Le fabbriche? Sono giacimenti digitali! E Miraitek4.0 aiuta il manifatturiero a sfruttarli!

di Piero Macrì ♦︎ La piattaforma Industrial IoT proprietaria dello spinoff del Polimi raccoglie, legge e analizza i dati di funzionamento degli impianti produttivi. E li trasforma in informazioni per massimizzare l'efficienza delle risorse. Fis: utilizzo del digitale per un’espansione del mercato service-based. Tacchificio Villa Cortese: raccolta dati in blockchain per tracciabilità prodotto. Fondmetal: efficienza energetica. Comac: monitoraggio macchine. Cosberg: smart machine. Oltre 35 i progetti finora realizzati per complessivi 70.000 mila data point

Cosberg

Le fabbriche sono giacimenti digitali. Contengono dati, quanto di più prezioso si possa oggi immaginare. Il problema è che le imprese non sanno come estrarli e valorizzarli. Servono quindi raffinerie 4.0, con uomini e tecnologie in grado di trasformare il dato nell’unità di conoscenza per innovare prodotti, processi e modelli di business. E’ in questo scenario che Miraitek4.0 vuole giocare un ruolo di primo piano. L’azienda, spin off del Politecnico di Milano, unisce l’eccellenza dell’ingegneria industriale all’innovazione tecnologica. La piattaforma Industrial IoT proprietaria che è stata sviluppata raccoglie, legge e analizza i dati di funzionamento degli impianti produttivi e li trasforma in informazioni per massimizzare l’efficienza delle risorse produttive. Fondata nel 2018 da Marco Taisch e Sergio Rizzo, professori del Politecnico e massimi esperti italiani del 4.0, Miraitek è oggi una scaleup sostenuta dal fondo di investimento Azimut Digitech Fund, gestito congiuntamente da Azimut e Gellify, la piattaforma d’innovazione specializzata nel b2b. Tra i soci anche Gianluigi Viscardi, ceo di Cosberg e Diego Andreis, managing director di Fluid-o-tech.

«La nostra value proposition integra al suo interno due dimensioni, quella tecnologica e quella industriale: questo è il principale valore aggiunto che offriamo ed è ciò che serve alle aziende per realizzare Industria 4.0, che vuol dire innanzitutto saper raccogliere e misurare dati: leggerli, memorizzarli e interpretarli per rendere la fabbrica più efficiente», afferma Taisch. Oltre 35 i progetti finora realizzati per complessivi 70.000 mila data point, ovvero sensori che inviano dati sul funzionamento di macchine e processi. In alcuni casi gli aumenti di performance ottenuti hanno raggiunto risultati persino superiori alle aspettative: + 15% di produttività, – 12% dei costi di manutenzione, -11% di fermo macchina e riduzione del 20% dei consumi energetici. Con Miraitek4.0 si da vita a monitoraggio di macchina, di impianto e di processo, soluzioni che abilitano un’offerta di servizio. Si parte dalla manutenzione preventiva e predittiva per poi inoltrarsi su territori ancora non del tutto esplorati che possono dare vita a modelli as a service, pay per use o pay per performance. «I singoli moduli associati alla piattaforma – Mirai4Machine, Mirai4Maintenance, Mirai4Quality, Mirai4Predictive, Mirai4ZeroDefect, Mirai4Energy e Mirai4Tracking – sono progettati per essere replicabili in una molteplicità di settori», afferma Sergio Cassinelli, ceo di Miraitek4.0. Configurabili dinamicamente, si adattano a una qualunque realtà produttiva. Assemblaggio, packaging, moulding, automotive, metalmeccanico, food e beverage, logistica. In qualsiasi contesto i moduli-funzione raccolgono dati, li elaborano, rendendo disponibili informazioni per intervenire tempestivamente con azioni correttive.







In definitiva, le soluzioni risolvono problemi, riducono i tempi di risposta, ottimizzano i processi e l’utilizzo di apparati industriali, minimizzando i consumi energetici. Miraitek4.0 è sinonimo di intelligenza artificiale, ingrediente ormai essenziale per una qualunque applicazione predittiva. Il codice di machine learning integrato nei moduli-funzione della piattaforma porta a un incremento costante della produzione: no downtime, zero fermi macchina. Gli algoritmi apprendono giorno per giorno, sviluppando nel tempo una conoscenza aumentata in grado di migliorare le performance. Come dire, si parte da un livello 5 ma si può arrivare a un livello di conoscenza 10: più si sale di livello più aumentano i benefici e i possibili ritorni economici. Nell’architettura Miraitek4.0 i nodi di elaborazione possono essere on edge e in cloud, a ciascuno la sua opzione. Le soluzioni si adattano ad aziende delle più diverse dimensioni: piccole officine con pochi macchinari o stabilimenti con centinaia o migliaia di macchine dove Miraitek4.0 è arrivata a raccogliere fino a 20 mila dati al secondo. Per gli oem. la possibilità di avere un monitoraggio remoto e a ciclo continuo degli impianti. Un vantaggio impagabile per i costruttori che l’hanno utilizzato nel periodo del covid. Ecco i punti di forza della piattaforma, le esperienze e i progetti che Miraitek4.0 ha condiviso con Fis, Tacchificio Villa Cortese, Fondmetal, Comac e Cosberg.

 

Miraitek4.0 come consulenza strategica per il manifatturiero

Sergio Cassinelli, ceo di Miraitek

Per Miraitek, la vera sfida è l’interpretazione dei dati, che devono generare informazioni a supporto delle decisioni. Da qui, l’idea di una consulenza strategica per il manifatturiero con prodotti abilitanti servizi poiché è in questo solco che si deciderà la sostenibilità futura delle aziende, siano essi costruttori di macchine o utilizzatori finali. «In questa prospettiva ciascun asset industriale va considerato come parte di un ecosistema dati da cui estrarre valore economico», dice Taisch. Il fine è monetizzare il dato che, opportunamente trattato, da materia inerte può diventare il combustibile per la sostenibilità d’impresa. Sonde e sensori estraggono i dati, che vengono normalizzati per essere elaborati e condivisi all’interno e all’esterno dell’impresa, on edge o in cloud. Le decisioni sono basate sulla conoscenza e non sulla percezione.

«Per accelerare la diffusione del digitale è importante che gli investimenti siano legati a una visione molto pragmatica, a obiettivi di aumento dei ricavi, diminuzione dei costi e contenimento dei rischi», afferma Cassinelli. Qualunque direzione si scelga il risultato è sempre lo stesso: una maggiore efficienza delle operation, con recupero di produttività, aumento della competitività e flessibilità per governare l’incertezza e la volatilità della domanda e dei mercati. Oggi la supply chain e il caro energia. Domani, state pur certi, altri imprevisti. Come dire, viviamo in un’epoca di constant change. E forse è un bene, perché tutto quanto accade serve a migliorare. Non a caso è proprio durante la fase covid più acuta che le aziende hanno introdotto gli anticorpi per contrastare l’emergenza. Insomma, l’esperienza vissuta in questi due anni ha portato trasformazione e le aziende sono più forti di prima. Una ragione in più per proseguire su questa strada.

I singoli moduli associati alla piattaforma – Mirai4Machine, Mirai4Maintenance, Mirai4Quality, Mirai4Predictive, Mirai4ZeroDefect, Mirai4Energy e Mirai4Tracking – sono progettati per essere replicabili in una molteplicità di settori

Percorsi di digitalizzazione e innovazione

Lucia Chierchia, Managing Partner Gellify

Per sviluppare le nuove applicazioni 4.0 servono sia competenze iper-specializzate del singolo comparto di industry meccanico, chimico o altro – e tecnologie digitali per monitorare gli indicatori dell’eccellenza operativa (kpi oee). Ergo, non basta essere dei bravi meccanici così come non basta essere dei bravi data scientist: è dall’integrazione delle rispettive competenze che possono nascere delle risposte e definire una roadmap per passare da vendita di prodotto a vendita di servizio. Ed è in questo senso che opera Miraitek4.0. Per Lucia Chierchia, managing partner di Gellify sono due i pilastri dell’evoluzione di fabbrica: eccellenza operativa, ovvero fare di più con meno, e innovazione, per dare vita a nuovi modelli di business. Ci sono però due diverse filosofie che guidano questi percorsi: una che punta sull’automazione estrema, sulla potenza e sulla velocità; l’altra, quella in cui si colloca Miraitek4.0, che privilegia la smart automation, il cui punto di forza è la flessibilità, la capacità di adattarsi al cambiamento per introdurre velocemente riconfigurazioni di processo in funzione della domanda e delle criticità. «Non è però sufficiente avere operation data driven, aggiunge Chierchia. Sono le linee di ricavi che vanno pensate in funzione del dato. In questo scenario cambiano le regole della competizione e la partita si gioca soprattutto sulla servitizzazione che trasforma la macchina in una piattaforma IoT abilitante l’as a service».

 

Fis, utilizzo del digitale per un’espansione del mercato service-based

Carrello elevatore Karrel

Sono circa 10 mila i carrelli elevatori movimentati su tutto il territorio italiano da Fis, rete d’impresa costituita da Color-Fel e da Karrel, due pluri-decennali protagonisti del settore e un fatturato complessivo di 150 milioni di euro. Il progetto avviato in collaborazione con Miraitek4.0 punta al monitoraggio dei carrelli attraverso un sistema di controllo a distanza (telbox): consente una tracciabilità e monitoraggio completo del carrello. Le informazioni vengono raccolte grazie a sensori e rese disponibili in ogni momento sulla piattaforma cloud. «Sono più di 4 mila i mezzi finora digitalizzati. Possiamo sapere chi li usa, come vengono utilizzati e dove sono localizzati, dice Filipo Ghezzer, presidente di Fis. Stiamo raccogliendo un’infinità di dati. Prossimo passo è capire come sfruttare questa conoscenza per creare nuove opportunità di business. Normalmente si noleggia per mese, ma se noi saremo in grado di assecondare un utilizzo variabile, in funzione di una nuova potenziale domanda, con tempi che possono essere associati al consumo, a ore per esempio, piuttosto che per volumi o colli movimentati, sono sicuro che si creeranno nuove opportunità di business». Il che vuol dire incremento di fatturato basato su servizi che vengono generati dal dato reso disponibile dal carrello.

 

Tacchificio Villa Cortese, raccolta dati in blockchain per tracciabilità prodotto

Ricerca e sviluppo presso Tacchificio Villa Cortese

Assicurare la tracciabilità dei manufatti attraverso la tecnologia blockchain. È l’ultima sfida intrapresa da Tacchificio Villa Cortese, l’azienda di Parabiago specializzata nella produzione di componentistica per calzature. 60 anni di storia, è partner delle più prestigiose griffe della moda internazionale nello sviluppo di tacchi per calzature di lusso. Il focus è sulla qualità e sostenibilità del prodotto, riciclabile e biodegradabile. Per Villa Cortese fondamentale è valorizzare la certificazione della filiera Made in Italy, che per un solo prodotto può includere fino a 20, 30 aziende. «Il problema era la raccolta dati, che non eravamo in grado di fare. Serviva una tecnologia abilitante», racconta Silvia Paganini, sales & marketing director dell’azienda e presidente del gruppo moda di Confindustria Alto Milanese. Miraitek4.0 si è quindi inserita all’interno del progetto blockchain sviluppato con My Chic Jungle, società di consulenza per l’innovazione e la comunicazione digitale. «Abbiamo iniziato ad interessarci alla tecnologia blockchain qualche anno fa, ma è durante il lockdown che abbiamo concretizzato il nostro progetto, dice Paganini. L’emergenza Covid ha accelerato molte tendenze ed esigenze del mercato e tra queste la digitalizzazione dei processi, la tracciabilità e la trasparenza della supply chain. Temi che saranno sempre di più un fattore chiave per le aziende».

 

Efficienza energetica, l’esperienza di Fondmetal

Fondmetal, cerchio in lega leggera STC-10 Black Machined Lip

Per un’azienda energivora come Fondmetal, azienda siderurgica bergamasca leader nella produzione di cerchi in lega leggera per l’industria automotive, la riduzione dei consumi energetici è un tema centrale per il miglioramento del conto economico. «Con Miraitek abbiamo scoperto che esisteva la possibilità di ottenere prestazioni di gran lunga superiori rispetto a quelle tradizionali, afferma Massimo Peris, 4.0 manager di Fondmetal. Significa produrre con minore energia uno stesso volume di prodotti. I dati esistevano ma non erano mai stati correlati ai profili di consumo. I compressori? Molto spesso funzionavano con pressioni a 8 bar, anche quando il processo non era necessario. Peccato che 1 bar in più genera un aumento del 7% dei consumi energetici. Moltiplicato per quattro significa che in alcuni casi si utilizza quasi il 30% di energia in più. Uno spreco, che costa molto caro. Con il controllo in tempo reale dei dati siamo ora in grado di analizzare i consumi in funzione del tipo di processo e prendere azioni correttive per ridurre e ottimizzare l’erogazione energetica».

 

Comac, monitoraggio “a tutta birra”

La nuova linea produttiva di Dixie Beer è stata realizzata da Comac ed è equipaggiata con la tecnologia di Sew-Eurodrive
La nuova linea produttiva di Dixie Beer è stata realizzata da Comac ed è equipaggiata con la tecnologia di Sew-Eurodrive

Comac è un’azienda bergamasca leader nella realizzazione di impianti di imbottigliamento, infustamento e macchine di processo per il mondo del beverage. Il core business è rappresentato in particolare dai fusti e il mercato target è la birra. Tra i clienti sia microbirrifici che grandi gruppi come Heineken, Carlsberg e SabMiller. L’obiettivo della partnership con Miraitek4.0 è la completa digitalizzazione di macchine e impianti con la più alta standardizzazione. Insomma, fare in modo che qualsiasi macchina possa interfacciarsi con qualunque sistema gestionale o di produzione senza essere costretti a cambiare codice macchina. «La soluzione è pensata per gestire un qualsiasi protocollo di comunicazione, afferma Claudio Piva, automation department manager di Comac. Tutto questo crea le condizioni per monitorare le macchine e implementare servizi postvendita di teleassistenza attraverso un dispositivo di raccolta dati che viene messo a bordo macchina. I dati vengono inviati in cloud per poi generare dashboard preconfigurate per tipologia di macchina. Si è capito che il postvendita in ottica 4.0 può dare enormi vantaggi in termini di aumento dei ricavi. Personalizzare, per esempio, la configurazione macchina in funzione dei cicli di lavoro o abilitare servizi di manutenzione preventiva e predittiva. Le opportunità sono davvero tante».

 

Miraitek4.0 e la smart machine di Cosberg

Cosberg impianto

«Il nostro investimento in Miraitek è dettato dalla volontà di integrare competenze digitali da affiancare alla nostra storica esperienza nel manifatturiero, dice Michele Viscardi, Business Development Director di Cosberg, storica azienda bergamasca leader nella produzione di macchine e impianti di assemblaggio. Siamo arrivati a monitorare oltre 30.000 data point. In alcuni casi il monitoraggio ha contribuito a un aumento della produttività del 15%. La ragione? Non perché le macchine siano più veloci ma perché gli operatori impiegano meno tempo nel risolvere i problemi. Il prossimo passo è dotare tutte le nostre macchine di una black box per la raccolta dati».

Per Viscardi, l’obiettivo è creare macchine digitali con interfacce evolute, in grado di supportare gli operatori nella risoluzione dei problemi. Come dice il manager, «Serve oggi saper gestire la macchina con la stessa semplicità di uno smartphone». Il futuro di Cosberg è nella creazione di impianti che sappiano agire e riconfigurarsi in completa autonomia, riducendo al massimo gli interventi di manutenzione. È la condizione per poter compiere il passaggio alla servitizzazione, modello sul quale l’azienda sta definendo futuri possibili scenari. Il focus è sulla flessibilità operativa, con impianti e stazioni di lavoro in grado di gestire cambi di produzione eseguibili in tempi ridotti e in maniera semplificata, direttamente dalla macchina. Di grande importanza i sistemi di visione, che permettono di adattare le linee in funzione della variante prodotto da assemblare, arrivando in alcuni casi a livelli di customizzazione definibili come produzione a “Lotto 1”.

 

Innovatori o follower della trasformazione digitale?

Marco Taisch, presidente Made Competence Center

Insomma, volete essere capaci di incidere sul vostro futuro immaginando nuovi modelli di business o vi accontentate di essere spettatori inerti, “wait and see”, di un ineluttabile processo di cambiamento? Esemplificando la filosofia di Miraitek4.0, le aziende, per poter competere con successo devono essere capaci di gestire i propri data asset con la flessibilità necessaria per sostenere la competitività. Un fenomeno che per essere interpretato, valorizzato e gestito, richiede, da parte di tutti coloro che sono coinvolti in prima persona nella gestione del ciclo di vita del dato, la disponibilità ad acquisire conoscenze e competenze del tutto diverse dal passato. Un’enorme quantità di dati – che interessano persone e aziende, individui e organizzazioni – viene ancora convogliata in contenitori privi di modelli operativi e metodologie di data governance consolidate. Come promuovere modelli sostenibili, accelerando l’adozione di strumenti, metodologie e know-how per realizzare la transizione verso l’uso dei dati e dell’intelligenza artificiale. Quale l’equipaggio per salpare verso nuovi mondi? «Servono aziende visionarie che possono condizionare la strategia poiché il mercato è volatile, incerto, complesso e ambiguo», dice Chierchia. Ecco, quindi, l’opzione Miraitek4.0, una realtà fortemente legata al mondo accademico che si propone come un ecosistema e laboratorio di innovazione: ogni idea viene declinata nella prospettiva dell’utilizzo di nuovi modelli e paradigmi operativi di business digitali sostenibili.














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