Ridurre, riciclare e riutilizzare: le proposte di Hera per le aziende e la transizione green

di Marco De' Francesco ♦︎ Con 14,9 miliardi di fatturato e oltre 10mila dipendenti, Hera si pone come società “territoriale” che fornisce servizi energetici, idrici e ambientali a circa 5 milioni di cittadini e imprese in 300 comuni. L'importanza delle M&A nel piano industriale 2023-2027, l'acquisizione strategica di F.lli Franchini (22,5 milioni di fatturato) per le rinnovabili. Il servizio “chiavi in mano” Hera Business Solution per supportare le aziende nella transizione green. Di tutto questo ne parliamo con Isabella Malagoli, ad di Hera Comm (società di vendita del Gruppo Hera) e Pierpaolo Franchini, ad di F.lli Franchini

L'impianto di stoccaggio, selezione, trattamento e recupero di Modena è dotato di 5 linee di trattamento: una linea di selezione automatizzata con sezione di pressatura finale, due linee di pressatura, una linea di selezione manuale e una linea di triturazione.

Come può un’azienda manifatturiera affrontare con efficacia la transizione ecologica?
Un’opportunità è quella di implementare pacchetti completi a 360 gradi “chiavi in mano”, per fronteggiare simultaneamente le sfide legate alla transizione energetica, alla sostenibilità e alla circolarità. Si pensi ad una soluzione che contempli un’analisi dettagliata dei consumi energetici seguita dall’implementazione di tecnologie per il loro contenimento, come l’installazione di impianti fotovoltaici, o di cogenerazione; ma che anche preveda sistemi per ridurre, riciclare e riutilizzare i materiali di scarto generati durante i processi, nonché l’adozione di strategie per ridurre le emissioni di gas serra e l’implementazione di sistemi di monitoraggio per valutare costantemente le prestazioni ambientali. Con un simile approccio, l’azienda potrebbe semplificare le operazioni, migliorare l’efficienza operativa e risparmiare tempo e risorse. Non è facile, però, trovare una società che abbia un portafoglio così vasto da poter gestire una simile offerta. Come si può fare? Il Gruppo Hera, la multiutility guidata dal presidente esecutivo Cristian Fabbri e dall’amministratore delegato Orazio Iacono, ha le dimensioni per poter offrire soluzioni complesse ed integrate. La società, infatti, 14,9 miliardi di fatturato e 375,2 milioni di utile netto nel 2023, oltre 10mila dipendenti, sede principale a Bologna e quotazione alla borsa di Milano, è una società a prevalente controllo pubblico in quanto un centinaio di comuni attraverso un patto di sindacato detengono la quota di maggioranza delle azioni; fornisce servizi energetici (gas, energia elettrica, teleriscaldamento), idrici (acquedotto, fognatura e depurazione) e ambientali (raccolta e smaltimento rifiuti) a circa 5 milioni di cittadini e imprese. In sintesi, può fornire un pacchetto completo chiavi in mano grazie alle sinergie tra le diverse società del gruppo o altre partecipate tra cui Hera Comm, Herambiente, Hera Servizi Energia, Acantho, solo per citare le principali.

Da sinistra, il presidente esecutivo di Gruppo Hera Cristian Fabbri, l’ad di F.lli Franchini Pierpaolo insieme al fratello Marco Franchini e l’ad di Hera Comm Isabella Malagoli.

Hera è una società “territoriale”: è molto radicata in più di 300 comuni localizzati soprattutto nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Ravenna, Rimini, Trieste, Padova, Udine, Pesaro-Urbino ma è presente con i propri servizi a libero mercato su tutto il territorio nazionale. Peraltro di recente si è aggiudicata, attraverso la controllata Hera Comm, la gara dell’Acquirente Unico in 37 province italiane in cui sarà il nuovo gestore del Servizio elettrico a Tutele Graduali dei clienti domestici non vulnerabili. È parte della strategia di Hera realizzare partnership con società terze per allargare la propria offerta di servizi. Di recente, peraltro, Hera ha acquisito il 60% della F.lli Franchini, azienda di Rimini che ha sviluppato nel corso degli anni un notevole know-how nel settore degli impianti e delle energie rinnovabili, offrendo alle aziende soluzioni innovative per l’efficientamento e la riduzione dei consumi. Secondo Hera, si tratta di uno step significativo per la propria attività nei confronti delle imprese, soprattutto manifatturiere. Di tutto ciò abbiamo parlato con gli amministratori delegati di Hera Comm (società di vendita del Gruppo Hera) e di F.lli Franchini, rispettivamente Isabella Malagoli e Pierpaolo Franchini. L’occasione, Key – The Energy Transition Expo, il più importante evento europeo dedicato alle tecnologie, ai servizi, alle soluzioni integrate per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili in Italia e nel bacino del Mediterraneo.







Da sorgenti, falde e pozzi, ma anche dalle acque di superficie. Un processo complesso, che richiede competenze e tecnologie all’avanguardia. Gruppo Hera mostra come l’acqua arriva nelle nostre case.

Le soluzioni integrate per le aziende

Isabella Malagoli, ad di Hera Comm (società di vendita del Gruppo Hera).

«Offriamo alle aziende pacchetti completi “chiavi in mano” a 360 gradi e la capacità di affrontare simultaneamente le sfide legate alla transizione energetica, alla sostenibilità e alla circolarità» – afferma Isabella Malagoli. In effetti «grazie alle sinergie tra le diverse società del gruppo, Hera dispone di un portafoglio completo di soluzioni nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle acque». In realtà, alcune soluzioni impattano direttamente su più di uno fra gli ambiti citati. «Si pensi al riciclo di materiali in azienda: è un intervento sull’ambiente o sull’efficienza? In realtà, su entrambi». Infatti, questo processo consente di ridurre la dipendenza dalle risorse naturali e di limitare l’impatto ambientale associato all’estrazione e alla produzione di nuovi materiali. Inoltre, permette di ridurre i rifiuti e di promuovere un’economia circolare, in cui le materie vengono reinserite nel ciclo produttivo anziché essere smaltite. Questo approccio non solo contribuisce alla tutela dell’ambiente, ma può anche generare risparmi significativi sui costi operativi dell’azienda. Dal punto di vista dell’efficienza dell’impresa, il riciclo può portare a una gestione più efficace delle risorse e dei processi.

Orazio Iacono e Cristian Fabbri, rispettivamente amministratore delegato e presidente esecutivo del Gruppo Hera

Hera Business Solution è un’offerta personalizzata del Gruppo Hera che supporta le imprese nella transizione verso una gestione più sostenibile e circolare delle loro attività. Questo servizio “chiavi in mano” comprende la gestione integrata dei rifiuti, l’approvvigionamento di acqua potabile, la depurazione, l’energia e servizi per migliorare l’efficienza energetica. Grazie alle competenze specialistiche acquisite dalle varie società del Gruppo Hera, le imprese possono raggiungere obiettivi di sostenibilità misurabili in vari settori. Un elemento distintivo è il Circular Economy Report, che documenta i risultati ottenuti in termini di sostenibilità e fornisce indicatori chiave sui servizi forniti. Questo strumento consente alle aziende di valutare i loro processi ambientali, individuare opportunità di miglioramento e comunicare trasparentemente i loro progressi verso la sostenibilità ai propri stakeholder.

Il modello di sviluppo bilanciato 

1) L’equilibrio fra più fattori

Hera, secondo Isabella Malagoli, è all’avanguardia nell’implementare un modello bilanciato che tiene conto sia della crescita interna che delle acquisizioni (M&A), così come del mercato libero e regolato. Inoltre, evidenzia che il bilanciamento non si limita solo a queste dimensioni, ma comprende anche un equilibrio tra il settore dell’energia, dell’ambiente e delle reti (gas, elettricità e acqua).  «Questo approccio bilanciato consente all’azienda di affrontare in modo efficace le sfide e le opportunità presenti nei diversi settori e mercati in cui opera, garantendo una strategia complessiva che tenga conto di molteplici variabili e obiettivi aziendali» – afferma Isabella Malagoli.

2) Verso la normalizzazione delle revenue

«Il fatturato dipende dal costo finale dell’energia. Nel 2022, in circostanze particolari, aveva raggiuto quota 20 miliardi per Hera. Ora, è calato. Si ragiona, cioè, su risultati più normali. Nel 2023 il Mol è infatti cresciuto del 15,4% a quota 1.494,7 milioni; e anche gli investimenti operativi lordi sono aumentati del 15%: parliamo di 815,8 milioni. L’indebitamento finanziario netto è in miglioramento, essendo calato del 10% ed essendo pari a 3,8 miliardi di euro. Sulla scorta di tutto ciò, la proposta di dividendo è in crescita del 12% a 14 centesimi di euro per azione» – afferma Isabella Malagoli.

Hera, un serial acquiror 

Hera ha acquisito il 60% della F.lli Franchini, azienda di Rimini che ha sviluppato nel corso degli anni un notevole know-how nel settore degli impianti e delle energie rinnovabili

«Di operazioni M&A ne facciamo tre o quattro all’anno; si pensi che le M&A nel piano industriale 2023-2027 contribuiscono per 100 milioni al Mol complessivo. Le acquisizioni più recenti sono la F.lli Franchini di Rimini nell’ambito energy e la Trs Ecology di Caorso (Piacenza) che si occupa di gestione dei rifiuti industriali» – afferma Isabella Malagoli. L’acquisizione di Franchini è particolarmente importante. «A Key Energy ci siamo presentati per la prima volta insieme a questa società nota per il fotovoltaico e l’impiantistica per il mondo delle aziende. Adesso il 60% di Franchini è di Hera Comm. C’è un portafoglio di soluzioni sviluppate insieme che abbiamo inserito in Hera Business Solutions» – commenta Isabella Malagoli.

Le nuove soluzioni per aziende grazie all’acquisto di Franchini

«L’azienda è stata fondata a Rimini nel 1959 da mio padre Alfredo e dal fratello Bruno. Io e mio fratello Marco siamo subentrati nel 1985. Inizialmente l’impresa si occupava di impianti elettrici nel civile e nel terziario; successivamente di impianti termoidraulici e già nel 2005 abbiamo iniziato ad esplorare il campo delle rinnovabili, con il primo Conto Energia. Abbiamo iniziato così a sviluppare un know how per venire incontro alle esigenze delle aziende in materia di efficientamento. Le industrie, con noi, hanno iniziato a ridurre i consumi. È il tema di oggi; ma al tempo non era così diffuso. Abbiamo iniziato ad implementare impianti fotovoltaici e anche tecnologie più spinte» – afferma Pierpaolo Franchini. L’impresa, con 45 dipendenti, ha realizzato un fatturato di 22,5 milioni.
Come opera la Franchini? «Anzitutto, cerchiamo di capire quale parte dell’impianto produttivo è obsoleta e inefficiente. Può accadere che un’azienda abbia bisogno di modificare il sistema di riscaldamento o raffreddamento, e allora proponiamo l’implementazione di una pompa di calore alimentata da energia green. Può anche accadere che l’impresa necessiti di sostituire i motori elettrici dell’impianto di aspirazione con modelli più evoluti ed incisivi; o che abbia bisogno di un sistema di controllo delle temperature e di illuminazione più avanzato; o di controllare il lusso luminoso attraverso sensori; o di sensori di movimento che incidono sull’andamento delle macchine in base alla presenza o meno di persone in loco» – continua Franchini.
La Franchini progetta e implementa soluzioni. Reperisce sul mercato prodotti e componenti.
Un esempio di attività? «Siamo intervenuti in Arquati di Sala Baganza (Parma; fa tende e pergole) per sostituire una caldaia a cippato con due pompe di calore della potenza di 2 Mw; e abbiamo sostituito i terminali in uno stabilimento da 22mila metri quadrati; nell’occasione il cliente ha goduto del Conto Termico». Perché la Franchini è ora controllata da Hera? «Era giunto il momento di fare un passo in avanti. Noi abbiamo un know how e con il Gruppo Hera abbiamo la possibilità di accedere ad un mercato più vasto e a progetti di grandi dimensioni. Il nostro obiettivo è di raggiungere quota 30, 35 milioni di fatturato entro quattro anni» – termina Franchini.













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