Roma: a rischio attacco cyber 1 dispositivo ogni 10 abitanti

Webcam,punti di accesso Wireless, stampanti. Qui, secondo una ricerca  Trend Micro, si possono aprire le falle per fughe di dati e attacchi mirati del cyber crime.

A Roma sono 296.786 i dispositivi a rischio attacco cyber e, se si sommano i sistemi a rischio presenti nelle capitali dell’Europa occidentale, si arriva a un totale che supera i 10 milioni. Questo emerge dall’ultima ricerca Trend Micro, leader globale nelle soluzioni di sicurezza informatica, dal titolo “Western European Cities Exposed”. Lo studio ha analizzato i cosiddetti “sistemi esposti”, ovvero quei dispositivi collegati a Internet che rispondo alle richieste sia tramite strumenti di gestione della rete o di enumerazione, come un ping, o che possono essere trovati da motori di ricerca internet come Shodan o simili. I sistemi esposti non sono per definizione vulnerabili o compromessi, ma il fatto che siano connessi significa che possono essere attaccati in qualunque momento.

 







La copertina dello studio Trend Micro

I rischi e le dinamiche egli attacchi

I dispositivi esposti offrono ai possibili attaccanti una radiografia di come i dispositivi stessi sono utilizzati dalle aziende e dai governi, e questo può facilitare le operazioni di infiltrazione nella rete. I sistemi connessi a Internet spesso restano aperti a potenziali attacchi o perdite di dati perché non sono configurati correttamente. Tuttavia, alcuni devono essere connessi per forza a Internet, per poter funzionare correttamente o per abilitare l’accesso remoto per la risoluzione dei problemi e altre attività. I dispositivi a rischio possono provocare una fuga di informazioni private all’insaputa dell’utente, permettere il furto di dati critici aziendali e governativi, essere sfruttati per attacchi mirati o attacchi DDoS e anche essere presi in ostaggio nel corso di un attacco ransomware.

I dispositivi attaccati

Lo studio ha analizzato più di 2,7 milioni di indirizzi IP in 10 capitali europee: Amsterdam, Atene, Berlino, Lisbona, Londra, Madrid, Oslo, Parigi, Roma e Stoccolma Per quanto riguarda la tipologia dei dispositivi, lo studio ha rivelato che nelle città esaminate sono a rischio, in particolare i punti di accesso wireless, i firewall e le webcam. Inoltre è stato rilevato un grande numero di stampanti accessibili pubblicamente da internet, che mettono potenzialmente a rischio le copie di dati sensibili, così come offrono agli attaccanti un punto per entrare all’interno delle reti aziendali. I sistemi operativi esposti maggiormente sono Linux (62%) e Windows (20%). A Roma, il totale di dispositivi a rischio è di 296.786. Tra questi possiamo contare 217.109 web service, 2.890 email service, 2.595 webcam, 432 MySQL database, 154 router, 79 dispositivi VoIP e 29 registratori media.














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