrici rappresenta un notevole ostacolo. Per questo vogliamo ridurre il costo del 40% complessivamente, così come quello della trasformazione e della riduzione». Per raggiungere gli obiettivi di una mobilità più efficace, Stellantis ha prima di tutto confermato gli impegni in materia di software e hardware, con una sostanziale divisione tra le due entità. Ha poi annunciato la costruzione di cinque Gigafactory tra Nord America ed Europa che consentano di incrementare da 140 gigawattora (GWh) a 400 Gwh, di cui 150 in Nord America e 250 in Europa. Altro caposaldo: l’estensione della tecnologia a celle a combustibile a idrogeno ai furgoni di grandi dimensioni nel 2024; prima offerta negli Stati Uniti nel 2025; ulteriore estensione ai veicoli commerciali pesanti. Approvata una partnership con Amazon che diventerà il primo cliente commerciale a beneficiare del nuovo Ram 1500 totalmente elettrico a partire dal 2023. È confermata la partnership con Waymo, per l’apertura della strada al servizio di consegna sostenibile. Infine, per incentivare nuove iniziative legate al mondo dell’auto, è stato annunciato Stellantis Corporate Venture Fund, un fondo che avrà una dotazione iniziale di 300 milioni euro per l’adozione di tecnologie avanzate.

«Sono un ceo competitivo – ha aggiunto Tavares – , la mobilità elettrica è stata definita da molti stati, oggi non dobbiamo esprimere la nostra opinione, ma essere competitivi. Per farlo, abbiamo messo a punto un piano ambizioso che ci permetterà di crescere. D’altronde, sono in questo business da 41 anni, e siamo passati sempre da una crisi all’altra. Tra l’altro, per ridurre le emissioni si poteva puntare sul mild-hybrid, ma si è deciso di andare sull’elettrico e noi ci adegueremo». Entro il 2024 Stellantis prevede di estendere la tecnologia a celle a combustibile a idrogeno ai furgoni di grandi dimensioni nel 2024 con debutto negli negli Stati Uniti nel 2025 e un ulteriore estensione ai veicoli commerciali pesanti. Sul fronte delle gestione dei dati, Stellantis punta a 9 miliardi di euro di ricavi grazie ai 34 milioni di veicoli connessi pari a una crescita media annua (Cagr) del 100%, con un margine lordo fino al 70%.

Dal punto di vista della mobilità, Stellantis sta preparando la strada per fare in modo che il 100% delle vendite in Europa e il 50% di quelle negli Stati Uniti siano costituite da veicoli elettrici a batteria (Bev) entro la fine del decennio.

I risultati attesi

Ultime finiture prima di passare alle fasi di collaudo della 500e presso Mirafiori

Stellantis punta a raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 e sostenere i margini di reddito operativo rettificato (Aoi) a due cifre (10%) per tutto il periodo del piano “Dare Forward 2030”. A fine piano l’Aoi sarà del 12%. L’obiettivo è quello di generare più di 20 miliardi di euro in flussi di cassa liberi industriali nel 2030. Quanto ai dividendi, il target è di un rapporto di distribuzione dei dividendi del 25-30% fino al 2025 e del riacquisto fino al 5% di azioni ordinarie. Gli investimenti saranno pari all’8% dei ricavi netti, rispetto all’8,6% del 2021. «Alcuni dicono che abbiamo troppi brand – ha chiosato Tavares -, noi diciamo che ne abbiamo uno per ogni esigenza, a seconda delle dimensioni, del prezzo. Abbiamo definito un modello che accrescerà le revenue perché prevediamo venti lanci entro il 2030 di veicoli elettrici nel segmento premium e luxury. È questo il comparto che ci darà sicuramente i risultati più significativi dal punto di vista dei margini».

Il piano “Dare Forward 2030” prevede di puntare 30 miliardi tra il 2021 e il 2025 per l’elettrificazione e gli impianti. Viene confermata la gestione di quattro tipologie di piattaforme Stla, una per ogni dimensione dei veicoli; e 3 plant specializzati nella realizzazione di auto elettriche. Con Samsung, Lg e Acc si continua a lavorare per lo sviluppo delle Gigafactory. Inoltre, Stellantis punta nell’Europa “allargata” a una quota di mercato del 23% e a un margine Aoi del 10%. L’azienda, inoltre, punta entro il 2030 a raggiungere 20 miliardi di euro di ricavi netti in Cina con Aoi margin dell’8%. Il modello di business in Cina sarà “asset light” per ridurre i costi fissi e limitare l’esposizione al rischio geopolitico. Il piano prevede che “più del 25%” dei ricavi netti globali saranno generati fuori dall’Europa allargata e del Nord America.

Stellantis punta a raddoppiare i ricavi netti a 300 miliardi di euro entro il 2030 e sostenere i margini di reddito operativo rettificato (Aoi) a due cifre (10%) per tutto il periodo del piano “Dare Forward 2030”. A fine piano l’Aoi sarà del 12%. L’obiettivo è quello di generare più di 20 miliardi di euro in flussi di cassa liberi industriali nel 2030

Una nuova modalità di vendita

La linea di premontaggio dei cruscotti usa bilancelle girevoli per facilitare le operazioni presso Mirafiori

Tra gli obietivi del piano presentato da Stellantis c’è anche quello di cambiare il modo di vendere. Entro il 2030, infatti, le vendite globali dovranno avvenire per un terzo tramite online. «Realizzeremo un marketplace olistico e digitale – aggiunge Tavares – che ci porterà quattro miliardi di revenues».

È previsto il lancio di un mercato digitale globale che offra ai clienti un viaggio senza interruzioni lungo l’intera galassia di prodotti e servizi di Stellantis. Viene data maggiore autonomia per sette attività in crescita: mobilità, servizi finanziari, auto usate, aftermarket, data as-a-service, economia circolare, veicoli commerciali. Per quanto riguarda l’usato, in particolare, tutte le vendite del gruppo si concentreranno sulla piattaforma Spoticar, che sarà l’unico rivenditore autorizzato e che dovrebbe avere due milioni di veicoli venduti all’anno.

Le reazioni dei sindacati

John Elkann, presidente di Stellantis e presidente e ad di Exor

«Il piano strategico a lungo termine “Dare Forward 2030” presentato oggi dall’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares non contiene nessuna garanzia per i metalmeccanici italiani. È proclamato lo stato di agitazione per garantire l’occupazione in tutti gli stabilimenti, fino all`incontro convocato dal Mise per il prossimo 10 marzo». Così, in una nota congiunta Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive. «È necessario un confronto sul piano industriale, sul futuro dei lavoratori in produzione, negli enti di ricerca e sviluppo e nelle funzioni di staff, e sulle aziende della componentistica committenti – proseguono – Le lavoratrici e i lavoratori stanno subendo la cassa integrazione da anni. La mancanza di investimenti e di lancio di nuovi modelli hanno determinato un impatto negativo sui salari. Le condizioni di lavoro sono inoltre complessivamente peggiorate, aggravate dalle fermate produttive improvvise per l’approvvigionamento di componenti. È importante la svolta elettrica e l`annuncio della produzione di batterie di cui il governo non ha comunicato nulla ai sindacati e ai lavoratori. Se non ci saranno garanzie, a partire dal 10 marzo, sulle missioni produttive, sugli investimenti, sui modelli e sui volumi, la Fiom si mobiliterà con le lavoratrici e con i lavoratori per un piano necessario per superare il ricorso agli ammortizzatori sociali e per far ripartire l’industria dell’automotive con investimenti per la transizione nel nostro Paese» concludono Re David e De Palma.

Di segno opposto la reazione della Fim Cisl. «È stato indubbiamente utile conoscere oggi dalla presentazione del Piano le strategie complessive del Gruppo Stellantis, la sua visione e le scelte di prospettiva di un settore in forte cambiamento, ma per noi è indispensabile comprendere quali sono le scelte di investimento e di prospettiva che riguardano le realtà italiane di Stellantis. Chiediamo per questo a partire dall’incontro in sede ministeriale del 10 marzo prossimo, da noi ampiamente sollecitato, che ci sia una declinazione su come s’intende sviluppare il piano nei suoi vari aspetti per cogliere l’obiettivo della salvaguardia industriale, occupazionale e la saturazione degli impianti». Lo dichiarano il segretario generale Fim Cisl Roberto Benaglia e il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano. «È necessario ora comprendere quali e quanti sono i lanci di nuove produzioni, la loro tempistica, la priorità per noi è quella saturare con nuovi lanci gli impianti italiani e dare sicurezza all’occupazione e comprendere la coerenza complessiva con gli impegni già presi e la loro fattibilità – proseguono i due sindacalisti -. Chiediamo al Governo Italiano di farsi garante di un confronto negoziale che come organizzazioni sindacali riteniamo indispensabile per il futuro di un settore industriale importante come quello dell’automotive».

(Ripubblicazione dell’articolo pubblicato l’1 marzo 2022)














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