La scuola con Bosch diventa un gioco da ragazzi

di Gaia Fiertler ♦︎ Gamification, hackathon, programmi per avvicinare le ragazze alle discipline Stem: la multinazionale tedesca ha avviato decine di progetti in tutta Italia che partono dall'alternanza scuola lavoro fino ai percorsi di inserimento in azienda. Con partner d'eccezione come Wind Tre, McKinsey, LabLaw e ManPower Group il gigante tedesco vuole insegnare ai giovani come "Allenarsi per il futuro"

Dalla scuola primaria all’università, Bosch è impegnata in attività dimostrative, didattiche e talvolta “gamificate” per accorciare le distanze tra mondo accademico e mondo delle imprese. Le iniziative di questi anni, da “Girls©Bosch” ad “Allenarsi per il futuro” fino alla prossima “Hack&Go” ad aprile, incoraggiano i giovani a socializzare con le materie tecnico-scientifiche, le cosiddette “Stem” (Science, Technology, Engineering e Maths) e, indirettamente, a sceglierle nel proprio percorso di studi. Nel frattempo alcune di queste, proprio come “Hack&Go”, stimolano la contaminazione tra i due mondi per lo sviluppo di soluzioni innovative utili al business stesso di Bosch, che ha l’obiettivo di rendere la tecnologia accessibile, sicura e sostenibile.

Girls@Bosch

In prima linea nelle soluzioni innnovative IoT (Internet of Things) per smart home, smart city, industria e mobilità connessa, infatti, Bosch ha appena lanciato con Wind Tre l’hackathon “Hack&Go”, che si svolgerà il 22 e 23 aprile presso la Social Innovation Academy di Mind, l’Innovation District dell’area Expo in provincia di Milano. Si tratta di una gara a squadre per studenti universitari che, coadiuvati dagli esperti di Bosch, Wind Tre e dagli altri due partner del progetto Fondazione Triulza e Concept Reply, svilupperanno soluzioni, strategie e prodotti su 5G, loT e smart mobility per coniugare efficienza e sostenibilità in città. Una giuria di esperti valuterà le idee migliori e i team vincenti entreranno in Bosch e in Wind Tre per uno stage, iniziando a respirare da dentro la vita aziendale.







 

Orientarle fin da piccole alle materie scientifiche

Ma l’impegno di Bosch inizia molto prima, con il progetto Girls@Bosch rivolto alle bambine della scuola primaria, per orientarle fin da subito alle materie scientifiche, prima che il pregiudizio di genere e la mancanza di orientamento si insinuino pesantemente nelle decisioni formative e lavorative di famiglie e studenti. Una recente ricerca dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, svolta da Ipsos e promossa dalla Repubblica degli stagisti e da Spindox, per esempio, dimostra che più di un terzo degli under 35 interpellati (su un campione di 2000) avrebbe potuto studiare l’informatica, o quantomeno l’avrebbe presa in considerazione, se a scuola l’avessero informato sui suoi appetibili sbocchi lavorativi.

Sabrina Castellan, training recruitment and development di Bosch Italia

Alla prima edizione del progetto di Bosch per la scuola primaria hanno partecipato 12 bambine di quinta elementare dell’Istituto comprensivo “San Giuseppe Calasanzio” di Milano, guidate in laboratorio da 19 ragazzi per realizzare un vero robot. I giovani tutor sono impegnati nell’alternanza scuola-lavoro con Bosch e frequentano la quarta classe dell’Istituto tecnico meccatronico “Galileo Galilei” di Milano. Tutta l’introduzione ai concetti di robotica e tecnologia è stata invece svolta da Bosch Tec, la scuola di formazione del Gruppo Bosch in Italia, con un percorso di 32 ore distribuite in tre mesi tra i banchi di scuola e azienda. Alla fine, nel moderno auditorium della sede milanese di Bosch, appena ristrutturata in chiave smart, prima di Natale bambine e adolescenti hanno svelato con soddisfazione la loro opera a un pubblico misto, aziendale, scolastico e familiare: una riproduzione della dama con l’ermellino in chiave tecnologica, con un robot mobile dalle sembianze animali sovrapposto al quadro. «È stato bello vedere l’impegno di queste bambine quando hanno visto il loro progetto prendere forma», commenta Sabrina Castellan, training, recruiting & development director di Bosch Italia, «Spero che l’entusiasmo che hanno avuto in questi mesi le accompagni per tutta la vita e le aiuti a seguire le loro passioni.»

 

Allenarsi per il futuro con l’alternanza scuola-lavoro

Allenarsi per il futuro, il progetto di Bosch con gli “educallenatori”

L’impegno di Bosch continua con le scuole secondarie per orientare i giovani negli studi successivi e nelle professioni e ha preso forma nel 2015 con il progetto “Allenarsi per il Futuro”, che comprende una parte consistente di Alternanza scuola-lavoro, che dal 2019 ha preso il nome di “Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Da quella prima edizione a oggi, nella sede milanese di Bosch sono stati ospitati oltre 320.000 studenti di istituti professionali, tecnici e di qualche liceo delle diverse regioni italiane, in aule da una ventina di partecipanti per due settimane lavorative, con attività di orientamento e formazione “on the job” all’ufficio tecnico, in amministrazione o al marketing e comunicazione.

«Crediamo molto nel valore di questi momenti di orientamento, sia per dare concretezza a quello che potranno fare loro “da grandi”, in fondo da lì a poco, sia perché inizino a rendersi conto delle regole di puntualità, rispetto, educazione e decoro (anche nell’abbigliamento) da tenere in ufficio. In genere prendono molto sul serio il periodo da trascorrere con noi in azienda e si adeguano subito, anche quelli all’inizio un po’ più scontrosi. Al tempo stesso, noi adulti ci abituiamo a trattare con i giovani che sono la generazione in entrata in ufficio. Nonostante i tempi duri che sta attraversando l’automotive, Bosch continua a investire in queste iniziative di scambio con la scuola, proprio perché crede nel suo valore sociale per orientare nel modo migliore la forza lavoro di domani», commenta Roberto Zecchino, vicepresidente risorse umane e organizzazione di Bosch Sud Europa.


Roberto Zecchino vicepresidente HR e organizzazione di Bosch Sud Europa incoraggia le bambine e i ragazzi tutor di Girls@Bosch

Inoltre, il progetto “Allenarsi per il futuro” comprende incontri di orientamento con gli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e università, con attività varie, testimonianze aziendali e sportive. In questo caso i manager di Bosch e i loro testimonial si recano direttamente nelle scuole, privilegiando le aree colpite da disastri naturali, ma non solo. Così sono andati in missione a Genova, negli istituti limitrofi al Ponte Morandi e, precedentemente, in Abruzzo nelle aree colpite dal terremoto. Diverse attività si svolgono anche in Lombardia, per esempio presso il Liceo Falcone Borsellino di Arese (area ex Mirafiori) con un progetto di difesa personale, di public speaking e di ScuolaImpresa & Train the Trainer. Ma Bosch si è spesa anche per il progetto #tuttiaifornelli con otto scuole alberghiere d’Italia, in collaborazione con BSH Hausgeräte, produttore di elettrodomestici del Gruppo Bosch.

 

Il progetto ItsxBosch

Salendo di età e competenze, Bosch è impegnata anche con gli Its meccatronici, gli Istituti tecnici superiori, nati proprio per ridurre il gap tra formazione scolastica e necessità delle imprese di competenze tecniche prontamente spendibili. In particolare, Bosch Italia è tra i fondatori dell’Its meccatronico di Bari e di quello lombardo. L’obiettivo è quello di dare il proprio contributo alla formazione specialistica dei futuri tecnici dell’Industria 4.0, sia con i propri trainer aziendali, sia mettendo a disposizione macchinari su cui formarsi professionalmente. In particolare, nello stabilimento di tecnologie diesel di Bosch a Modugno, in provincia di Bari, dove si realizzano pompe per sistemi common rail, è stata organizzata una “piccola fabbrica” a scopo didattico, con riprodotta l’intera linea produttiva automatizzata. Qui gli studenti dell’Its meccatronico Cuccovillo di Bari, durante il biennio, possono esercitarsi in completa sicurezza, essendo un sito a scopo didattico, oltre a recarsi in Germania per una settimana in uno degli stabilimenti più avanzati di Bosch.

Il progetto “ITSxBosch” ha vinto il premio Dual-concept della Camera di Commercio italo-germanica (AHK Italien) nel 2018, come esempio di formazione duale in Italia, con il riconoscimento agli studenti del titolo di meccanici industriali, oltre al diploma Its. Questa iniziativa offre loro un vantaggio competitivo, aprendoli più facilmente al mercato europeo.

E per chi puntasse proprio sulla Germania, Bosch propone anche un corso di tedesco gratuito per futuri ingegneri. Il progetto Prisma nasce nel 2004 e prevede un totale di 40 ore di lezione con un docente del Goethe Institut. Sono 58 gli studenti dell’edizione in corso, scelti tra il Politecnico di Milano e Torino e l’Università di Modena e Reggio in base al merito, alla buona conoscenza dell’inglese e a una lettera motivazionale convincente. Oltre allo studio della lingua, diversi partecipanti hanno anche la possibilità di svolgere uno stage in Bosch o, addirittura, di essere assunti. Tutta l’attività di Bosch a favore dei giovani è infatti anche un’occasione, per l’azienda, per fare scouting dei migliori talenti.

 

Orientamento, e scouting, anche sugli ingegneri donne

Con il programma Women@Bosch, in questi dieci anni di attività 500 studentesse di ingegneria sono state avvicinate al mondo del lavoro, alle diverse posizioni aperte nelle aziende e hanno avuto potuto incontrare e confrontarsi con manager donne di primo piano anche sui temi della conciliazione di lavoro e vita privata. Per l’ultima edizione, 21 studentesse del Politecnico di Milano e Torino, dell’Università degli Studi di Bologna, Modena e Reggio Emilia, della Sapienza di Roma, della Federico II di Napoli e dell’Università della Calabria hanno incontrato una ospite d’eccezione, Amalia Ercoli Finzi, la prima donna laureata in Italia in ingegneria aeronautica. Soprannominata “la signora delle comete” per gli studi scientifici condotti sui corpi celesti in qualità di consulente della Nasa, dell’Asi e dell’Esa, ha progettato gli strumenti fondamentali della sonda spaziale Rosetta. Insomma abbiamo anche noi la nostra Katherine Johnson, donna e nera, mancata i giorni scorsi.

In occasione di Women@Bosch Sabrina Castellan, direttore di Bosch Tec, intervista l’ingegnere areonautico Amalia Ercoli Finzi

Una mano anche ai Neet

Lo sguardo di Bosch è rivolto anche ai Neet, quelli che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro (“not engaged in education, employment or training”). L’Italia è al primo posto in Europa per questo fenomeno, con ragazzi tra i 20 e i 34 anni che non sono impegnati in un percorso formativo o professionale, con una percentuale pari a 28,9% (fonte Eurostat).

Per loro Bosch ha strutturato un progetto di ricerca attiva del lavoro, “NeetOn”, che è alla seconda edizione, in collaborazione con lo studio legale LabLaw, ManpowerGroup, Generation Italy (McKinsey & Company) e la propria scuola di formazione Bosch Tec. Avviato un anno fa a Udine, il progetto ha coinvolto 14 ragazzi provenienti da Italia, Albania, Georgia e Romania, che hanno avuto la possibilità di conoscere da vicino il mondo aziendale, grazie all’esperienza vissuta presso Freud, la società del Gruppo Bosch che sviluppa, produce e vende utensili come lame circolari, punte e frese di elevata qualità, destinate all’uso professionale per l’industria e il commercio. Ai più meritevoli per partecipazione, iniziativa, contributo e motivazione (7 su 14) è stato offerto un rapporto di lavoro subordinato con contratto di somministrazione.

Nella seconda edizione, invece, una ventina di ragazzi selezionati a Roma hanno intrapreso un percorso per diventare addetti alle vendite. Con 250 ore di formazione in aula e “on the job”, distribuite nell’arco di 3 mesi, i giovani hanno la possibilità di acquisire non solo competenze tecniche, ma anche soft skill (capacità relazionali, comportamentali e gestionali), indispensabili per affrontare la complessità del lavoro in ogni professione e anche la ricerca attiva del lavoro. «Vogliamo generare competenza e trasmettere il messaggio che c’è sempre spazio e tempo per migliorarsi con allenamento e passione, oltre che offrire un’esperienza concreta che avvicini i giovani al mondo del lavoro. Mi auguro che sempre più aziende e istituzioni diventino sensibili a tale fenomeno e contribuiscano a creare opportunità e diffondere fiducia tra questi ragazzi», conclude Zecchino.

Roberto Zecchino, vicepresidente HR e Organizzazione Sud Europa di Bosch

 

Il Gruppo Bosch

Il Gruppo Bosch è attivo nei settori di Business Mobility Solutions, Industrial Technology, Consumer Goods e Energy and Building Technology, con un fatturato preliminare di 77,9 miliardi di euro nel mondo nel 2019 e 403mila collaboratori. Anche in Italia ha una presenza industriale importante, con 19 tra sedi e stabilimenti dal Veneto alla Puglia e 4 centri di ricerca, centri di competenza a livello mondiale, con oltre 6mila dipendenti e un fatturato di 2,5 miliardi euro. I 300 ricercatori italiani del Gruppo sono suddivisi tra l’Innovation Center di Modugno (Ba), che sviluppa pompe ad alta pressione; quello di Offanengo (Cr) per le pompe del vuoto diesel; quello di Udine specializzato nei power tools, cioè utensili e macchine per la lavorazione di materiali (lame circolari, punte, frese) e quello di Modena che progetta componenti idraulici per applicazioni mobili.














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