Ad agosto la produzione industriale ha terminato la sua crescita mostrando una lieve flessione del -0,2% su base mensile. Aumenta invece la produzione su su base trimestrale dell’1,1% più alto dello 0,6% registrato a luglio.
«Considerando che ad agosto si avvertivano già gli effetti della carenza di materie prime e semiconduttori che aggravavano le mancate forniture conseguenti a colli di bottiglia nella catena del valore, il dato va letto positivamente. Bisogna pazientare ed attendere il dato di settembre, dove la carenza di materie prime e le strozzature nelle catene del valore si sono fatte più pressati, per comprendere gli eventuali riflessi sulla produzione», spiega Lucio Poma, capo economista di Nomisma. «Da tempo avevamo segnalato che il maggiore ostacolo per la spettacolare crescita dell’economia italiana risiedeva nella carenza delle materie prime e negli anelli deboli della catena del valore. Per adesso il sistema produttivo ha retto all’urto e i chips sono stati messi come uno degli obiettivi prioritari dell’agenda dell’Unione nel discorso tenuto ieri dal presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. Attendiamo settembre»