Con Microsoft Cloud for manufacturing il colosso di Redmond va alla conquista dell’industria

di Filippo Astone e Marco Scotti ♦︎ L'azienda guidata da Satya Nadella vuole cavalcare quella che definisce la "second wave of digital transformation" puntando sull'industria. Le soluzioni Azure Sphere e Azure Defender for IoT; le partnership con Sas, Abb, Rockwell, Ansys, Bosch (e non solo). Ne parliamo con il direttore divisione cloud & enterprise di Microsoft Italia, Roberto Filipelli

Microsoft rilancia sulle soluzioni tecnologiche che abilitano il settore manifatturiero. E lo fa con un’iniziativa olistica: Microsoft Cloud for Manufacturing, che all’inizio del 2022 sarà al centro dei piani di sviluppo dell’azienda. Il tempismo non poteva essere migliore. Adesso infatti è finito il momento più drammatico della pandemia e l’industria sta guidando la ripresa economica in tutto il mondo, apprestandosi a crescere come non accadeva da decenni. Secondo gli analisti nel 2022 il quadro sarà molto positivo, anche se ci saranno ancora difficoltà in alcuni settori per la scarsità di chip e di materie prime. Nel 2023, risolti questi empasse, ci si aspetta tassi di crescita senza precedenti.

Microsoft Cloud for Manufacturing mette a sistema e rinnova i “building blocks“, gli elementi fondanti della piattaforma di Intelligent Cloud di Microsoft, come, giusto per citarne un paio, Azure Sphere, che garantisce sicurezza ai dispositivi IoT, e Microsoft Defender per IoT, che fornisce funzionalità di rilevamento e risposta di rete senza agente. Inoltre intorno a questa proposta si aggregano alleati forti in ambiti verticali Ptc e l’ecosistema di partner, system integrator e consulenti a valore aggiunto (Ptc, Abb, Sas, Rockwell, Aveva, BlueYonder, Siemens, Bosch e molti altri). Tutti uniti intorno a un obiettivo: abilitare il manifatturiero per cavalcare quella che il ceo Satya Nadella ha definito “second wave of digital transformation”, che consiste nella «capacità di usare l’edge computing per fare un grande salto in termini di efficienza, approfittando anche della capacità di usare queste tecnologie e delle competenza che i lavoratori hanno acquisito durante la pandemia».







Per Nadella, nella parte più drammatica della pandemia siamo stati “digital first responder” «per consentire a tutti i settori economici di continuare a produrre». E ora che «la resilienza guidata dalle tecnologie digitali è diventata fondamentale», bisogna fare il vero grande passo in avanti. E’ significativo che queste parole siano state pronunciate dal ceo della maggiore software house mondiale lo scorso aprile, nel corso della versione digitale dell’Hannover Messe, quando per la prima volta si è accennato a Microsoft Cloud for Manufacturing. «Lanciamo questa iniziativa – spiega a Industria Italiana Roberto Filipelli, Direttore della divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia – avendo in mente cinque trend che guidano la trasformazione della manifattura e ai quali noi rispondiamo con tecnologie abilitanti di grande potenza: la sicurezza delle fabbriche e della supply chain, che è essenziale; i lavoratori, che devono essere forniti di nuovi strumenti e di formazione adeguata e continua; il processo per cui i prodotti vengono venduti come servizi (servitizzazione) che sta accelerando; filiere ed ecosistemi che sono critici per le industrie manifatturiere; resilienza e sostenibilità, che sono prioritarie per gli stakeholder».

Perché Microsoft Cloud for Manufacturing? Lo spiega Satya Nadella

Il video sul manifatturiero che Microsoft ha diffuso in occasione della digital edition of Hannover Messe, nell’aprile 2021. E’ una delle prime volte in cui si annuncia Microsoft Cloud For Manufacturing, anche ad opera del Ceo Satya Nadella. E si parla della “second wave of digital transformation”. 

Con Microsoft Cloud for Manufacturing il colosso di Redmond vuole accelerare il time-to-value per i clienti in modo end-to-end, olistico e scalabile. Collegando il cloud intelligente e integrato e le funzionalità perimetrali dello stack Microsoft agli scenari di produzione di più alto valore, si vuole creare un volano d’innovazione che aiuta le aziende ad aumentare le risorse e la produttività dei lavoratori in prima linea in fabbriche sicure e protette, abilitare nuovi modelli di business in mondo sempre più ibrido e sbloccare l’innovazione basata su cloud, il tutto con la massima fiducia, conformità, privacy e trasparenza. Microsoft Cloud for Manufacturing prevede un framework modulare ed estensibile, articolato in modo che i produttori possano innovare mentre procedono a una sostituzione degli apparati. Sono previsti sia servizi cloud end-to-end per il monitoraggio real-time e il controllo strategico della supply chain, sia servizi edge per connettere in modo sicuro i dispositivi di fabbrica o implementare le capacità di produzione di base e di esecuzione della supply chain. L’iniziativa, insomma, si propone di dotare le aziende industriali di una flessibilità tecnologica efficace a soddisfare esigenze fondamentali. Come costruire fabbriche più agili, creare catene di approvvigionamento più resilienti, coinvolgere i clienti in nuovi modi, accelerare l’innovazione e fornire nuovi servizi.

 

D. Filipelli, in che cosa consiste la novità?

Roberto Filipelli, Direttore della divisione Cloud & Enterprise di Microsoft Italia

R. Microsoft ha un ruolo centrale nelle tecnologie abilitanti per il manifatturiero da diverso tempo, grazie a soluzioni cloud e di Industrial Internet of Things. A dimostrazione di ciò, basti pensare che una buona parte dei Plc presenti nel settore manifatturiero è da sempre basata su sistemi operativi Microsoft. Adesso vogliamo aiutare imprenditori e decision maker a capire come queste tecnologie abilitanti – valorizzate da ciò che fanno i partner – possono ridurre i costi e aumentare i profitti. Microsoft Cloud for Manufacturing serve a questo. È più di un decennio che facciamo innovazione sui singoli componenti, ora vogliamo che l’imprenditore e il decisore tecnico colgano le potenzialità dell’intero ecosistema in tutte le sue articolazioni e possibilità.

 

D. Un esempio di building block?

R. Per fabbricare un prodotto connesso e sicuro bisogna lavorare con l’ecosistema dei produttori di silicio come Intel o STMicroelectronics in modo che ogni tassello della filiera sia sicuro. Uno dei building block più interessanti è Azure Sphere, che garantisce la sicurezza prima ancora che il software venga messo in esecuzione. Oggi la sicurezza è stata messa nel microcontrollore, il silicio più piccolo, che viene impiegata negli impianti per la digitalizzazione dello stabilimento o per il prodotto che esce dal “cancello della fabbrica”. Non bisogna dimenticare che alcuni clienti non hanno ancora impianti in totale sicurezza: potrebbe succedere che l’hacker infetti il Plc, causando un “buco” nell’intero sistema. Un altro prodotto uscito da poco che vale la pena menzionare, è un building block di intelligenza artificiale, Azure Defender for IoT, che si rende conto se la comunicazione verso il Plc è malevola.

Microsoft Cloud for Manufacturing mette a sistema e rinnova i “building blocks”, gli elementi fondanti della piattaforma di Intelligent Cloud di Microsoft, come, giusto per citarne un paio, Azure Sphere, che garantisce sicurezza ai dispositivi IoT, e Microsoft Defender per IoT, che fornisce funzionalità di rilevamento e risposta di rete senza agente

D. Chi sono i partner con cui collaborate?

La sede italiana di Microsoft

R. Da un lato molteplici software vendor di rilievo internazionale: Sas, Abb, Ptc, Aveva, BlueYonder, eLogic, ExperLogix, Icertis, O9, Pros, Rockwell Automation, Ansys, PlantSight, Bhc3.ai, Bosch, Honeywell, Iconics, Johnson Controls, Rescale, Schneider Electric, Siemens, Sight Machine, Tulip, Viewpoint. Dall’altro, la rete dei system integrator, consulenti ad alto valore aggiunto e software vendor locali che in questo momento sono in via di definizione.

 

D. Quali sono i vostri obiettivi per l’Italia con Microsoft Cloud for Manufacturing?

R. L’iniziativa verrà lanciata nel nostro Paese nel corso del 2022. Siamo ambiziosi: vogliamo contribuire in modo significativo al rilancio economico del Paese, che non potrà che passare attraverso l’industria manufatturiera e la trasformazione digitale della stessa, supportata dalle soluzioni e dalla tecnologia Microsoft e dai numerosi partner internazionali e italiani che ne sostengono lo sviluppo.

 

D. La realtà aumentata è tradizionalmente un punto di forza di Microsoft ed è una delle tecnologie che più potrebbero cambiare la fabbrica perché abilita le capacità degli operatori. Siamo finalmente al punto di svolta per renderla massiva?

Il ceo di Microsoft Satya Nadella

R. In Microsoft parliamo di realtà mista e puntiamo molto su questo paradigma. Ho toccato con mano progetti reali e ho potuto verificare che dando agli operai dei semplici tablet, si ottengono solo dei piccoli miglioramenti. Quello che è davvero rivoluzionario è il sistema di visione, come nel caso di HoloLens, perché lascia le mani libere e consente di migliorare l’efficienza e la produttività. Un caso di studio interessante è rappresentato da Stevanato, che ha scelto questo tipo di soluzione per virtual audit e Fat da remoto. La realtà mista diventerà un fattore dirompente nella fabbrica. Il momento in cui ciò si verificherà è davvero prossimo, anche perché fra poco arriveranno sul mercato visori a prezzi davvero ragionevoli, anche grazie alla collaborazione con partner strategici.

 

D. In che cosa si differenzia la vostra proposta dalle altre?

R. Molti competitor continuano a lavorare sui singoli building block. Il punto di forza dell’offerta Microsoft è la possibilità di lavorare a livello di ecosistema, per offrire una visione d’insieme sia alle figure aziendali più tecniche che ai decisori finali, facendo squadra anche con il nostro network di partner con competenze verticali.

 

D. Per lanciare questa iniziativa in Italia, che è la seconda manifattura in Europa ed ha molte pmi, che cosa intendete fare?

Microsoft Cloud for Manufacturing mette a sistema e rinnova i “building blocks”, gli elementi fondanti della piattaforma di Intelligent Cloud di Microsoft, come, giusto per citarne un paio, Azure Sphere, che garantisce sicurezza ai dispositivi IoT, e Microsoft Defender per IoT, che fornisce funzionalità di rilevamento e risposta di rete senza agente

R. Una peculiarità che è presente in Italia, ma anche in Paesi come Svizzera e Danimarca, è che possiamo vantare un solido e capillare ecosistema di partner. Ciascuno di loro, nella sua zona di pertinenza, gestisce 50-60 clienti: è come avere un inventario sempre più completo delle produzioni disponibili in un Paese con decine di migliaia di imprese di dimensioni piccole. Faremo leva su questi partner, e tramite la proposta del Cloud for Manufacturing intendiamo supportarli nel riprofilare le soluzioni che hanno sviluppato con il fine di realizzare nuovi building block che rispondano alle singole esigenze delle imprese. Inoltre, tracceremo tutti i partner che negli anni hanno usato i diversi building block per capire come possano raggiungere meglio i clienti, aiutandoli nel co-marketing.

 

D. L’intelligenza artificiale è uno dei più importanti propulsori di innovazione. Ci vuole raccontare che cosa state facendo anche da questo punto di vista?

R. Sicuramente l’AI è uno dei capisaldi dell’intero business di Microsoft. Un progetto che dimostra l’impegno di Microsoft in questo ambito è AI Hub, un’iniziativa di ecosistema volta a mettere a fattor comune l’expertise di partner nazionali qualificati per aiutare le realtà italiane a cogliere i vantaggi dell’AI e per accelerare lo sviluppo di progetti sperimentali in risposta alle esigenze di diversi settori industriali.

D. C’è qualche applicazione dell’intelligenza artificiale nella manifattura che ci potete raccontare?

Intorno a Microsoft Cloud for Manufacturing si aggregano alleati forti in ambiti verticali Ptc e l’ecosistema di partner, system integrator e consulenti a valore aggiunto (Ptc, Abb, Sas, Rockwell, Aveva, BlueYonder, Siemens, Bosch e molti altri).
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Microsoft Contact: Stephen Smith (stepsmit)

R. Insieme a un primario produttore italiano di macchine utensili multi-mandrino, abbiamo sviluppato un piano di produzione di un macchinario che ha l’obiettivo dichiarato di massimizzare l’energia cinetica che passa attraverso l’elettronica tra un mandrino e l’altro. In alcuni casi il risparmio energetico è arrivato fino al 95%. Per ora l’Intelligenza Artificiale viene applicata soprattutto, ma non esclusivamente, in ambiti come la sostenibilità e l’energia. In un futuro a medio termine sarà pervasiva.

 

D. I dati sono l’oro del Terzo Millennio. In concreto che cosa devono fare le aziende manifatturiere per estrarne il massimo valore economico possibile?

R. Devono riuscire a trasformare i dati in informazioni concretamente utilizzabili. Solo così sarà possibile arrivare a significative ottimizzazioni dei costi e della produzione. Devo dire che si tratta di un processo tutt’altro che semplice. Anzi, si può dire che negli anni sono stati raccolti troppi dati che non diventavano informazione. Per supportare i suoi clienti in questo delicato e cruciale processo, Microsoft ha investito in vari consorzi merceologici in tutto il mondo. Lo scopo è di razionalizzare i data models nell’ambito del manufacturing. È un passaggio sostanziale.

 

D. Che cosa si intende per algoritmo avanzato e che applicazioni ci sono?

Microsoft Cloud for Manufacturing prevede un framework modulare ed estensibile, articolato in modo che i produttori possano innovare mentre procedono a una sostituzione degli apparati. Sono previsti sia servizi cloud end-to-end per il monitoraggio real-time e il controllo strategico della supply chain, sia servizi edge per connettere in modo sicuro i dispositivi di fabbrica o implementare le capacità di produzione di base e di esecuzione della supply chain

R. Prendiamo ad esempio la lavorazione della ghisa con il tornio. Si può effettuare una valutazione dell’impatto sui costi che si ha in due scenari differenti: cambiare un utensile dopo un numero pre-definito di ore di lavorazione oppure cambiarlo in base alla quantità di materiale impiegato. Nella prima ipotesi si rischia di sprecare molto tungsteno, materiale estremamente costoso. Invece, se con l’algoritmo si valutano i km percorsi dall’utensile in relazione al materiale consumato si massimizza l’efficienza, con un ROI altissimo. Quando c’è un data model efficace si hanno informazioni razionalizzate, raggiungendo obiettivi importanti in termini di riduzione costi e/o risparmio energetico. Devo dire che siamo molto avanti, basti pensare che aumentano i casi in cui l’informazione viene estratta da immagini. Anche in ambito energetico stiamo sviluppando un processo nell’ambito del quale chi lavora con le smart grid immette all’interno della rete carichi sempre più numerosi e controllabili in maniera semplice. E lo stiamo facendo in tandem con una media azienda italiana molto avanzata nelle tecnologie manifatturiere: Rold.

 

D. Come vede il futuro sul fronte dati nel panorama dell’industria italiana?

R. Sono ottimista perché la tecnologia è matura e grazie al Cloud Computing è accessibile non solo alle grandi realtà industriali, ma anche alle piccole manifatture. Quello su cui serve investire molto è la formazione e la condivisione di best practice che possano ispirare le aziende italiane a intraprendere un cammino d’innovazione verso la smart factory. Questo è per esempio uno degli obiettivi di Ambizione Italia #DigitalRestart, il piano di investimenti con cui Microsoft intende promuovere la cultura digitale a più livelli, dalle scuole alle imprese, per accelerare la trasformazione digitale del Paese.

[Ripubblicazione dell’articolo pubblicato il 17 dicembre 2021]














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