Stellantis: a Melfi stop di due settimane. Mancano i semiconduttori

Fim Cisl: è necessario agire sul Gruppo e sul governo per ridurre gli impatti negativi. Problemi analoghi anche a Cassino e Mirafiori

Stellantis Melfi

«La situazione che abbiamo riscontrato a Melfi nelle ultime ore rispetto alla fornitura di semiconduttori è ulteriormente peggiorata. Da stop di alcune giornate si è trasformato in un blocco totale di due settimane. Nella settimana nel Gruppo ci sono stati fermi produttivi di due giorni a Cassino e anche sulla linea della 500e a Mirafiori si sono fermati 3 turni di lavoro».

Così il Segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano relativamente allo stop delllo stabilimento Stellantis di Melfi. Due settimane di fermo a causa della carenza di semiconduttori. E problemi analoghi si riscontrano anche nel plant di Cassino e sulla linea della 500e di Mirafiori, fabbrica all’avanguardia per la produzione di vetture elettriche.







«L’impatto della mancanza di semiconduttori è sempre più pesante e non sembra che si risolva nel corso del 2022 – prosegue Uliano – Diventa indispensabile confrontarsi con Stellantis per ridurre al minimo l’impatto sui lavoratori e aprire un confronto con il Governo, nell’ambito del tavolo dell’automotive, per implementare nel nostro Paese, nel più breve tempo possibile un’altra realtà produttiva di semiconduttori».

Non è la prima volta che uno stabilimento Stellantis deve sospendere le attività a causa del chip shortage: lo scorso maggio proprio Melfi aveva fermato le linee (ne abbiamo parlato qui).

«È poi necessario che, ai fini degli ammortizzatori sociali, le fermate per le mancanze dei semiconduttori vengano considerati nello stesso modo dei fermi per il covid, diversamente tutto questo rischia di avere impatti negativi sull’occupazione – conclude Uliano – Questa richiesta la ribadiremo e la porremo nuovamente ai ministri Giorgetti e Orlando nell’incontro del giorno 10 marco previsto al Mise».














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