Mittal-governo, si passa ai tribunali. Ufficialmente. Nello stesso giorno in cui Mittal ha fornito il timing dello spegnimento dell’Ilva, da una parte la procura di Milano ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali reati sul caso Ilva, dall’altro i commissari dell’acciaieria hanno presentato sempre a Milano un ricorso contro il recesso dal contratto operato dalla stessa azienda franco-indiana. E così, vista l’impossibilità di fermare Mittal, l’obiettivo del governo sembra essere quello di far pagare molto caro l’addio di Mittal.
Con una lettera indirizzata a governo e istituzioni di Taranto, ArcelorMittal ha comunicato la sospensione delle attività dello stabilimento di Taranto e delle centrali elettriche “con modalità atte a preservare la integrità degli impianti in pendenza della retrocessione dei rami d’azienda”. Lettera dove riepiloga e dettaglia le date della fermata, che coinvolgerà dal 13 dicembre e sino a metà gennaio, i tre altiforni, e spiega inoltre le procedure che eseguirà per la messa in sicurezza degli impianti. Chiarendo che “rimangono parzialmente escluse dall’attività di fermata, l’area produzione gas tecnici, il cui funzionamento è necessario per garantire la messa in sicurezza degli altri impianti grazie alla produzione di gas inerte (azoto), l’area distribuzione energie che assicura la gestione delle reti gas e delle reti elettriche; l’area distribuzione e trattamento acqua di raffreddamento agli impianti e il trattamento dei reflui”.
Ma la vera novità è l’uno-due arrivato dalla procura di Milano contro Mittal. Da un lato, la Procura ha infatti deciso entrare nella causa civile che vede contrapposte la società franco-indiana e l’azienda italiana in amministrazione straordinaria. Dall’altro, i pm hanno aperto un’inchiesta per accertare eventuali ipotesi di reato. “La Procura di Milano, si legge nella nota firmata dal procuratore Francesco Greco, “ravvisando un interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessità economico-produttive del paese, agli obblighi del processo di risanamento, ha deciso di esercitare il diritto-dovere di intervento, previsto dall’articolo 70 del codice di procedura civile, nella causa di rescissione del contratto di affitto dell’azienda, promossa dalla società Arcelor Mittal contro l’Amministrazione straordinaria di Ilva”.