Pensare in digitale per poter passare velocemente dall’idea al progetto fino alla fase di produzione, nel momento in cui si concepisce un nuovo prodotto – dall’elicottero al cannone, dalla torretta al radar –: questo è fondamentale per garantire la sopravvivenza di un’azienda.
Ed è proprio questa la mission di Leonardo, che tramite i propri ricercatori e le divisioni che si occupano della simulazione è riuscito a creare un ecosistema attorno al suo Hpc davinci-1, che è dotato di un’architettura che integra la flessibilità del cloud con le capacità di supercalcolo e dalle tecnologie in ambito cyber sicurezza.
«L’ecosistema è fondamentale perché noi dobbiamo progettare la macchina in digitale e dobbiamo industrializzarla in digitale – commenta l’ad di Leonardo Alessandro Profumo a margine di un evento organizzato dall’azienda presso il proprio Polo di competenze di Genova per la digitalizzazione – Così ho un elevato risparmio in termini di tempo e prototipi, senza considerare che ho dei costi di produzione più bassi perché posso disegnare la macchina in modo più funzionale».
Non meno importante, poi, è la parte manutentiva, e l’ex Finmeccanica è in grado di fare dei contratti con il cliente che minimizzano il costo della manutenzione permanente del loro velivolo.
«In questo modo cambia il modello di business perché ho più facilità, grazie alla mia capacità predittiva, di fare dei contratti in cui garantisco certe disponibilità del mezzo – chiosa Profumo – Fare dei contratti sulla base della simulazione del digital twin consente a Leonardo questo cambiamento del modello di business che vira verso una società di servizi, ma di servizi fatti su nostri velivoli. Possiamo svolgere questo tipo di attività grazie all’Hpc davinci-1».
https://youtu.be/cUXiFpM0H5o
