Per la sesta volta Cisco è indicata come la miglior azienda dove lavorare in Italia

La filiale italiana riconfermata al primo posto della classifica Great Place to Work Italia per la capacità di coinvolgere i dipendenti e per il bilanciamento fra lavoro e vita personale

Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia

La migliore azienda dove lavorare in Italia? Secondo la classifica Great Place to Work Italia – Best Workplaces 2021, nell’ambito delle medium company – le imprese che hanno fra 150 e 499 dipendenti – la migliore è Cisco Italia, che si riconferma leader per il sesto anno di seguito.

Una delle peculiarità molto apprezzate di Cisco è che da tempo offre ai suoi dipendenti la libertà di decidere dove lavorare, puntando sulla responsabilità e sul raggiungimento degli obiettivi. Una scelta fatta in tempi non sospetti e che ha aiutato l’azienda a gestire gli stravolgimenti derivati dalla pandemia. Durante l’emergenza sanitaria Cisco Italia non ha rallentato ma anzi, ha investito in nuovi progetti e nuove assunzioni, aumentando la forza lavoro del del 12%.







Cisco ha offerto ai suoi dipendenti i dispositivi necessari per migliorare il lavoro da casa, ampliato la copertura sanitaria con una copertura ad hoc per il Covid, tenuto per i dipendenti incontri e seminari focalizzati sul benessere mentale. Tutto questo, unito alle altre opportunità che Cisco offre per gestire le esigenze familiari quali 4 settimane di congedo retribuito “Critical Time Off”, i congedi per neo padri di 14 giorni e quello di 3 giorni per i neo nonni, e le giornate di riposto extra “Un giorno per te” è stato messo in campo per aiutare a mantenere un equilibrio sano tra lavoro e esigenze private.

«In un anno in cui ci siamo resi conto che grazie al digitale siamo riusciti a dare continuità ai più vari aspetti della nostra vita, abbiamo voluto riaffermare la nostra visione: accogliere le persone e le loro esigenze, renderle protagoniste del modo in cui l’azienda per cui lavorano aiuta la società e le imprese ad affrontare nuove sfide, mettendo sempre la tecnologia al servizio dell’uomo», ha commentato Gianmatteo Manghi, amministratore delegato di Cisco Italia.

«Siamo veramente orgogliosi che il nostro modello abbia dimostrato di reggere l’impatto di una trasformazione profonda e di renderla un’occasione di crescita», ha dichiarato Stefania Capelli, responsabile delle risorse umane di Cisco Italia. «Abbiamo messo in campo tutte le risorse disponibili, ma anche continuato a coltivare un aspetto che ci contraddistingue, e che i nostri dipendenti hanno sempre apprezzato: il forte impegno nel sociale, per restituire valore alle comunità in cui operiamo. Abbiamo fatto leva ancor di più sulla tecnologia “for good” collaborando ad azioni di solidarietà digitale, volontariato e altro ancora – anche introducendo nuove iniziative, come un progetto appena lanciato con la non profit Techfugees, per favorire l’inserimento lavorativo di donne rifugiate».














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