Prysmian, migliora la gestione di cassa. Ricavi in lieve calo

di Chiara Volontè ♦︎ I risultati del trimestre confermano il solido avvio d’anno, ma con impatto Covid-19 dalla seconda metà di marzo. Oltre un miliardo di euro di progetti German Corridors già aggiudicati

Nonostante la crisi economica globale in atto, causata dalla diffusione del Coronavirus, Prysmian conferma la solidità della propria struttura economico finanziaria. Il Gruppo guidato da Valerio Battista ha chiuso il primo trimestre con una solida generazione di cassa, con Free Cash Flow a 538 milioni di euro, in miglioramento rispetto ai 433 milioni dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.

«Gli impatti straordinari della pandemia Covid-19 sono visibili già nelle ultime settimane del primo trimestre – spiega l’amministratore delegato Valerio Battista – e probabilmente si dispiegheranno con evidenza nel secondo trimestre, ma confidiamo sulla resilienza della nostra organizzazione e del nostro business. La supply chain sta dimostrando pronta reattività e possiamo fare leva sulla forte differenziazione dei mercati nei quali operiamo e dei settori di business. Importanti driver di crescita come la transizione energetica trovano conferma e l’aggiudicazione di oltre un miliardo di contratti per la realizzazione dei nuovi “corridoi energetici” in Germania, ci conferma come realtà di riferimento, come già dimostrato nella realizzazione delle interconnessioni energetiche Francia-Spagna e Italia-Francia e Germania-Belgio. Siamo convinti che anche il business dei cavi ottici nel medio termine beneficerà dei progetti di digitalizzazione e sviluppo della banda larga di cui tutti sentono necessità. Sarà un anno difficile come per tutti, ma le misure messe in atto a protezione delle nostre persone e del business e la solidità della nostra struttura economico finanziaria, ci consentono di guardare con la necessaria serenità al futuro. Provvederemo ad aggiornare la guidance 2020 non appena sarà possibile avere più visibilità sul contesto».







I Ricavi di Gruppo sono ammontati a 2,587 miliardi, con una variazione organica pari al -5,4%, principalmente dovuta al rallentamento atteso del business Telecom, che nel corrispondente periodo del 2019 aveva sovraperformato. In lieve calo i ricavi nel business Projects principalmente per effetto delle attività del Surf (influenzato dalle dinamiche O&G) e Submarine Telecom, mentre gli impatti della pandemia hanno iniziato a farsi sentire nel business dei cavi per il Trade & Installer e nella Power Distribution, prima in Asia e nella seconda metà di marzo in Sud Europa e Gran Bretagna.

L’Ebitda Adjusted  si attesta a 197 milioni (rispetto a 231 milioni del primo trimestre 2019), con un rapporto sui Ricavi al 7,6% rispetto all’8,3% del primo trimestre 2019. Nel segmento Projects, è stabile la redditività del mercato strategico High Voltage & Submarine Energy, mentre soffrono il Surf (equipments per l’estrazione offshore di petrolio) e il Submarine Telecom. Nel segmento Energy, stabile la profittabilità di Energy & Infrastructure con la solida performance della Power Distribution in Nord America che controbilancia il calo del Trade & Installers prevalentemente in Sud Europa; tiene bene nel complesso il mercato Industrial & Network Components. Infine, in linea con le attese, il calo dei volumi e la pressione sui prezzi impattano sulla redditività del segmento Telecom, calo parzialmente assorbito dalle efficienze sui costi realizzate. Pesa sul Telecom anche il mancato contributo della partecipata cinese Yofc, particolarmente impattata avendo sede e stabilimenti nella Provincia dell’Hubei.

L’Ebitda ammonta a 183 milioni (220 milioni nei primi tre mesi del 2019), includendo oneri netti legati a riorganizzazioni aziendali, oneri netti non ricorrenti e altri oneri netti non operativi pari a 14 milioni (11 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente). Il Risultato Operativo è stato pari a 58 milioni (160 milioni nei primi tre mesi del 2019). L’Utile Netto si attesta a 23 milioni, contro gli 88 milioni dei primi tre mesi del 2019.

L’Indebitamento Finanziario Netto è pari a 2,606 miliardi al 31 marzo 2020 (2,900 miliardi al 31 marzo del 2019), in linea con le previsioni e con la stagionalità del business. Si conferma la solida capacità di generazione di cassa con il Free Cash Flow generato nei 12 mesi marzo 2019-marzo 2020 a 538 milioni, in miglioramento rispetto ai 433 milioni dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2019. I principali fattori che hanno influenzato l’Indebitamento Finanziario Netto negli ultimi 12 mesi, sono: flusso di cassa operativo (prima delle variazioni di capitale circolante) positivo per 959 milioni; decremento del capitale circolante netto per 228 milioni; assorbimento di cassa per 102 milioni dovuto a costi di ristrutturazione e integrazione di General Cable; 95 milioni relativi ai costi di riparazione e penalità del progetto WL; investimenti netti operativi pari a 264 milioni; oneri finanziari netti pagati per 91 milioni; imposte pagate pari a 107 milioni; dividendi ricevuti per 10 milioni; distribuzione dividendi per 114 milioni; incremento delle passività finanziarie per 64 milioni a seguito dell’applicazione del principio contabile IFRS 16; altre variazioni in peggioramento per 66 milioni.

 

Projects

ceo di Prysmian
Valerio Battista, ad di Prysmian

I Ricavi del primo trimestre 2020 del segmento Projects sono stati pari a 347 milioni. Stabile la performance nel mercato dei cavi sottomarini energia e alta tensione terrestre, mentre soffrono di più cavi sottomarini Telecom e Surf (variazione organica complessiva del -5,5% rispetto al primo trimestre 2019). Tiene la redditività, con l’Ebitda Adjusted pari a 36 milioni (39 milioni nel primo trimestre 2019), con un rapporto sui Ricavi stabile (10,4% vs 10,6% nel primo trimestre 2019).

I risultati del business Cavi e Sistemi Sottomarini sono nel complesso stabili e l’operatività per il momento non ha subito particolari interruzioni causate dalla pandemia Covid-19. I principali progetti in corso di realizzazione nel periodo sono stati: il collegamento tra Norvegia e Gran Bretagna (NSL Link), il collegamento fra Francia e Gran Bretagna (IFA2), la commessa Hainan2 in Cina, le commesse di interconnessioni nelle Filippine ed in Bahrain e il progetto Viking Link interconnessione tra Gran Bretagna e Danimarca. Da evidenziare anche il contributo dei servizi di installazione e il lancio sul mercato dei servizi ad alto valore aggiunto di monitoring & maintenance. Prosegue intensa l’attività di tendering spinta in particolare da progetti legati alla transizione energetica verso fonti rinnovabili (interconnessioni energetiche e offshore wind).

Nel business dei Cavi e Sistemi Alta Tensione Terreste il Gruppo ha raggiunto un traguardo storico con l’aggiudicazione di una quota del 50% delle due grandi commesse relative ai progetti German Corridors, fino ad oggi aggiudicate, che segnano una svolta strategica nella transizione energetica in Europa, per un valore complessivo di oltre 1 miliardo. Alla prima commessa dal valore di circa 500 milioni per la realizzazione del progetto SuedOstLink in, uno dei collegamenti in cavo interrato HVDC (High Voltage Direct Current) più lunghi al mondo, assegnata da TenneT TSO GmbH, ha fatto seguito ieri la commessa del valore  di oltre €500 milioni assegnata da Amprion GmbH, operatore di rete tedesco, per la connessione in cavo interrato A-Nord, parte del progetto tedesco di trasmissione elettrica “Corridoio A” della capacità di 2 GW. Track record di progetti realizzati, knowledge tecnologico con il sistema in cavo HVDC estruso ±525 kV che si impone per affidabilità e sostenibilità, capacità e asset per l’esecuzione dei progetti, confermando l’ambizione di Prysmian Group a svolgere un ruolo strategico nella transizione verso un’economia low-carbon. Il risultato del primo trimestre del business Cavi e Sistemi Alta Tensione Terrestre, risentono della negativa performance registrata in Apac impattata dalla pandemia.

 

Energy & Infrastructure

I Ricavi di Energy & Infrastructure sono ammontati a 1,239 miliardi, con una variazione organica del -3.4% rispetto al primo trimestre 2019. L’Ebitda Adjusted si è attestato a 68 milioni, stabile rispetto al corrispondente periodo del 2019, con un rapporto sui Ricavi in lieve miglioramento al 5,5% rispetto al 5,2% del primo trimestre 2019.

I risultati del Trade & Installers risentono sia della pandemia Covid-19, i cui impatti sono evidenti a partire dalla seconda settimana di marzo prevalentemente in Sud Europa e in Gran Bretagna, sia del deterioramento del contesto in America Latina. Maggiore resilienza mostrano i mercati del Centro-Est Europa e del Nord Europa caratterizzati da un trend di stabilità. In sofferenza anche la redditività, pur evidenziando migliori performance in Nord America grazie al mix di business e ad un efficace piano di contenimento dei costi.

Nella Power Distribution la solida performance trova conferma anche nel primo trimestre, principalmente sotto la spinta del Nord America. La redditività del business è migliorata grazie al mix geografico e alla implementazione delle efficienze industriali.

L’andamento delle Overhead lines registra una crescita solida in Sud America e stabile nel mercato nord-americano.

 

Industrial & Network Components

I Ricavi di Industrial & Network Components, sono ammontati a 598 milioni, evidenziando una sostanziale tenuta della crescita organica (-0,3% rispetto al corrispondente periodo del 2019). L’Ebitda Adjusted si è attestato a 45 milioni, in crescita rispetto a 41 milioni del 2019, con un rapporto sui Ricavi a 7,5% da 6,9% del primo trimestre 2019. Tale miglioramento è l’effetto di una compensazione di trend diversi fra business e regioni ed è da attribuire a una buona resilienza alla situazione economica globale, in particolare grazie al contributo di Nord Europa, Medio Oriente e Nord America e dei business Cranes, Railway e Nuclear; benché in alcuni paesi, in particolare Sud Europa, Latam e Cina, si è registrato invece un rallentamento.

Gli Elevators evidenziano una performance negativa in Apac, ma mantengono una solida crescita in Nord America. Si conferma la performance negativa delle vendite nell’Automotive anche nel primo trimestre con un miglioramento nell’Ebitda Adjusted soprattutto in Nord America. Il trend del segmento Network Components si conferma stabile nel periodo.

 

Telecom

I Ricavi del segmento Telecom sono ammontati a 352 milioni, registrando una diminuzione organica rispetto al primo trimestre 2019 in linea con le attese (-19,0%), anche in considerazione della sovra-performance realizzata nel corrispondente periodo del 2019 che rappresenta una sfidante base di comparazione. L’Ebitda Adjusted si attesta a 48 milioni rispetto a 80 milioni del primo trimestre 2019, con un rapporto sui Ricavi in calo al 13,6% rispetto al 18,4% del 2019. In rilevante calo il contributo della partecipata cinese Yofc.

Nel business dei Cavi in Fibra Ottica il calo è in linea con le attese ed è causato dai minori volumi e dalla pressione sui prezzi, parzialmente mitigata dalla implementazione delle efficienze industriali.

Il business Multimedia Solutions ha registrato una solida performance nel primo trimestre. Mentre si attende un rallentamento nel secondo trimestre dovuto a Covid-19. I driver di crescita nel medio lungo termine trovano conferma anche nell’attuale scenario, dove si evidenza con ancora maggior urgenza la necessità di infrastrutture di telecomunicazioni a banda larga, imprescindibili per supportare i processi irreversibili di digitalizzazione.

Prysmian è costantemente impegnata nell’innovazione nella fibra e cavi ottici. Il Gruppo ha recentemente lanciato BendBrightxs 180µm, la prima fibra ottica singolo modo al mondo insensibile alla piegatura. Grazie all’innovazione nelle fibre ottiche, Prysmian è riuscita a sviluppare cavi con un numero ed una densità di fibre sempre maggiore, in diametri sempre più piccoli: FlexRibbon 6.912 fibre, il cavo ottico con il più alto numero di fibre nell’industria, e i microcavi Sirocco HD e Sirocco Extreme, che rendono possibile l’installazione di un maggior numero di fibre negli spazi congestionati dei condotti o in condotti più piccoli, permettendo un’installazione più veloce, economica e sostenibile.

 

Prevedibile evoluzione della gestione della crisi causata dal Covid

Nei primi mesi del 2020 si è assistito ad un repentino peggioramento del quadro macroeconomico a seguito della diffusione della pandemia Covid-19 a livello globale. Per fronteggiare tale emergenza sanitaria, i governi della maggior parte dei paesi hanno adottato misure di contenimento tra cui divieti di circolazione, quarantene e altri interventi di emergenza pubblica con gravi ripercussioni sull’attività economica e sull’intero sistema produttivo. Cominciano a esserci prime evidenze degli impatti di tali interventi sull’andamento economico nei paesi che per primi sono stati colpiti dalla pandemia.

Gli impatti straordinari della pandemia Covid-19 hanno iniziato a incidere sui risultati del gruppo Prysmian, per quanto ancora in maniera circoscritta, già a partire dalla fine del primo trimestre; le attività produttive e la domanda di mercato in Cina sono state pesantemente influenzate per l’intero primo trimestre, mentre,  a partire dalla seconda settimana di marzo, l’impatto si è manifestato nelle aree geografiche principalmente coinvolte dalla pandemia  (South Europe e UK) e nei business principalmente connessi al settore delle costruzioni (es. Trade & Installers).

Rimangono confermati per il Gruppo Prysmian i driver di crescita di lungo periodo legati principalmente alla transizione energetica verso le fonti rinnovabili, ai progetti infrastrutturali di telecomunicazione e ai processi di elettrificazione. Il gruppo può inoltre contare su una ampia diversificazione di business e aree geografiche, una solida struttura patrimoniale, una supply chain efficiente e flessibile e un’organizzazione snella.

Alla luce delle considerazioni fatte in precedenza su Covid-19, e soprattutto dell’incertezza che persiste riguardo alla diffusione e al prolungarsi della pandemia, agli impatti delle misure di contenimento, nonché dell’impossibilità di prevedere al momento la velocità e le modalità di ripresa della domanda di mercato, il Gruppo ha deciso di ritirare la guidance per l’anno in corso, precedentemente comunicata al mercato in data 5 marzo. Non appena le condizioni di contesto lo consentiranno, ovvero quando sarà aumentata la visibilità sullo sviluppo della pandemia, sulle misure di contenimento prese dai governi dei vari Paesi nonché sulla velocità di ripresa della domanda di mercato per i principali business e geografie, il Gruppo procederà tempestivamente ad aggiornare la previsione sull’Ebitda Rettificato e sui flussi di cassa per l’esercizio 2020.














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