Il latte 4.0 vale 100 milioni di euro

Sabelli_lavorazione-831x560-768x518

di Nicola Penna ♦ Non parliamo di agricoltura ma di meccatronica. La cifra è ciò che resterebbe alle aziende della filiera  italiana se venissero adottate soluzioni digitali negli allevamenti e nella logistica. La simulazione di Smart AgriFood (Politecnico di Milano)

Se la casistica delle soluzioni digitali e destinate all’industria ci ha abituato ormai non lesinare la definizione 4.0 applicata a tutte le fasi della manifattura, in agricoltura e nei settori produttivi collegati come l’ industria della trasformazione alimentare, sono meno frequenti gli studi e le ricerche che mettono in luce il valore innanzitutto economico, e poi  qualitativo in relazione al prodotto, delle possibilità conseguenti alla digital transformation. Di come, ma soprattutto di quanto, si possa ricavare in termini di  valore economico aziendale dall’ utilizzo, in diversi settori e in diverse fasi delle lavorazioni agricole, e in particolare nel settore lattiero caseario, dell’ innovazione digitale, è dimostrato in in maniera convincente da una ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano   e dell’Università degli Studi di Brescia (Laboratorio RISE).

 







content-ref(b)

L’Osservatorio ha attivato un Tavolo di lavoro dedicato al settore lattiero-caseario, uno dei più importanti e centrali nell’ economia nazionale, in collaborazione con il CRITPolo Digitale di Cremona, per comprendere l’impatto dell’innovazione tecnologica nel migliorare la competitività della filiera, elaborando tre casi di studi. Risultato: seguendo i suggerimenti si può arrivare a generare un valore complessivo pari a oltre 100 milioni di euro l’anno in  questo settore, tra l’altro già uno dei più tecnologicamente avanzati. Ma i benefici dell’innovazione digitale, a fronte di investimenti modesti,  non riguardano solo la semplice riduzione dei costi: riguardano anche la migliore qualità dei prodotti, garanzia di rispetto delle norme, maggiore sicurezza alimentare e sostenibilità dell’intera filiera.

Gli ambiti nei quali è stata testata l’applicazione delle tecnologie digitali, come si è detto, sono tre, e danno un ritorno differenziato in termini di valore: l’utilizzo di internet per garantire la qualità dell’alimentazione dei bovini può far risparmiare circa 64.000 euro l’anno all’ecosistema di un solo caseificio; la ricetta veterinaria elettronica può ridurre i costi tra i 12,2 e i 26,4 milioni di euro l’anno per la filiera dell’allevamento in una sola regione come la Lombardia. Infine  sensori smart e geolocalizzazione nel trasporto dei latticini possono ridurre i prodotti compromessi con risparmi di oltre 10 milioni di euro l’anno per il settore.

 

Filippo Renga
Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood

 

«Nel contesto agroalimentare italiano, il settore lattiero-caseario è già fra i più avanzati dal punto di vista tecnologico, con una grande mole di dati raccolti grazie ai pedometri per il monitoraggio del bestiame, con i più evoluti sistemi di gestione della mandria, fino ai robot di mungitura – dice Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Smart AgriFood -. Le nostre analisi però mostrano che il comparto oggi potrebbe risparmiare molti milioni di euro l’anno introducendo a livello di filiera strumenti digitali innovativi, nella maggior parte dei casi semplici e con investimenti ragionevoli. E i benefici potenziali sono significativi per tutta la filiera: dagli allevatori ai fornitori di materie prime, dalle industrie della trasformazione agli enti terzi di controllo, fino al consumatore finale». Vediamo quindi nel dettaglio i risultati delle simulazioni applicative delle tecnologie digitali e da dove si ricava il valore.

 

Mucche
Mucche in attesa di mungitura

Tracciabilità e semplificazione burocratica nell’alimentazione animale

L’introduzione di soluzioni digitali per un monitoraggio in tempo reale dell’alimentazione delle razze bovine attraverso una piattaforma web permette un risparmio nell’ordine di circa 64.000 euro l’anno per l’intero ecosistema di un singolo caseificio a cui fanno capo un centinaio di allevamenti, che a loro volta ricevono circa 5.000 consegne annue da parte di fornitori di mangimi. La stima deriva dai vantaggi dell’ utilizzo di un portale che abilita la comunicazione tra i diversi attori, eliminando la necessità di ricorrere alla carta, con flussi in tempo reale di informazioni digitali strutturate.

Nel caso in cui, nonostante la realizzazione del portale, fatture e documenti di trasporto fossero stampati, il beneficio risulterebbe minore ma comunque non trascurabile arrivando a 55.000 euro l’anno per l’intero ecosistema. Ai risparmi in termini di efficienza vanno aggiunti i benefici meno quantificabili ma altrettanto importanti connessi alla riduzione del rischio di mancato rispetto del disciplinare di produzione per tutti gli attori coinvolti. Poichè il tema è di particolare rilevanza per le produzioni DOP, l’Osservatorio ha esteso l’analisi a un consorzio di riferimento del settore lattiero-caseario, il Consorzio di Tutela del Grana Padano, con i suoi 4.142 conferitori e 128 caseifici di trasformazione a cui si aggiungono oltre 50 fornitori di mangimi e vari altri attori, in cui i benefici potrebbero raggiungere 3 milioni di euro l’anno.

 

Vet_Students_Clinical_Pig_2006-08
Esame veterinario

La ricetta veterinaria elettronica

La “ricetta veterinaria elettronica”, già partita in fase sperimentale e obbligatoria nel primo semestre del 2018, consente di snellire il processo di prescrizione eliminando i flussi cartacei che comportano costi di archiviazione e spedizione, complicazioni e inefficienze. L’Osservatorio Smart AgriFood stima che un programma avanzato di utilizzo della ricetta elettronica applicato al campione dell’ecosistema di allevamento della regione Lombardia (5.818 allevamenti di bovini da latte con una media di 190 capi l’uno) possa produrre un risparmio di 18,3 milioni di euro l’anno distribuiti tra tutti gli attori della filiera, con benefici ulteriori in termini di valorizzazione del prodotto in ottica di “Food Safety”, sostenibilità e trasparenza del sistema. Questi benefici possono subire variazioni a seconda del numero di ricette emesse o del tempo di compilazione dei registri cartacei, stimate tra i 12,2 e i 26,4 milioni di euro l’anno. Ma l’implementazione anche solo parziale del sistema comporta un beneficio di 11,6 milioni di euro l’anno.

In un allevamento con scorta e prescrizione di farmaci tramite ricetta in triplice copia, un programma completo di ricetta veterinaria elettronica permette di ridurre i flussi e i documenti da gestire e di far compiere le verifiche all’ASL con un monitoraggio intelligente da remoto. Per tutti gli attori si abbattono i costi associati ai materiali (ricette, registri, costi di spedizione, e così via); si riducono i tempi per la compilazione dei registri aziendali, l’evasione degli ordini farmaceutici e le visite di controllo in azienda; si abbattono gli oneri di conservazione di documenti cartacei; si riduce il rischio di sanzione per veterinari e allevatori. Inoltre l’informazione digitale abilita davvero il controllo dell’utilizzo dei farmaci.

 

yogurt-1097524_960_720

L’innovazione digitale a garanzia della distribuzione dei prodotti

 Applicando una soluzione tecnologica basata su sensori di rilevazione della temperatura, con geolocalizzazione dei mezzi di distribuzione, possibilità di monitoraggio in tempo reale del tragitto e delle modalità di conservazione, l’Osservatorio Smart AgriFood ipotizza una riduzione di almeno il 60% dei lotti compromessi per cattiva conservazione o sottrazione, con un beneficio annuo stimato per il settore lattiero-caseario di 7,5 milioni di euro, che possono arrivare a 10 milioni di euro nelle ipotesi più ottimistiche.La soluzione ipotizzata si basa su un sensore smart che rileva la temperatura e altri parametri, uno smartphone o un tablet che riceve i dati ed è in grado di geolocalizzare e trasmettere informazioni in tempo reale ed è a sua volta connesso a una piattaforma cloud per la raccolta dei dati e a un software per l’analisi delle informazioni.

Grazie a questo sistema si abilitano la geolocalizzazione del prodotto e del mezzo che lo trasporta e il monitoraggio in tempo reale della conformità dei parametri fisici: si possono seguire il tragitto e le modalità di conservazione dalla fabbrica allo scaffale identificando tempestivamente eventuali lotti compromessi prima della distribuzione al cliente. Ai benefici economici, si aggiungono quelli meno facilmente quantificabili come la protezione dell’immagine aziendale, l’aumento della quantità, qualità e tempestività dei dati disponibili al management per una pianificazione più efficace e una maggiore flessibilità nella gestione dei cambiamenti e delle urgenze, fino a un possibile incremento del pricing del prodotto, che si arricchisce di ulteriori informazioni a garanzia della corretta conservazione e dell’autenticità del prodotto.














Articolo precedenteComau e Pearson italia lanciano “La robotica entra a scuola!”
Articolo successivoInspiring 20 : in chiusura il concorso dedicato agli innovatori






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui