Superlinea di montaggio e batterie a Melfi, torna il sereno fra Stellantis e il Governo?

di Nicodemo Angì ♦︎ Lo stabilimento di Melfi non solo non verrà ridimensionato, ma vedrà un incremento della produzione fino a 400mila veicoli all'anno. Ma rimane l'incognita della Gigafactory. Giorgetti l'ha ribadito: servono garanzie occupazionali

L'incontro tra Stellantis, il Mise e le parti sociali per il futuro dello stabilimento di Melfi

Lo stabilimento Stellantis di Melfi non solo non vedrebbe ridimensionata la propria capacità produttiva ma potrebbe ospitare una superlinea per assemblare 4 modelli elettrici del segmento medio al 2024 con produzione massima di 400.000 mila unità l’anno. Ma c’è di più: si è parlato anche di una Gigafactory per le batterie e quindi i timori per Melfi sembrano essere, almeno per ora, rientrati. Molte quindi le novità emerse dall’incontro di ieri al MISE, novità in grado di rasserenare un’atmosfera che nei giorni scorsi era stata piuttosto tesa. Un portavoce di Stellantis, come riportato da Adnkronos, ha infatti dichiarato che “l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico è stato un segnale positivo dell’impegno di Stellantis in Italia, con una collaborazione ancora più costruttiva che abbiamo da tempo avviato con il Ministero dello Sviluppo Economico e con tutte le organizzazioni sindacali con cui ci confrontiamo periodicamente”. Si è ribadito che l’Azienda lavora per anticipare e sostenere la transizione energetica di tutti i propri siti italiani garantirne la sostenibilità, tramite il miglioramento delle prestazioni, e per dare all’Italia un ruolo strategico fra i mercati principali del Gruppo in Europa.

 







Segnali positivi

Anche il Ministro del Lavoro Andrea Orlando si è detto soddisfatto di questo “primo passo positivo che registra indicazioni di una volontà di significativo investimento sulla realtà di Melfi, rimaniamo in attesa di conoscere ulteriori aspetti di questa strategia. Il Governo ha dato massima disponibilità alla sfida che Stellantis intende lanciare nel processo di transizione. Il clima è positivo ma naturalmente si tratta di un processo che deve continuare per capire le implicazioni di queste scelte”. Reazioni improntate ad un certo ottimismo anche da parte di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom, anche se rimane da chiarire “cosa significhi fare di due linee una superlinea, perché per quanto ci riguarda questa operazione non può avere effetti né sull’occupazione né sui salari dei lavoratori”.

L’incontro tra Stellantis, il Mise e le parti sociali per il futuro dello stabilimento di Melfi

A farle eco anche altri esponenti sindacali, dal segretario generale della Fim Cisl Roberto Benaglia, al segretario nazionale Ferdinando Uliano fino a Michele De Palma, responsabile Auto della Fiom: “vigileremo su tutti i siti italiani, non solo su Melfi”.  Le parole del Ministro Giancarlo Giorgetti, pur se positive, non minimizzano la complessità del progetto: “quella di Stellantis è una sfida impegnativa condivisa da governo e parti sociali. Il governo deve capire come gestire questa fase di transizione in cui alcune filiere saranno privilegiate e altre messe a rischio. È importante che ci siano garanzie sull’occupazione, siamo in un momento delicatissimo, l’auspicio è che prosegua il confronto in un clima positivo, trasparente e costruttivo”.

 

Cambiamento di prospettiva

Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, definisce “confortanti le parole del Ministro dello sviluppo economico, Giorgetti, sul futuro dello stabilimento di Melfi. Ci attendiamo che questo processo possa essere declinato partendo dalla terza gigafactory europea del gruppo per le batterie, che mi auguro possa essere proprio a Melfi”. È emerso quindi un certo ottimismo insieme alla consapevolezza della complessità di un progetto che prevederebbe già ad agosto l’inizio della costruzione della Superlinea, per le Jeep Compass e Renegade e la Fiat 500X, che fonderebbe le attuali 2 di Melfi. Nel 2023 si inizierebbe la costruzione della linea di assemblaggio delle batterie e l’anno dopo uscirebbero i nuovi modelli elettrici di diversi marchi. Il dialogo fra Stellantis e il Governo sembra quindi essere ripreso con toni più distesi e costruttivi dopo gli attriti delle scorse settimane. Le due parti avevano dibattuto su CNH Industrial, spostamenti della produzione, cassa integrazione prorogata, turni accorciati e ferie allungate. Quanto avrà pesato, in questo riavvicinamento, il ricordare del maxiprestito garantito da SACE e i malumori del Governo per la salute dell’indotto oltre che degli stabilimenti italiani? Tutte questioni impegnative che sembrano magicamente appianate, o quasi: Stellantis ha chiesto qualcosa in cambio?














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