Siav vuole carta bianca sulla dematerializzazione dei documenti

di Laura Magna ♦︎ L’azienda padovana – 20,750 milioni di fatturato –, attiva nella gestione e conservazione digitale di materiale informativo, punta a un incremento delle revenues per il 2019 del 20%. Driver di crescita la fatturazione elettronica e i servizi in ambito sistemi gestionali integrati per le Pa. Prossimi obiettivi: mercato estero e pmi. Tra i clienti Banca D’Italia, Enac e Marcegaglia

Obiettivo zero carta nelle aziende. E oggi a quell’obiettivo è davvero vicina Siav, leader sul mercato italiano del documentale, fondata nel 1989 a Rubàno (Padova), anche grazie all’assist della fatturazione elettronica in vigore da inizio anno per circa 2,8 milioni di piccole e micro aziende italiane. Una novità che ha dato al business una grande spinta. Ora, per il prossimo anno, oltre a consolidare l’efficientamento dei processi aziendali che Siav si attende emergerà come esigenza una volta consolidato il tema della fattura elettronica, lo sviluppo si snoderà su due direttrici: l’allargamento dei servizi alle pmi e la specializzazione nella sanità con una business unit dedicata appena fondata. Successivamente l’obiettivo è approdare all’estero, crescendo sia organicamente sia attraverso acquisizioni mirate. La strategia finora ha funzionato.

«Avevamo una crescita programmata del 15% nel 2018 e siamo arrivati poco sopra il 18% in termini di fatturato, a 20,750 milioni di euro, e molto di più in termini di ordinato. Driver di crescita è stata la fatturazione elettronica insieme alla gara Consip per l’affidamento di servizi in ambito Sistemi gestionali integrati per le PA, che abbiamo vinto in raggruppamento di impresa sulla parte sanità», dice a Industria Italiana il general manager di Siav, Leonardo Bernardi. «Per il 2019 ci poniamo un obiettivo di crescita ancora superiore a quello dell’anno scorso, tra 18 e 20%, a quota 24 milioni». Ma il fatturato non è l’unico parametro in crescita: nel corso dell’anno l’azienda ha assunto 40 persone e fondato una Academy interna per formare in tre mesi giovani del territorio, periferico, in cui insiste. «Il problema di trovare risorse formate in una realtà come Padova è ancora più rilevante, perché l’offerta è inferiore alla domanda. Stiamo affrontando la problematica», spiega Bernardi.







 

Il core business: carta zero nelle aziende

Certamente il momento per il settore della società padovana: Siav è la prima azienda italiana nel settore dell’Ecm (Enterprise Content Management), con prodotti per la gestione elettronica dei documenti, il workFlow management e la conservazione digitale: «In parole povere, ci occupiamo di dematerializzazione dei documenti e dell’informazione – precisa Bernandi – Prima lo facevamo con strumenti di archiviazione ottica, trasformando la carta in file, poi siamo passati alla gestione di quelli nativamente elettronici. Oggi ci occupiamo prevalente di catalogare e gestire del flusso delle informazioni nelle organizzazioni». Una funzione cruciale nell’era dei big data dove estrarre le informazioni rilevanti nel flusso indistinto e abnorme da cui siamo invasi è sempre più complesso.

Raccogliere, esaminare, catalogare e dare un significato alle informazioni rilevanti in maniera automatica, grazie all’impiego di software dotati di capacità di machine learning, è un valore aggiunto importantissimo. Bernardi lo spiega con un esempio: «Poniamo che un’azienda riceva 500 Pec al giorno: il nostro software di classificazione automatica decide se la pec è importante o meno, se si tratta di un reclamo, se indica una scadenza tassativa da rispettare o una notifica imprescindibile o se è una comunicazione non urgente. Abbiamo sviluppato con l’Università della Sapienza algoritmi in grado di imparare: all’interno di una mail riconoscono parole e capiscono il senso generale delle frasi e in questo modo le archiviano con diverso ordine di priorità». Intelligenza artificiale e potenza di calcolo, dunque, per ottenere immediatamente le informazioni necessarie e utili e liberare lavoro umano per funzioni più alte e meno ripetitive che quelle legate all’archivio. Siav propone soluzioni customizzate e on demand, grazie alla propria struttura di ricerca e sviluppo interna, e a collaborazioni costanti con l’Accademia, oltre che la già citata Università romana della Sapienza, anche quella di Padova e l’olandese di Eindhoven.

Il general manager di Siav, Leonardo Bernardi.

 

Fatturazione elettronica: da obbligo a opportunità

Nel 2019 a dare gas al suo core business è intervenuta anche la normativa. «Certamente la fatturazione elettronica è stata vissuta come un obbligo fastidioso per mesi, ma alla fine tutti hanno ottemperato. Noi pensavamo che ci fosse, in maniera immediata un ulteriore passo avanti: perché avendo il documento elettronico, le aziende fossero indotte a un efficientamento, attraverso la revisione dei processi aziendali: devo dire che non è avvenuto, ma siamo fiduciosi che nel 2020 le aziende comprenderanno che possono usare il documento elettronico come base per migliorare i processi nella interezza».

Ma cosa dovrebbero fare le aziende per efficientarsi? La risposta di Bernardi si limita all’aspetto documentale. «Un’azienda senza carta, che fa del documento elettronico la sua base è già avanti. In tutte le aziende l’incidenza della carta è ancora, paradossalmente, enorme. Per esempio, noi lavoriamo il fascicolo del personale: tutti i documenti che insistono sui dipendenti, corsi, cv, benefit, seminari, skill sono su carta dimenticati in corridoi in barba alla privacy. Dematerializzare questi documenti ottimizza lo spazio e le ricerche delle competenze interne velocizzando lo scorrimento delle informazioni. Nelle strutture della Sanità in particolare esistono locali interi dedicati alla carta». Dunque, dalla fatturazione elettronica Siav si attende un forte potenziamento del suo mercato di riferimento. Nel frattempo, nel più breve termine, tenderà a consolidare la propria expertise proprio in ambito sanitario.

In azzurro i Paesi in cui sono installate soluzioni Siav. Fonte Siav

 

Focalizzazione verticale sulla sanità

«A darci un boost in questo senso è stata la vittoria della gara Consip, che ci ha consentito di entrare in moltissime nuove aziende e ospedali, e questa nuova forte specializzazione ci ha indotti a creare una Business Unit focalizzata sul settore, che dall’anno prossimo sarà più operativa: al momento abbiamo investito assumendo persone con le skill necessarie. È la prima volta che adottiamo un approccio verticale». L’unità dedicata ha il precipuo obiettivo di trasformare Siav nel punto di riferimento per tutto ciò che è documento nell’ambito sanitario, un settore in cui l’azienda «detiene già una fetta importante: in Lombardia, per esempio, abbiamo il 60% delle aziende ospedaliere, e siamo fortemente presenti anche in Veneto e Lazio, con poco meno di 100 referenze in Italia».

Nicola Voltan, ad di Siav. Foto credits siav.com

 

Silloge: alla conquista delle pmi 

Un altro sviluppo importante è il progetto Silloge, un software lanciato nel 2018 che consente la gestione documentale in cloud e che rappresenta lo strumento per aggredire il mercato delle piccole e micro imprese. Un target nuovo, visto che Siav finora, con i suoi 240 dipendenti dislocati in quattro sedi, Padova, Milano, Genova, Bologna e Roma, ha installato oltre 3.000 volte i suoi prodotti nelle strutture di soggetti pubblici e privati, ma per lo più si è rivolta all’enterprise, alla grande impresa, con un portafoglio clienti che include nomi come Banca D’Italia, Consob, Enac, Ivass, Ospedale San Raffaele, Artsana, Carpigiani, Ermenegildo Zegna, Granarolo, Kerakoll, Marcegaglia, Roquette, Unipol Banca, Bolton Group.

«Si tratta di un prodotto su base open source con cloud nativo, installabile su cloud pubblici e privati e in modalità ibrida. Il nostro focus originario sono le grandi imprese e i grandi enti pubblici, ma il fatto che i nostri servizi oggi possano essere erogati anche in cloud ci fa entrare in un mercato che non ci ha visti finora poco presenti, ma che ha particolarmente bisogno dei nostri servi, ovvero quello delle pmi. Ci entreremo attraverso un sistema di partner, con una campagna di recruiting per system integrator che vogliano integrate Silloge nella propria offerta. Una volta consolidato questo modello per il mercato italiano lo vogliamo esportate all’estero, dove andremo a individuare partner che con noi vogliano affrontare il mercato documentale appoggiandosi a Silloge in modalità cloud».

In termini più tecnici, Silloge è un digital workplace che unisce le funzioni di Enterprise Content Management Business Process Management in un’unica piattaforma, con un’interfaccia semplice ed intuitiva per un elevato grado di usabilità. La soluzione, basata su tecnologie Open Source, progettata Cloud Native, è lo strumento ideale per rispondere alle esigenze di imprese di ogni settore e dimensione.

Interfaccia della piattaforma Silloge di Siav

 

… e dei mercati esteri (crescendo anche per acquisizioni)

«La piattaforma serve a organizzare e gestire attività ormai indispensabili in ogni azienda come il workflow management, la collaboration tra utenti, la Pec, le anagrafiche e la gestione dei fascicoli, ma è anche una soluzione che guarda al futuro, perché dispone di funzioni innovative per lo smart working, permette la messaggistica istantanea, la metadatazione automatica, la clusterizzazione e il tagging automatici dei documenti, include un sistema di ricerca federato e integra funzioni di process mining e social network analysis. La piattaforma ha un’interfaccia unica sul mercato, capace di garantire integrabilità, interoperabilità e la sicurezza del sistema. Infine, è un prodotto che può essere offerto in moduli, con il grande vantaggio per le pmi che possono avere a un costo sostenibile un prodotto di fascia enterprise».

L’espansione internazionale che si prevede per Siav potrà avvenire anche tramite acquisizioni, ma questi dettagli saranno discussi nel corso del prossimo anno. Al momento, anche il tema shopping riguarda il mercato interno: dice Bernardi che «manca la firma notarile per finalizzare l’acquisizione di una società italiana di servizi. Questa operazione ci consentirà di completare la gamma con nuovi prodotti e di focalizzarci sui servizi gestiti in cloud».














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