MakerBot, sussidiaria di Stratasys e fra i principali attorni nel mercato delle stampanti 3D, ha pubblicato il rapporto 3D Printing Trends Report, un’indagine basata su un campione di 1.200 professionisti operanti in vari settori, inclusi aerospaziale, difesa, medicale e automotive. L’analisi evidenzia il grande interesse delle aziende verso la manifattura additiva: il 74% degli intervistati ha dichiarato di voler investire in questo settore nell’arco del 2021, con il 50% che specifica di poter mettere sul piatto sino a 100.000 dollari.
I motivi di questo interesse vanno ricercati nella possibilità di creare parti personalizzate in piccole ridotte (68%) e di poter produrre oggetti con geometrie complesse (57%), anche se la maggior parte degli intervistati indica di voler sfruttare la manifattura additiva prevalentemente nelle fasi ricerca e design: il 70% dichiara che userà le stampanti 3D per creare modelli prototipi concettuali (70%) o funzionanti (66%), e un 44% indica un utilizzo prevalente per ricerca e sviluppo. Le stampanti 3D più apprezzate sono quelle di tipo Fdm, usate dal 77% del campione, mentre solo il 27% ha adottato la tecnologia Sla. Sotto il profilo dei materiali, la plastica regna sovrana e viene utilizzata dal 93% del campione. Un 25% sfrutta anche le resine. Chi ancora non ha adottato questo tipo di tecnologia, indica come causa la carenza di budget (53%) e di competenze (29%).
«Queste evidenze confermano quello che sapevano da tempo, cioè che la stampa 3D ha il potenziale per trasformare il business», ha dichiarato Nadav Goshen, ceo di MakerBot. «Quando le aziende si trovano a fronteggiare sfide come quelle che abbiamo vissuto negli ultimi 12 mesi, non è raro vedere tagliati i budget per la maggior parte delle spese di capitale. Eppure, questo non accade con la stampa 3D. Nonostante il covid-19 abbia avuto un forte impatto sulle operazioni del 70% degli intervistati, il 56% ha dichiarato che questo non modificherà gli investimenti pianificati sulla manifattura additiva. Anzi, quando abbiamo chiesto loro quali fossero i piani per l’anno successivo, il 74% ha dichiarato di voler investire sulla stampa 3D».