Sap Italia entra nel Cluster Fabbrica Intelligente

di Filippo Astone ♦︎ La software house tedesca è il primo socio tecnologico ("pathfinder") dell'associazione guidata da Luca Manuelli, anche capo dell'innovazione e delle tecnologie in Ansaldo Energia. Verrà coinvolta nella scrittura della Roadmap Tecnologica per il Paese, che è una delle due principali attività del CFI insieme all'individuazione dei Lighthouse Plant

Luca Manuelli, cdo di Ansaldo Energia, ceo di Ansaldo Nucleare e presidente del Cluster fabbrica intelligente

Sap Italia entra a far parte del Cluster Fabbrica Intelligente, come primo “pathfinder”, cioé socio tecnologico. L’annuncio è appena stato dato da Luca Manuelli (presidente del Cluster) e Luisa Arienti (numero uno di Sap Italia) nel corso di Sap Now, l’evento che la multinazionale tedesca dedica alla business community del nostro Paese.

«Il Cluster Fabbrica Intelligente sta avviando una nuova fase di sviluppo allargando la sua base associativa con l’obiettivo di arrivare a “Quota 1000” nei prossimi tre anni, allargando la sua presenza sul territorio ed individuando nuove tipologie di partner in grado di generare valore in linea con la sua missione. In particolare i partner tecnologici che si qualificheranno pathfinder del CFI saranno in grado di contribuire all’individuazione ed al perseguimento delle principali traiettorie di sviluppo dell’innovazione tecnologica a supporto della competitività della manifattura italiana» ha detto Manuelli.







«Abbiamo la responsabilità di sostenere la crescita del settore manifatturiero italiano», ha aggiunto Arienti, «ce l’abbiamo per il nostro ruolo di player tecnologico e perché disponiamo delle innovazioni, delle soluzioni, dei servizi e degli esperti. Questo è un ulteriore passo che Sap compie per per aiutare la crescita della competitività delle aziende italiane e che rientra in un quadro strategico più ampio che da molti anni portiamo avanti con istituzioni e associazioni private e pubbliche».

Luisa_Arienti_SAP_Italia_low
Luisa Arienti, ad Sap Italia

Che cosa è il Cluster Fabbrica Intelligente: i Lighthouse Plant e la Roadmap Tecnologica

Si tratta di un’associazione riconosciuta dal Miur che opera –  in stretta collaborazione con il mondo della ricerca e della formazione – per supportare le grandi aziende e le pmi manifatturiere italiane nella individuazione e implementazione delle tecnologie innovative e delle relative competenze per sostenere lo sviluppo della loro competitività. La sua missione è articolata in tre punti: proporre, sviluppare e attuare una strategia basata sulla ricerca e l’innovazione per indirizzare la trasformazione del settore manifatturiero italiano; creare una comunità manifatturiera coesa e più competitiva; e collegare le politiche di ricerca nazionali e regionali con quelle internazionali. Concretamente, le sue principali iniziative sono i Lighthouse Plant e la Roadmap Tecnologica.

Il Cluster Fabbrica Intelligente è nato nel 2012 da un bando del Ministero dell’università e della ricerca per la costituzione di cluster tecnologici in Italia, ed è diventato operativo nel 2014. Nel 2017 il Ministero dello sviluppo economico, nell’ambito del “Piano Calenda“, affida al cluster il compito di supportare la selezione dei primi quattro Lighthouse italiani, fabbriche eccellenti già operative e “pronte” a sviluppare un progetto articolato ed innovativo per diventare smart factory attraverso l’integrazione della filiera e l’utilizzo delle tecnologie indirizzate dal Piano Industria 4.0 tra le quali big data, IoT e intelligenza artificiale per abilitare anche nuovi modelli di business.

L’accordo di collaborazione pathfinder tra Sap e CFI. Fonte CFI

Che cosa sono i Lighthouse Plant

I Lighthouse Plant sono un modello di fabbrica 4.0 che sia testimone di cosa significhi e cosa comporti la trasformazione digitale. E che possa, con la sua forza, contagiare altre aziende. Per questa finalità sono stati previsti anche contributi economici del Ministero dello sviluppo economico e delle regioni di appartenenza. Nella filosofia del “Pacchetto Calenda” c’è la neutralità tecnologica sia delle misure fiscali (iper-ammortamento e super-ammortamento) sia delle istituzioni che vengono create (Competence Center e Digital Innovation Hub). Al Cluster e ai Lighthouse, invece, viene in qualche modo dato il compito di indirizzare e dimostrare in maniera più mirata la convergenza tra nuove tecnologie digitali e i processi produttivi. I Lighthouse plant sono concepiti come punti di osservazione per risolvere problemi pratici delle aziende, come punti di contatto tra ricerca, innovazione e produzione e come “fari” per la diffusione della fabbrica intelligente.

Ansaldo Energia è il primo dei quattro candidati lighthouse ad aver completato l’intero iter burocratico per i due siti produttivi di Genova (Campi e Cornigliano), dove produce turbine elettriche, con decreto attuativo di fine maggio 2019 – Anche Tenova/Ori Martin, il candidato lighthouse dell’acciaio 4.0, ha ottenuto l’approvazione di recente, a inizio giugno, e ora sono in dirittura d’arrivo gli ok ai finanziamenti per due stabilimenti Abb localizzati in Lombardia e Lazio e gli stabilimenti di Hitachi Rail con un focus particolare su Reggio Calabria.

L’ecosistema che si creerà nel comparto manifatturiero. Fonte CFI

La roadmap tecnologica (nella quale verrà coinvolta Sap) e il nuovo piano strategico del Cluster

Veniamo ora al secondo grande ambito di azione del Cluster Fabbrica Intelligente, e cioé la roadmap tecnologica, nella quale, come vedremo meglio, ci sarà un forte coinvolgimento di Sap e dei pathfinder che aderiranno successivamente. La roadmap si propone di definire, unendo tutti gli attori, le priorità per la ricerca e l’innovazione del manifatturiero italiano. Di condividere con le istituzioni nazionali gli obiettivi di ricerca e innovazione. Di posizionare le attività di ricerca e innovazione rispetto ad altre iniziative a livello europeo e internazionale. Ma Manuelli, che si è insediato come presidente nell’aprile 2019, vorrebbe andare oltre queste due importanti iniziative. Il suo piano strategico prevede di portare gli i Lighthouse Plant da quattro a dieci; coinvolgere pmi innovative per avviare nuovi Impianti Bandiera (sostanzialmente Lighthouse delle piccole e medie) distribuiti sul territorio; aumentare i soci da 300 a mille, collaborare con i fornitori di tecnologie e le start-up; dare un contributo importante al nuovo Piano Nazionale per la Ricerca e l’Innovazione 2021-2027 del Miur (quello che permetterà di meglio indirizzare a favore dell’Italia i fondi europei di Horizon Europe); intraprendere progetti di ricerca in cooperazione con Cina, Stati Uniti e altri Paesi stranieri.

La missione del CFI. Fonte CFI

I partner tecnologici o “pathfinder”

Una delle modalità per allargare e potenziare la base associativa prevede l’individuazione di primari partner tecnologici interessati ad apportare il proprio know-how in termini di innovazione tecnologica a supporto delle principali iniziative coordinate dal CFI.

In particolare possono essere partner tecnologici soggetti inquadrabili in due categorie:

Vendor, cioè sviluppatori di tecnologie ed applicazioni digitali a supporto del processo manifatturiero;

System Integrators in grado di supportare le aziende manifatturiere nella definizione delle esigenze di innovazione tecnologica e nella relativa selezione ed applicazione delle stesse.

Per poter accedere allo status di partner tecnologico del CFI, le aziende interessate dovranno garantire queste condizioni:

– individuazione di un’area di interesse/competenza nell’ambito della roadmap tecnologica indirizzata dal CFI da associare come ambito primario di collaborazione

– apporto di risorse in grado di sviluppare i contenuti di innovazione tecnologica della suddetta area secondo i processi definiti e coordinati dal CFI;

– volontà di mettere a disposizione facilities e capacità di presentazione e relativa comunicazione di supporto per la valorizzazione dei contenuti sviluppati in questo ambito

– partecipazione alle attività del Lighthouse Plant ed eventuale supporto agli specifici progetti in corso e/o alla selezione ed avvio di nuovi.

I progetti avviati dei quattro candidati lighthouse. Fonte CFI

Che cosa farà Sap

La multinazionale tedesca porterà al cluster l’esperienza maturata nel contesto delle piattaforme digitali, delle tecnologie intelligenti (IA, machine learning) e dell’Internet of Things, per facilitare la raccolta, la connessione, l’organizzazione e il coordinamento dei dati in tempo reale, così come l’integrazione e l’estensione dei processi in qualunque applicazione integrata. Questo per rispondere ad alcune delle priorità più urgenti dell’industria manifatturiera italiana: aumentare il proprio orientamento al cliente, creando prodotti e servizi sempre più personalizzati; dotarsi di una digital supply chain end-to-end e di un sistema di fabbrica intelligente aperta e collaborativa, per sviluppare processi di analisi predittiva, di manutenzione preventiva o da remoto; sviluppare nuovi modelli di business basati sui servizi. Gli ambiti di azione saranno “Digital Platform” e “Intelligent Technologies”. La prima comprende l’insieme delle tecnologie e dei servizi che abilitano il collegamento, la raccolta e l’orchestrazione dei dati, così come l’integrazione e l’estensione delle funzionalità delle applicazioni che insistono sulla piattaforma.I servizi della «Digital Platform» forniscono funzionalità nell’ambito delle «Intelligent Technologies» per permettere di utilizzare il patrimonio dati aziendale per scoprire fenomeni non noti, per prevedere risultati di azioni, per suggerire decisioni.

La digital supply chain secondo Sap













Articolo precedenteAllarme rosso macchine utensili! In calo gli ordini del 18,6%!
Articolo successivoDa Sew-Eurodrive il software per la manutenzione predittiva per l’industria cartaria






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui