Miryota: 28 milioni di dollari australiani in nanosatelliti per lo IoT

In un settore in ebollizione, che suscita l'interesse sia delle start-up che dei giganti della tecnologia, l’azienda australiana guidata da Alex Grant ha raccolto denaro per espandere la sua costellazione di nanosatelliti dedicati alla connettività degli oggetti connessi

La start-up Myriota, specializzata nella connettività satellitare IoT, ha annunciato lunedì 6 aprile 2020 di aver raccolto 28 milioni di dollari australiani (quasi 16 milioni di euro). A guidare il round, il secondo per la start-up, i fondi Hostplus e Main Sequence Ventures. Boeing (attraverso il suo fondo HorizonX), l’ex primo ministro australiano Malcolm Turnbull, Singtel Innov8, Right Click Capital, In-Q-Tel e South Australian Venture Capital completano l’elenco dei principali investitori. Si tratta degli stessi nomi che avevano già creduto nella società sin dal 2015, anno di fondazione di Myriota.
La start-up con sede ad Adelaide afferma di voler passare dalle attuali «quattro unità (di nanosatelliti ndr.) a 25 entro il 2022». Alla fine, prevede di costruirne 50 in totale. La sua ambizione è quella di “collegare miliardi di oggetti connessi nei prossimi anni con una tecnologia ad alta efficienza energetica.»

Sulla connettività di oggetti collegati da nanosatellit sono in corsa molte start-up, come la francese Kinesis, anche i giganti investono nel settore, come American SpaceX ed Eutelsat. Anche Apple stava lavorando a un progetto di rete satellitare.







Soluzioni industriali

La soluzione di Myriota si basa su moduli a terra che consentono agli oggetti collegati di inviare messaggi direttamente alla flotta di nanosatelliti. Questi poi trasmettono i messaggi alle stazioni di terra, che li inoltrano a una nuvola. Secondo la start-up, la sua soluzione è adatta per applicazioni industriali, ma anche nei settori dell’agricoltura, della difesa, dei trasporti e della logistica.

«I tempi sono fondamentali per l’IoT. In questo momento, il 90% della superficie terrestre è ancora carente in termini di connettività. Ci stiamo concentrando sul colmare questo divario digitale rimuovendo i vincoli impliciti dalle infrastrutture attuali.», ha spiegato in un comunicato stampa Alex Grant, fondatore e amministratore delegato della start-up. L’idea è di ridurre sia i costi associati allo sfruttamento di questi dati sia la latenza con i siti remoti.

Internazionalizzazione

Myriota afferma di aver più che triplicato il numero di brevetti negli ultimi due anni, per contarne a oggi 60. Nei prossimi mesi, lancerà la sua rete «a livello internazionale in numerosi mercati chiave». Per accelerare, la società ha acquisito exactEarth lo specialista delle comunicazioni satellitari e sei infrastrutture di terra.














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