Successo per l’Npl Meeting di Banca Ifis. Presenti Corrado Passera (Illimity), Mark Knothe (Intrum) e il Nobel per l’Economia Michel Spence

Si è parlato di Gacs, nuovi flussi di non performing loans, di come il settore ha affrontato la pandemia e dell'opportunità di creare una bad bank nazionale

The new Wave si è tenuta a Villa Erba a Cernobbio. 300 i partecipanti. 1.000 persone hanno seguito l'evento in streaming

A Villa Erba, Cernobbio, si è tenuta la nona edizione dell’Npl Meeting di Banca Ifis, intitolata The New Wave, in modalità ibrida: 300 persone hanno partecipato fisicamente alla manifestazione, mentre un migliaio l’hanno seguita via streaming. L’incontro di quest’anno era incentrato su 4 temi portanti: i nuovi flussi Npl, come il settore ha affrontato la pandemia, l’opportunità di creare una bad bank nazionale e, infine, le Garanzie sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs).

The New Wave è stata articolata in tre panel di discussione, tutti moderati dal giornalista Andrea Cabrini. Corrado Passera (ceo di Illimity), Mark Knothe (ceo di Intrum), Riccardo Serrini (ceo di Prelios) e Andrea Mangoni (ceo di DoValue) hanno discusso di come i principali operatori hanno affrontato e stanno tuttora gestendo la grande sfida del Covid-19 e di come come l’industria del servicing si sta preparando ai nuovi flussi di Non performing loans. Il secondo dibattito si è incentrato sull’effetto delle moratorie sui bilanci degli istituti bancari, e ha visto la partecipazione di Biagio Giacalone (head of active credit portfolio steering di Intesa Sanpaolo), Josè Brena (head of non-core asset
management di Unicredit), l’ex commissario Carige Pietro Modiano e Carlo Vanini, head of capital markets Italy di Cushman & Wakefield, che ha portato la sua visione relativa al mercato immobiliare. Il dibattito sull’opportunità della creazione di una bad bank ha visto sul palco Yves Mersch, membro dell’Executive Board dell’ecb, Gianfranco Torriero, vicedirettore generale di Abi e Stefano Cappiello, presidente Amco e direttore della direzione sistema bancario e finanziario del Mef. Fra gli ospiti anche il premio Nobel per l’economia Michel Spence.







«Come per gli altri mercati anche quello dei crediti non performanti entrerà in un nuovo ciclo economico: stimiamo una crescita delle esposizioni deteriorate nei bilanci delle banche», ha spiegato ha spiegato dal palco Luciano Colombini, amministratore delegato di Banca Ifis. «Nel 2021, con la fine delle moratorie, il tasso di default dovrebbe attestarsi al 2,8%, il doppio di quello registrato nel 2018-2019, ma comunque inferiore a quello della precedente crisi che aveva raggiunto il 4,5%. Da quanto emerge da una nostra analisi di sensitivity, basata su ipotesi macroeconomiche meno favorevoli ma sempre senza un secondo lockdown totale, il default rate 2021 potrebbe arrivare anche al 3,4%. Il sistema finanziario è tuttavia ben posizionato rispetto alla precedente crisi perché le banche hanno implementato sistemi di rilevazione/monitoraggio e modalità attive di gestione dei crediti Npe nei diversi stadi di deterioramento. Gli operatori Npl sono infatti una vera e propria industria con circa 8.000 addetti e 230 miliardi di euro di Npe in gestione, capaci di intervenire nelle varie fasi del processo del credito per contenerne il deterioramento e massimizzare i recuperi degli Npl. Per i mesi a venire vogliamo essere ottimisti e guardare con fiducia ai segnali di ripresa in grado di azionare nuovi circoli virtuosi per la nostra economia».














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