Cci France Italie: da Carrefour, Lactalis, Michelin e Renault un invito all’interscambio tra Italia e Francia

Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e innovazione indicati nel Green New Deal serve una linea d’azione comune che coinvolga non solo le aziende italiane, ma anche i grandi gruppi esteri più attivi e presenti nel Bel Paese

I partecipanti alla tavola rotonda "Le filiere produttive tra crisi e sfide per il futuro" organizzata a Milano da Cci France Italie

Cci France Italie (Camera di Commercio Francese in Italia) ha organizzato a Milano la tavola rotonda «Le filiere produttive tra crisi e sfide per il futuro» a cui hanno partecipato i ceo e gli amministratori delegati di quattro multinazionali francesi storicamente radicate nel Bel Paese come Carrefour Italia, Gruppo Lactalis in Italia, Michelin Italiana, Renault Italia. L’evento è stata l’occasione per rivolgere un invito alle istituzioni e al sistema economico per una maggiore coesione e sinergia. La crisi ha evidenziato la fragilità delle filiere di approvvigionamento in diversi settori, tra cui quello dell’agroalimentare e dell’automotive, e per garantire gli obiettivi di sostenibilità e innovazione che le istituzioni europee hanno indicato nel Green New Deal serve una linea d’azione comune che coinvolga non solo le aziende italiane, ma anche i grandi gruppi esteri più attivi e presenti in Italia.

«Gli obiettivi di competitività e sostenibilità sono oggi più che mai una grande sfida per tutte le aziende e solo attraverso una logica di sistema che vede operare insieme i gruppi italiani e gruppi francesi, sempre più necessaria tenuto conto della situazione di crisi internazionale, avremo la possibilità di raggiungerli – osserva Denis Delespaul, presidente della Cci France Italie – Camera di Commercio. – L’interscambio tra Italia e Francia vale oltre 84 miliardi di euro e crea complessivamente 400.000 posti di lavoro; le aziende che hanno partecipato oggi a questa tavola rotonda contribuiscono fortemente alla creazione di questa ricchezza. Grazie a valori condivisi, una storia comune e a una complementarietà unica, le nostre economie insieme contribuiranno a costruire un futuro responsabile».







«In un periodo storico complesso tra inflazione, costi energetici e diminuzione del potere d’acquisto da parte dei consumatori siamo fortemente convinti che per vincere le sfide di oggi e di domani sia fondamentale fare sistema con tutti gli attori della filiera. Come Carrefour Italia, siamo impegnati per supportare i produttori locali italiani e crediamo si possa lavorare insieme per un ricercare un migliore equilibrio tra sostenibilità e accessibilità in ambito alimentare – dichiara Christophe Rabatel, ceo di Carrefour Italia. – Il nostro obiettivo a livello di Gruppo è realizzare concretamente la transizione alimentare per tutti e crediamo che l’Italia, con la sua grande tradizione alimentare, i suoi valori di territorialità e tipicità regionali e le sue eccellenze agroalimentari, possa giocare un ruolo da protagonista in questo percorso».

«Lactalis è un grande gruppo, leader nel mondo del lattiero caseario, ed è in Italia la prima realtà industriale del paese del settore agroalimentare, sia per numero di siti produttivi, sia per capillarità sul territorio. La nostra dimensione consente di generare un valore aggiunto importante per l’Italia, con un impatto occupazionale totale di oltre 19.000 persone e un contributo al Pil di 2,2 miliardi di euro, – è il commento di Giovanni Pomella, general manager di Lactalis in Italia. – Investiamo per un continuo rinnovamento e sviluppo del settore lattiero-caseario. Crediamo nella necessità di fare sistema per supportare al meglio l’intera filiera, ancora di più di fronte al difficile scenario attuale, sostenere un percorso di crescita sui mercati internazionali, che già oggi ci vedono protagonisti: riusciamo infatti ad essere presenti con il brand Galbani in 140 paesi, e abbiamo raggiunto 30 paesi con le Dop, vero fiore all’occhiello del nostro settore e su cui intendiamo investire sempre più. L’Italia necessita di misure ed interventi partecipati e condivisi per una maggiore competitività del comparto e il ruolo delle istituzioni oltre che delle imprese italiane è fondamentale».

«Alla crisi sanitaria Covid-19 si sono aggiunte in rapida sequenza altre crisi globali, in un crescendo mai registrato in precedenza. Ci troviamo ad operare in un contesto sociale di mercato molto sfidante, che dimostra in pieno la pertinenza della strategia “All Sustainable” del Gruppo Michelin, basata sulla continua ricerca del migliore equilibrio tra le 3 P di People, Planet e Profit, – commenta Simone Miatton, ceo Michelin Italia. – L’Italia, per la sua storia industriale e la qualità della sua forza lavoro, ha delle importanti carte da giocare in uno scenario internazionale dove gli equilibri consolidati sono rimessi in discussione. In questa situazione Michelin Italiana, che oggi rappresenta, con oltre 3700 dipendenti, il primo produttore di pneumatici del paese, contribuisce alla crescita del Gruppo puntando ad essere un riferimento sulla digitalizzazione e l’innovazione di processo, sulla flessibilità organizzativa e l’eccellenza operativa, sulla responsabilizzazione e lo sviluppo del proprio personale all’interno di un quadro di rispetto e attenzione per le tematiche sociali e ambientali. Auspico che su questi temi si possa costruire un dialogo aperto e costruttivo per ricevere supporto da tutti gli stakeholder. In tempi così incerti e difficili le aziende che svolgono un ruolo sociale concreto e tangibile non devono essere lasciate sole».

«Per istituzioni ed aziende private, l’arduo compito, nel breve termine, sarà quello di plasmare una società più moderna, in grado di evolvere responsabilmente tra innovazione e sostenibilità, afferma – Raffaele Fusilli, amministratore delegato Renault Italia. – Oggi, noi che lavoriamo nell’industria dell’auto siamo di fronte ad una rivoluzione copernicana, i cui tre principali ingredienti sono la transizione tecnologica, la transizione energetica e la transizione digitale. Elementi che, sommati l’uno all’altro, possono essere volano di sviluppo economico e opportunità per l’intero comparto, a condizione che vi sia un approccio sinergico pubblico-privato ad accompagnare questa rivoluzione. Per il Gruppo Renault, l’Italia e i suoi fornitori sono una leva fondamentale data la loro centenaria esperienza e conoscenza dell’industria automotive. Ad oggi, il Gruppo realizza acquisti per circa 1 miliardo di euro in Italia, al 40% attorno al gruppo motopropulsore ed i suoi componenti, grande punto di forza del mercato italiano. Renault intende fare un passo avanti e sviluppare un sistema solido attorno alla catena del valore dell’auto elettrica, alla tecnologia, alla digitalizzazione e all’economia circolare».














Articolo precedenteDa Ivanti un nuovo portale e una piattaforma per il marketing
Articolo successivoEnel cede asset non strategici e col ricavato finanzia riduzione del debito e 37 miliardi di rinnovabili e servizi di Enel X






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui