Ima, pesa il Covid sul primo trimestre. Ricavi a 280 milioni (-14%)

Il Gruppo guidato da Alberto Vacchi registra un utile operativo pari a 0,5 milioni, in flessione del 97,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sospeso prudenzialmente il dividendo

Il Coronavirus colpisce anche Ima, che chiude il primo trimestre 2020 con risultati in flessione determinati dall’impatto economico-finanziario causato proprio dell’emergenza Covid-19. Il Gruppo guidato da Alberto Vacchi ha registrato ricavi consolidati a 280,4 milioni di euro, in caduta del 14% rispetto ai 326,1 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.

«I risultati del primo trimestre riflettono gli effetti di questa crisi senza precedenti generati prevalentemente dal lockdown del mese di marzo – commenta Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di Ima – Sin dall’inizio del diffondersi dell’emergenza Covid-19, la Società ha tempestivamente adottato una serie di azioni e misure operative ed economico-finanziarie volte a mitigare le conseguenze di tale scenario, garantendo le condizioni di sicurezza del lavoro. La nostra priorità è stata tutelare la salute dei nostri dipendenti, assicurando al contempo la continuità della produzione in totale sicurezza. Il forte impegno nella digitalizzazione (IMA Digital) ci ha consentito di potenziare e rendere accessibile l’intera gamma di prodotti digitali creati dal Gruppo per rispondere alle esigenze dei nostri clienti in tutto il mondo, facilitando le operazioni in remoto».







Il margine operativo lordo ante oneri non ricorrenti (Ebitda) è risultato pari a 23,2 milioni di euro, in flessione del 40,8% rispetto al 31 marzo 2019 (39,2 milioni), mentre il margine operativo lordo a 23 milioni (-40,6%). L’utile operativo è risultato pari a 0,5 milioni di euro, contro i 21,9 milioni dello stesso periodo dellos scorso anno (-97,7%), mentre il risultato prima delle imposte è negativo per 3,1 milioni (18,2 milioni al 31 marzo 2019).

«Stimiamo che l’impatto economico-finanziario generato dall’emergenza Covid-19 – prosegue Vacchi – sarà progressivamente compensato quando la situazione si sarà normalizzata, sia per la natura non ciclica del prodotto offerto e per la nota flessibilità produttiva, sia per i settori in cui opera il Gruppo (alimentare e farmaceutico)».

Il portafoglio ordini consolidato ha raggiunto 908,3 milioni di euro, registrando così una flessione dell’8,5% rispetto ai 992,2 milioni al 31 marzo 2019. L’indebitamento finanziario netto del Gruppo Ima al 31 marzo 2020 è risultato pari a 740,7 milioni rispetto ai 403,1 milioni dello stesso periodo dello scorso anno (-83,8%). Tale dato risulta in aumento per effetto delle acquisizioni compiute nel periodo di riferimento ed il pagamento del dividendo a maggio 2019. La consistenza del portafoglio ordini ed il numero dei progetti in corso di negoziazione, anche di importi rilevanti, rappresentano un segnale positivo ancorché non forniscano la totale visibilità sull’intero anno e ci portano ad essere fiduciosi sul prosieguo dell’esercizio, nonostante la situazione attuale di emergenza sanitaria che caratterizza non solo l’Italia, ma tutto il mondo. Se i segnali sopra indicati troveranno conferma nel corso dell’esercizio riteniamo che il Gruppo possa raggiungere un risultato non significativamente inferiore rispetto all’esercizio precedente che possiamo quantificare in una riduzione in termini di Ebitda non superiore al 10%.

«In questo periodo Ima ha portato avanti con estrema velocità la progettazione e la fabbricazione di una macchina automatica per la produzione di mascherine chirurgiche – conclude Vacchi – La Ima Face 400 è una macchina innovativa, a cui tutta l’azienda ha lavorato con orgoglio per dare un contributo di interesse collettivo. Si tratta di un importante sviluppo tecnico che conferma, ancora una volta, la grande flessibilità industriale e di engineering che caratterizza il Gruppo. La Protezione Civile ha scelto questa macchina che sta suscitando molto interesse nel mercato internazionale. La solidità di Ima, unita alla forte capacità innovativa che da sempre contraddistingue il Gruppo, ci consentirà di affrontare con ottimismo le prossime fasi dell’emergenza, pianificando al meglio questo periodo di elevata incertezza».

Per quanto riguarda il dividendo, il Consiglio di Amministrazione di Ima, tenuto conto dell’emergenza Covid-19 e al fine di sostenere la solidità patrimoniale del Gruppo e contenere eventuali futuri impatti economico-finanziari, ne ha prudenzialmente deliberato la sospensione. La proposta del CdA all’Assemblea, convocata per il 10 giugno 2020, è quella di destinare l’utile di esercizio, che ammonta a 91.295.143 euro, quanto a 230.255 euro alla riserva legale, che in tal modo raggiunge il quinto del capitale sociale e, quanto al residuo, alla riserva denominata “Riserva Straordinaria”. Il dividendo sugli utili 2019 sarà eventualmente proposto quando l’attuale situazione legata al Covid-19 sarà superata.














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