L’ascensore 4.0 di Prysmian

di Marco Scotti ♦ E’ il mezzo di trasporto più utilizzato, e il nostro Paese è il secondo al mondo per numero di impianti installati. Ma la maggior parte sono vecchi. Ecco come l’innovazione nell’ industria della mobilità verticale potrà beneficiare delle nuove tecnologie a beneficio di sicurezza ed efficienza: Iot, Ai, big data, advanced analytics e machine learning. Come? Ce lo spiega Ludek Karasek di Prysmian, che produce cavi e componenti per il comparto

«In Europa ci sono ascensori con un’età media molto elevata. Questo crea una serie di problemi che riguardano soprattutto la sicurezza degli utenti. Le nuove tecnologie, l’IoT, l’intelligenza artificiale e la manutenzione predittiva, possono contribuire a ovviare a questi inconvenienti. L’Italia è uno dei mercati più significativi, perché lo sviluppo urbano ha prodotto edifici di altezze anche elevate che necessitano di ascensori. La business unit Elevator di Prysmian si occupa della produzione e distribuzione di cavi e componenti per l’industria della mobilità verticale. Inoltre, parlando di sicurezza, la nostra priorità rimane quella di sviluppare soluzioni tecnicamente all’avanguardia che contribuiscano a garantire una gestione più efficiente ed efficace degli impianti».

Ludek Karasek, Emea Sales Director per la Bu Elevator di Prysmian Group, spiega in un’intervista esclusiva a Industria Italiana quali sono i temi più importanti dell’industria degli ascensori, un comparto che sta attraversando una profonda trasformazione grazie all’innovazione tecnologica. Un’industria che sta vivendo un momento di crescita dopo anni di crisi. Per questo motivo, lo scorso mese di ottobre, a Milano, si è tenuto l’E2 Forum, un incontro dedicato al tema.







 

Ascensore in un centro commerciale

La divisione Elevator di Prysmian

Draka Elevator Products è una business unit integrata di Prysmian Group ed è la realtà leader nella produzione di cavi e nella distribuzione di componenti per l’industria del trasporto verticale. A capo della regione Emea della BU c’è proprio Ludek Karasek. I cavi prodotti da Draka Elevator sono oggi installati all’interno di alcuni tra i più alti e più iconici grattacieli del mondo, garantendo velocità e sicurezza. Draka Elevator opera attraverso sedi produttive e centri di distribuzione posizionati strategicamente dal punto di vista geografico a supporto di Oem, contractor indipendenti e installatori di ascensori.

 

Un ascensore esterno integrato nello stile hi-tech dell’ edificio
L’Italia che va su e giù

Con quasi un milione di ascensori installati – l’Italia detiene il parco impianti più vasto d’Europa e secondo solo alla Cina a livello mondiale. Gli impianti in esercizio nel nostro Paese rappresentano oltre il 16% degli impianti europei e quasi il 10% dell’attuale parco mondiale; ogni giorno effettuano quasi cento milioni di corse. L’ascensore è, infatti, a tutti gli effetti il mezzo di trasporto più utilizzato al mondo: in Italia una persona lo utilizza in media 1500 volte all’anno. In termini economici, il comparto Ascensori e Scale Mobili in Italia può certamente essere annoverato tra i casi di maggior successo della nostra imprenditorialità industriale, con un fatturato aggregato di oltre 2,4 miliardi di euro nel 2017 di cui il 42 per cento realizzato sui mercati esteri, con una quota nel commercio internazionale che supera il 10%.

Negli ultimi anni il comparto industriale italiano che si occupa di Ascensori e Scale mobili ha sofferto gli effetti del difficile scenario macroeconomico. In particolare, l’evoluzione dell’industria è stata frenata dalla contrazione della domanda interna, condizionata al ribasso dalla perdurante debolezza degli investimenti nel mercato delle costruzioni. La difficile situazione sul mercato interno ha dato impulso a crescenti strategie di internazionalizzazione, che hanno consolidato la nostra industria come seconda esportatrice mondiale di tecnologie considerate nel complesso, dopo la Cina. Ed è soprattutto nel comparto della componentistica per Ascensori e Scale mobili che l’Italia mostra ancora la propria superiorità, detenendo il primato di primo esportatore mondiale con una quota che sfiora il 15% sul totale mondiale.

Quasi il 20% degli ascensori italiani sono in servizio nella sola Lombardia, che vanta quindi un parco impianti equivalente a quello dell’intera Svizzera e di poco inferiore a quello del Regno Unito. Mentre il parco cinese è per lo più di recentissima installazione, nel vecchio continente il comparto degli ascensori è annoverato tra quelli più longevi. Oltre il 30% degli ascensori in funzione nel nostro Paese ha più di 40 anni e almeno il 50% è stato installato nel secolo scorso e non è dotato delle moderne tecnologie che garantiscono un maggiore livello di sicurezza per gli utenti. «Storicamente parlando – spiega Karasek – l’Italia è una nazione nelle cui aree urbane troviamo molti condomini di altezza fra i tre e gli otto piani in cui gli ascensori sono necessari per raggiungere gli appartamenti. Il numero di case unifamiliari è molto ridotto e si trovano principalmente nelle aree fuori dai centri urbani. In Italia l’ascensore è considerato un elemento che forma parte della cultura e degli standard della qualità della vita, per questo nel vostro paese se ne conta un gran numero ».

 

Ascensore all’interno di un edificio moderno
L’Europa

L’Europa ha il parco ascensori più vecchio del mondo, il che rende la manutenzione e la sicurezza degli utenti temi di grande importanza per l’industria. Oltretutto, ascensori con un’età avanzata comportano tre ordini di problemi. «In primo luogo – continua Karasek – abbiamo l’uscita dall’ascensore: se la cabina non è perfettamente livellata con il pavimento si può rischiare di inciampare e cadere. Il secondo problema riguarda le porte, che non sempre sono dotate di fotocellula di sicurezza. Questo significa che durante le procedure di chiusura queste possono colpire gli utenti. Infine, la mancanza di interconnessione tra i diversi dispositivi: non sempre, quindi, è possibile comunicare con l’esterno in caso di guasto».

 

UniTower,_Italy2
L’Unicredit Tower a Milano

Le nuove tecnologie

Le nuove tecnologie si propongono di offrire una serie di soluzioni che trasformeranno l’operato di chi si occupa di servizi di gestione e manutenzione degli ascensori. E garantiranno una maggiore efficienza. Negli edifici commerciali, ad esempio, si stanno studiando meccanismi per migliorare la qualità del servizio offerto, come nel caso della Unicredit Tower di Milano: nel nuovo edificio che ospita i dipendenti della banca, quando un dipendente accede con il badge gli viene indicato sul display quale ascensore prendere. Non solo: lo stesso ascensore ha già memorizzato il piano a cui deve recarsi il dipendente, senza quindi bisogno di schiacciare il classico bottone.

«L’Industrial Internet of Things – ci racconta Karasek – e l’intelligenza artificiale stanno già avendo un impatto sul comparto degli ascensori. Queste tecnologie cambieranno il modo in cui le aziende di servizi operano e stravolgerà gli attuali business model. Le imprese capaci di adattarsi potranno competere con gli Oem che integreranno strategie IoT con i loro prodotti. Riteniamo che tanto l’IoT come il monitoraggio applicati al comparto degli ascensori, sia un modo per trasformare il business grazie a big data, advanced analytics e machine learning. Questa è la prossima evoluzione in termini di prodotti e servizi che Draka Elevator porterà sul mercato».

 

In alcuni impianti, come l’Unicredit Tower a MIlano è il badge del dipendente che indirizza al piano, senza bisogno della tastiera

La manutenzione predittiva

I big data e gli analytics, uniti all’IoT, consentono oggi di programmare gli interventi di manutenzione in modo che siano mirati e soprattutto in anticipo rispetto al verificarsi di eventuali guasti che potrebbero condizionare il funzionamento degli impianti. Questo approccio, già adottato nel manifatturiero, è ora sperimentato anche nel comparto degli ascensori. Secondo i primi risultati, il numero dei guasti, a regime, si abbassa del 20-25% nel medio termine. E i costi sono ovviamente più bassi, perché la manutenzione ordinaria ha un prezzo decisamente meno elevato del fermo degli impianti. Un esempio concreto è la boutique di Louis Vuitton a Parigi: la maison francese ha calcolato che un fermo dell’ascensore (il negozio è su due piani) può costare fino a 500 euro l’ora di mancato fatturato perché la clientela del brand non è disposta a fare le scale a piedi.

«La manutenzione predittiva – aggiunge Karasek – permette di monitorare le condizioni di esercizio e identificare preventivamente la possibilità che si verifichino eventuali guasti. In questo modo le aziende di servizi possono pianificare al meglio le operazioni di manutenzione e ottimizzare, di conseguenza, le risorse. L’adozione di nuovi business model basati su tempo di utilizzo o disponibilità garantita potranno essere un ulteriore miglioria. Un gradino oltre la manutenzione predittiva è la manutenzione prescrittiva, che provvede tutti gli scenari possibili e permette alle aziende di essere preparate di fronte a qualsiasi possibile evento».

 

La sicurezza

Direttamente connessa con la manutenzione predittiva è la sicurezza, che beneficia in maniera sostanziale dell’introduzione delle nuove tecnologie. «La sicurezza – conclude Karasek – è sempre stato il driver principale per l’industria degli ascensori. Ora ci stiamo muovendo verso una nuova frontiera, rappresentata dal mondo digitale in cui gli ascensori “impareranno”, grazie all’intelligenza artificiale, quale sia il modo migliore per allocare correttamente le soste per la manutenzione e la sostituzione dei componenti. Questo ci porterà ad adottare un approccio completamente diverso, che consentirà di evitare qualsiasi fermo macchina grazie al contributo dell’IoT. Per rendere possibile questo scenario, però, sarà necessario adottare sensori che consentano un monitoraggio più efficiente. Ma un maggior numero di sensori, così come l’IoT, impongono all’intera industria di dotarsi di sistemi di sicurezza efficaci. Perché non sarà certo un gran problema se il computer di un singolo viene infettato in una caffetteria. Ma che cosa succede se gli attacchi hacker si concentrano sulla pubblica sicurezza? Secondo McKinsey, entro il 2020 ci saranno 20 milioni di dispositivi connessi a internet: garantirne la sicurezza rimane la priorità assoluta».

[boxinizio]

Prysmian Group

Prysmian Group è leader mondiale nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni. Con quasi 140 anni di storia, il Gruppo vanta una solida presenza nei mercati tecnologicamente avanzati e offre la più ampia gamma di prodotti, servizi, tecnologie e know-how. Per quanto riguarda il comparto degli ascensori, l’obiettivo di Prysmian è quello di garantire nuovi livelli di sicurezza, modificando la cultura dell’industria ed “educandola” all’importanza della modernizzazione. Prysmian non si occupa direttamente della manutenzione degli ascensori, ma collabora con aziende che lo fanno. Fra le soluzioni proposte dal Gruppo per l’immediato futuro troviamo la CSR (Coated Steel Rope), un prodotto di nuova concezione che ridurrà i costi di ammodernamento degli impianti, diminuendo la dimensione dei motori e che consentirà di ampliare le dimensioni delle cabine per dare maggiore comodità ai passeggeri.

[boxfine]














Articolo precedenteInterconnessione di fabbriche e aziende: la gestione del rischio
Articolo successivoPagamenti digitali, avanza la rivoluzione SumUp con i dispositivi Air e 3G






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui