Enel cede asset non strategici e col ricavato finanzia riduzione del debito e 37 miliardi di rinnovabili e servizi di Enel X

Generazione energia da rinnovabili a quota 75%, dismissioni per 21 miliardi e 1,4 milioni di punti di ricarica per auto elettriche.: così il colosso guidato da Starace punta a un Ebitda da 22 miliardi per il 2025

Francesco Starace, ceo di Enel

Il piano strategico 2023-2025 di Enel punta su tre aree strategiche. Il gruppo prevede infatti di:

  • focalizzarsi su una filiera industriale integrata verso un’elettrificazione sostenibile, sempre più necessaria nei sistemi energetici globali, soddisfacendo circa il 90% delle vendite a prezzo fisso con elettricità carbon-free nel 2025, portando la generazione da fonti rinnovabili a circa il 75% del totale, nonché digitalizzando circa l’80% dei clienti di rete;
  • conseguire un riposizionamento strategico dei business e delle aree geografiche con un piano di dismissioni di circa 21 miliardi di euro in termini di contributo positivo alla riduzione dell’indebitamento netto di Gruppo. Si prevede che la maggior parte di questo piano sia completata entro la fine del 2023, conseguendo una struttura societaria più agile, focalizzata nei sei Paesi “core”;
  • assicurare la crescita e la solidità finanziaria coniugando un tasso di crescita annuale composto  dell’utile netto ordinario del 10-13% con un rapporto FFO/Net Debt del 28% previsto a partire dal 2023, oltre a mantenere un Dps pari a 0,43 euro nel periodo 2023-2025, in aumento rispetto a 0,40 euro nel 2022; il Dps nel 2024 e 2025 è da considerarsi come un minimo sostenibile.

Obiettivo del piano è quello di far raggiungere al gruppo un Ebitda compreso fra i 22,2 e i 22,8 mld di euro entro il 2025, contro i 19 i 19,6 stimali per il 2022. L’utile passerà dai 5 – 5,3 mld stimati per il 2022 ai 7 – 7,2 miliardi nel 2025.







Per raggiungere tali obiettivi sono previsti investimenti per 37 miliardi di euro. Il Gruppo prevede che circa il 60% degli investimenti del Gruppo, di cui circa il 50% in generazione e circa il 10% in clienti e servizi energetici avanzati, sostenga la strategia commerciale integrata e che le reti rappresentino circa il 40% degli investimenti nell’arco del Piano Strategico.

Generazione di energia 

Nel 2023-2025, il Gruppo prevede di investire circa 22 miliardi di euro nella strategia commerciale integrata. Quasi il 90% di questi investimenti sarà allocato in Italia, Spagna e Stati Uniti, dove il Gruppo può trarre vantaggio dalle politiche di sostegno all’elettrificazione sostenibile, tenendo anche conto del quadro regolatorio favorevole in questi Paesi. 

In particolare, il Gruppo prevede di accelerare lo sviluppo delle rinnovabili: 

  • in Italia e Spagna, per consentire contratti a prezzo fisso di maggiore durata, sostituendo gli asset termoelettrici del Gruppo con tecnologie sostenibili non influenzate dalla volatilità delle commodity;
  • negli Stati Uniti e in America Latina, per trarre beneficio dai PPA a lungo termine, che offrono elevata visibilità sui rendimenti.

Enel prevede che l’Ebitda da generazione elettrica e mercati retail raggiunga circa 15 miliardi di euro nel 2025, con un Cagr di circa il 13% nel periodo 2022-2025.

Reti 

Nel 2023-2025 il Gruppo prevede di investire circa 15 miliardi di euro nelle reti, principalmente in Europa (oltre l’80% degli investimenti) alla luce della riequilibrata presenza geografica del Gruppo, di contesti regolatori favorevoli e al fine di promuovere il ruolo delle reti come abilitatori della transizione energetica. 

Si prevede che l’allocazione di capitale del Gruppo determini un aumento dell’Ebitda delle reti fino a 7,3 miliardi di euro nel 2025, da circa 7,0 miliardi di euro stimati nel 2022.

Riduzione indebitamento

Nel 2022, l’attuazione della strategia di semplificazione del Gruppo ha registrato una netta accelerazione. Le cessioni di Enel Russia e dell’impianto CCGT di Fortaleza in Brasile sono state perfezionate e per fine anno il Gruppo prevede di completare la cessione degli asset di trasmissione in Cile, delle reti di distribuzione di Goiás e l’operazione relativa a Gridspertise. Inoltre, entro la fine del 2022 il Gruppo prevede di cristallizzare il valore del suo portafoglio gas in Cile.

A seguito di questa accelerazione, nel periodo 2023-2025 il Gruppo prevede un’ulteriore razionalizzazione della propria struttura, uscendo da alcuni business e aree geografiche non più allineate alla propria strategia. Il Gruppo prevede inoltre di continuare a implementare il proprio modello di Stewardship nei Paesi non-core. Al contempo, in linea con l’obiettivo di uscire dalle attività carbon-intensive, il Gruppo prevede di fare leva sull’attuale contesto di mercato per avviare l’uscita dalle attività nel settore del gas. Questo programma complessivo di dismissioni è parte integrante del piano per ridefinire la struttura del Gruppo, massimizzando il valore per gli azionisti.

Si prevede che il 2023 sarà l’anno chiave per la strategia di razionalizzazione a lungo termine del Gruppo. Nello specifico:

  • è previsto che le attività in Europa si concentrino in Italia e Spagna con la cessione degli asset in Romania;
  • in America Latina, il Gruppo prevede di uscire da Perù e Argentina;
  • si prevede che alcune aree geografiche, come Australia e Grecia, siano inserite nel perimetro del modello di Stewardship;
  • è prevista la cristallizzazione del valore del portafoglio gas in Spagna
  • si prevede che gli asset in Ceará siano ceduti al fine di focalizzarsi maggiormente sulle reti di distribuzione nei grandi agglomerati urbani (Rio e San Paolo);
  • sarà inoltre cristallizzato il valore di altri asset minori nelle rinnovabili non legati a consistenti basi clienti a valle.

Nel 2024, il Gruppo inoltre prevede di cristallizzare il valore dei suoi asset negli Stati Uniti e di Enel X Way.

 

Si prevede che il piano sopra descritto porti a una struttura ottimizzata, con i seguenti effetti sui risultati economici e finanziari di Gruppo:

  • un contributo positivo alla riduzione dell’indebitamento netto di Gruppo per circa 21 miliardi di euro, che raggiungerà un livello massimo nel 2023, quando si prevede che supererà i 12 miliardi di euro;
  • un impatto sull’Ebitda ordinario di Gruppo a regime di circa 2,8 miliardi di euro e sull’Utile netto ordinario di Gruppo di circa 900 milioni di euro nel 2024.

Entro la fine del periodo di Piano, il Gruppo prevede di conseguire una struttura più agile, focalizzandosi sui Paesi core, con una prevista riduzione dell’incidenza delle minoranze azionarie e un significativo miglioramento delle metriche di credito. Entro il 2025, il Gruppo prevede di gestire un totale di circa 75 GW di capacità rinnovabile (inclusi 4 GW di Bess – Battery energy storage systems), pari a circa il 75% della produzione totale, portando la quota di generazione senza emissioni all’83% circa. 

«Nei prossimi tre anni ci concentreremo su modelli di business integrati, know-how digitale nonché business e aree geografiche che possano aggiungere valore nonostante le complessità dell’attuale scenario, attraverso una struttura più snella e indicatori finanziari più solidi», commenta Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale di Enel. «Ciò aumenterà la nostra resilienza di fronte a potenziali future persistenti turbolenze, oltre a posizionare la nostra creazione di valore in un percorso di ulteriore crescita, a vantaggio di tutti gli stakeholder e accelerando l’indipendenza energetica nei Paesi “core”. La sostenibilità, pienamente integrata nelle nostre decisioni, continua a collocarsi alla base della nostra strategia, facendo anche leva sull’accelerazione dell’elettrificazione in tutte le economie. Questi risultati potranno essere raggiunti grazie alla grande competenza e motivazione dei colleghi del Gruppo Enel e all’assetto organizzativo basato sulle piattaforme digitali che abbiamo adottato».














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