Le prossime mosse dei robot Kawasaki e Tiesse

di  Gaia Fiertler ♦  Sullo scacchiere globale dei robot giocano cinesi e giapponesi. Kawasaki è uno dei più importanti del Sol Levante e in Italia è socio del suo distributore e system integrator Tiesse, anche specialista in ingegneria dei sistemi. Ecco ciò che sta per accadere

Innovazione continua, frontiere sempre più spostate in avanti – e una industria globale robotizzata solo per il 10% della sua capacità – rendono l’intera filiera dei robot un mercato con ampi margini di sviluppo, nonostante l’attuale calo dell’ industria legata all’ automotive. A loro volta, le competenze di system integration e ingegneristiche italiane ci rendono un mercato distributivo di forte interesse per i produttori internazionali. Per tutti questi fattori significativi, la storica alleanza tra Kawasaki e Tiesse Robot, grazie alla forza tecnologica e produttiva del colosso giapponese da un lato, e alle capacità ingegneristiche e commerciali dell’azienda bresciana dall’altra, prosegue rafforzata e con successo dalla fine degli anni ’80. E proprio per il buon andamento del mercato dell’ automazione, per gli ingegneri della multinazionale Kawasaki il prossimo traguardo in vista non è quello della produzione di motociclette sempre più performanti, ma quello di un robot umanoide con 40-42 assi, così da consentire una sempre maggiore libertà di movimento rispetto a quella definita dagli attuali 6-7 dei robot antropomorfi tradizionali.

 







Robot umanoide

 

In quest’ambito il settore medicale è uno di quelli più in espansione, insieme al food e alla logistica, e Kawasaki Robotics vi è entrato con la serie Mcr05 – in acciaio inossidabile – e con la serie Mc04, in questo caso sottoposta a particolari trattamenti superficiali che ne permettono l’inserimento in ambienti dove è richiesta, data la presenza di agenti tossici, la possibilità di rimuovere i batteri dalla superficie dei robot.

 

Robot Mcro5

 

Kawasaki Robotics è in prima linea anche con le applicazioni dell’Iot, l’intelligenza artificiale e le learning machine, i robot che apprendono ripetendo le operazioni che l’operatore compie, attraverso un dispositivo chiamato Successor, che memorizza le azioni e le replica in situazioni analoghe. Questa tecnologia, già applicata in Toyota, sarà disponibile sul mercato tra un anno.

 

Successor

Il contributo di Tiesse Robot allo sviluppo di Kawasaki nella general industry

La divisione robotica del colosso nipponico, che produce moto, treni, navi, elicotteri e aeroplani, e motori aeronautici con un giro d’affari di 13,3 miliardi di euro, e che impiega oltre 35.000 dipendenti, ha compiuto 50 anni di vita nel 2018. La società è guidata da Yoshinori Kanehana, presidente e Ceo. Al suo sviluppo ha contribuito, in parte, anche Tiesse Robot. L’azienda bresciana è da 32 anni distributore esclusivo per l’Italia dei robot Kawasaki nella general industry, quella che riguarda tutto ciò che esula dalla costruzione di automobili, ma che ne comprende la componentistica. Tiesse è un primario player italiano con 27 milioni di euro di fatturato (2018) ed è tra i primi tre system integrator con i robot Kawasaki e gli Scara Toshiba. Una società con due anime: ingegnerizzazione di sistemi robotici la prima, e distribuzione di robot ai system integrator la seconda.

 

La produzione del Gruppo Kawasaki

 

Come società di ingegneria, l’azienda bresciana ha sviluppato negli anni un forte know-how tecnico e ha potuto confrontarsi “alla pari” con il produttore Kawasaki, avanzando richieste specifiche di sviluppo di modelli, con dimensioni dei bracci e una capacità di manipolazione più adatte all’industria, che richiede normalmente portate dai 100 kg in giù, rispetto all’automotive su cui era concentrata Kawasaki, che va dai 100 kg di carico in su. «Oggi c’è una vasta gamma di modelli di robot dai 3 kg ai 1.500 kg come capacità di manipolazione, con cui si possono risolvere problemi molto diversi fra loro. Inoltre il software Kawasaki è potente e strutturato e può gestire sistemi complessi e ambiti nuovi. Possiamo dire di aver dato anche noi il nostro contributo e di essere sempre stati ascoltati nelle nostre esigenze applicative per le pmi e per le grandi aziende», commenta Maurizio Ravelli, presidente di Tiesse Robot.

 

Maurizio Ravelli, presidente di Tiesse Robot

Le origini di Tiesse, 40 anni di robotica

L’azienda, che era stata fondata nel 1976 come Tecnomecc per l’automazione industriale, nei primi anni ’80 ingegnerizza il robot americano Unimation e altri come Cloos e Esab, quindi nel 1987 si sposta sui robot di Kawasaki, di cui diventa il primo rappresentante in Europa con una nuova società, SIRobot, di cui Ravelli diventa presidente. La fusione delle due realtà a inizio anni ’90 porta all’ attuale Tiesse Robot, in cui nel 1992 entra come partner societaria Kawasaki, con una partecipazione del 24,9% che detiene ancora oggi.

 

Robot Unimate

 

«La partnership con i giapponesi trae origine da una intuizione del fondatore, Luigi Daprà, che vedeva proiettato nel futuro il robot come evoluzione flessibile dei sistemi automatici. Nel 1987, infatti, decide di partecipare a una fiera in Giappone per prendere contatto diretto con i produttori, visto che il cuore della produzione si stava già spostando dagli Stati Uniti all’Estremo Oriente. Così partimmo e l’incontro fu subito fruttuoso: Kawasaki Robotics vide in noi dei validi interlocutori, poiché conoscevamo bene il mercato italiano e avevamo competenze tecniche di ingegnerizzazione.»

 

Tiesse robot, esterno azienda

 

In pratica, il colosso giapponese colse fin da subito le potenzialità di sviluppo del mercato italiano ed entrando in società contribuì a realizzare la seconda anima di Tiesse, quella più commerciale: «Per noi fu l’occasione di fare nuovi investimenti (centro assistenza e centro ricambi, oggi su una superficie di 18mila metri quadrati, di cui oltre 6.000 coperti, a Visano, in provincia di Brescia) e di assicurarci la partnership con un gruppo tecnologicamente all’avanguardia, che ci spinse ad allargare lo sguardo sul mondo dei system integrator, cui iniziammo a vendere i robot Kawasaki». Gli italiani vantano una vera e propria eccellenza sugli integratori di sistemi robotici, tanto che i principali produttori internazionali hanno in Italia i loro centri applicativi.

 

Tiesse Robot, ufficio tecnico

 

Di fatto, poi, essendo una società di ingegneria, Tiesse Robot ha sempre fornito consulenza tecnica ai system integrator suoi clienti, come anche l’integrazione con i propri sistemi di visione che sviluppa nel suo stesso ufficio di ricerca e sviluppo. Oggi il fatturato, con 60 dipendenti diretti oltre a 9 persone nell’ufficio di progettazione, è così distribuito: il 55% deriva dai sistemi Kawasaki (soluzioni chiavi in mano di sistemi di robotica industriale con software e robot Kawasaki per piccole, medie e grandi imprese, con installazioni che vanno dalle 120 alle 150 all’anno, per un valore che può andare dai 60mila ai 2 milioni di euro l’una), il 20% è service (centro assistenza, centro ricambi) e il 25% è vendita di robot Kawasaki e Toshiba agli integratori di sistemi.

 

Tiesse Robot, interno azienda

Un mercato con margini di crescita, in Italia e all’estero, nonostante il calo dell’auto

«Il mercato oggi è per lo più italiano – prosegue Ravelli – c’è potenziale di crescita perché le pmi avvezze all’automazione, ne abbiamo tante e sono un buon bacino di sviluppo, poiché riconoscono nella robotica la chiave per l’aumento di produttività e di fatturato. Non nascondo però una certa preoccupazione per il calo dell’11% del mercato dell’auto, calo che impatta indirettamente anche l’industria della componentistica. Noi non ne stiamo risentendo nell’immediato, perché siamo in tutti i settori produttivi, ma alla lunga potremmo riscontrare anche noi qualche effetto negativo. Al tempo stesso, si sta riprendendo il mercato estero, in particolare gli Emirati Arabi, con commesse per impianti di saldatura e per l’industria del food, visto che sono tra i primi produttori di pasta al mondo; e poi il Brasile, il Sudafrica e l’India, dove è per esempio in crescita il settore ferroviario. Non facciamo invece concorrenza agli altri distributori europei, con cui anzi collaboriamo, condividendo se serve le soluzioni e il know-how che abbiamo già sviluppato in tutti questi anni di attività.»

 

Robot serie CP

Le soluzioni ingegneristiche di Tiesse Robot

Kawasaki, che nasceva come fornitore prevalente di robot per l’automotive, e che oggi rifornisce le fabbriche Toyota per il 70%, con l’ingresso in Italia con Tiesse alla fine degli anni Ottanta ha evidentemente intensificato anche lo sviluppo e ricerca e la produzione per la general industry, che è il mercato più interessante per la robotica: il numero di robot venduti in Italia vede una percentuale dell’ 80% nella general industry e del 20 % nell’automotive, percentuali che possono variare in funzione del lancio di nuovi modelli di auto.

 

Saldatura

 

La progettualità di Tiesse Robot si esprime nell’allestimento di celle di lavoro configurabili in varie dimensioni con uno o più robot (sempre e solo Kawasaki), per esempio per il settore della fonderia di alluminio con pacchetti utensili che completano le lavorazioni richieste, quali processi di taglio, rami di colata, sbavatura, fresatura, nastratura dei getti. I sistemi sono integrabili con sofisticati software di visione, sviluppati da Tiesse stessa, che permettono di ottimizzare le operazioni di set up dell’isola, ma anche di determinare le dimensioni delle bave da rimuovere, i profili da lavorare e, di conseguenza, attingere da opportuni database i parametri di lavoro ottimali. In questo settore la taglia più utilizzata va da robot da 80 Kg fino a 500 Kg di portata.

 

Fonderia

 

La proposta di Tiesse per i sistemi di manipolazione e packaging, poi, si articola in una gamma completa di robot particolarmente performanti e veloci (serie Cp e Rd), impiegati all’interno di isole compatte e a basso costo di realizzazione, dove sono svolti tutti i processi di manipolazione. Kawasaki oggi propone una gamma di 5 robot per la pallettizzazione di fine linea, che sono più veloci del 30-40% rispetto ai modelli precedenti, con capacità di presa dagli 80 ai 700 Kg. Ma l’offerta robotica di Kawasaki copre tutti gli ambiti dell’automazione industriale: dalla classica saldatura ad arco che è sempre stato il core business di Tiesse Robot alla saldatura a punti; dall’assemblaggio alla fonderia di pressofusione, dalla manipolazione lamiera alla logistica all’asservimento macchine utensili.

«Certo è che il passaggio dall’automazione alla robotica è auspicabile quando sia richiesta più flessibilità di utilizzo, quando ci siano più codici con set up veloci. E se sono attendibili i dati di uno studio giapponese che dice che solo il 10%delle operazioni robotizzabili sono ad oggi state automatizzate, di sicuro i margini di sviluppo ci sono. Il mercato è lontano dall’ essere saturo», conclude Ravelli.














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