Rosario Caputo confermato presidente di Federconfidi per il triennio 2023–2026

Il consiglio direttivo nel nuovo mandato è composto dai vicepresidenti Giancarlo Abete (Fidimpresa Italia) e Carlo Crosara (Neafidi)

Rosario Caputo, alla guida di Federconfidi dal 2017, è un imprenditore campano, amministratore unico di I.B.G., azienda leader nel comparto food&beverage

Presso la sede di Confindustria si è tenuta l’assemblea di Federconfidi nel corso della quale sono stati eletti i 9 membri del nuovo consiglio direttivo per il triennio 2023 – 2026, che a loro volta hanno confermato Rosario Caputo, presidente uscente, alla guida della federazione che riunisce i sedici Confidi di area confindustriale.

Il consiglio direttivo che supporterà il presidente Caputo nel corso del nuovo mandato risulta essere così composto:







  • Vicepresidenti: Giancarlo Abete (Fidimpresa Italia) e Carlo Crosara (Neafidi);
  • Consiglieri: Pietro Carboni (Confidi Centro Nord); Achille Carlini (Confidi Sardegna); Riccardo Colombo (Banco Bpm); Nicola Didonna (Fidit); Paolo Parini (Rete Fidi Liguria) e Antonino Salerno (Fidimed).

Il comitato tecnico è composto da: Felice Iorio (GA.FI.); Nicola Pastorello (Cofai); Alessandro Tronci (Confidi Sardegna).

«Ringrazio l’assemblea e il consiglio direttivo – ha affermato Rosario Caputo, Presidente di Federconfidi – per aver apprezzato il lavoro svolto finora, rinnovando al sottoscritto la fiducia per il prossimo triennio. Abbiamo attraversato, dal 2020 ad oggi, tre anni durissimi per l’economia in generale e per il nostro sistema in particolare, tra pandemia e conflitto tra Russia e Ucraina, dimostrando di saper essere al fianco delle nostre imprese, accompagnandole e sostenendole nell’accesso al credito. La nostra federazione, se da un lato sollecita l’aggregazione quale maggiore consolidamento della propria rappresentanza verso gli stakeholders, nello stesso momento e unitamente ad Assoconfidi, sollecita una rapida revisione dell’attuale assetto normativo del settore».

«Il cammino, dunque, è intrapreso, e – conclude Caputo – non ci resta che andare avanti compatti, con la consapevolezza che solo una proposta unitaria e largamente condivisa possa garantire, in tempi rapidi, l’emanazione di una nuova legge quadro che tenga conto di alcune e legittime diversità di indirizzo».

 














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