La prima ricerca dell’Osservatorio sulle Reti di impresa

Realizzato da InfoCamere e il suo Registro delle imprese, RetImpresa e il Dipartimento di management dell’Università Cà Foscari di Venezia, lo studio rivela che il primo motivo di "far rete" è l’innovazione di prodotto e di processo

Le Reti d’impresa in Italia sono, oggi, 5.863 e coinvolgono 34.776 imprese. Nate nel 2009 le reti d’impresa rappresentano uno strumento giuridico – economico di cooperazione fra imprese che, attraverso la sottoscrizione di un contratto, detto “Contratto di rete” si impegnano reciprocamente, in attuazione diun programma comune, a collaborare in forme ed ambiti attinenti le proprieattività, scambiando informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune determinate attività attinenti l’oggetto di ciascuna impresa.

 







L’innovazione al centro

Dalla ricerca – presentata a Roma nella sede di Confindustria e realizzata da InfoCamere e il suo Registro delle imprese, RetImpresa e il Dipartimento di management dell’Università Cà Foscari di Venezia – emerge che il primo motivo per cui ci si aggrega è l’innovazione: il 16% delle Reti d’impresa sono nate proprio per innovare processi e prodotti, anche nel segno di industria 4.0 oltre che della ricerca e sviluppo. Ma ci si mette insieme anche per avere più potere contrattuale nei confronti degli stakeholder (14%), per partecipare a bandi di gara e appalti (11%), per attivare strategie di marketing magari a livello internazionale (10%) e presidiare meglio mercati lontani e troppo difficili per una piccola azienda. Infine le reti di impresa nascono per condividere acquisti, forniture e tecnologie (9%) e potenziare il brand di rete (7%).

 

Le reti vincenti sono quelle con governance snella

Ma la fotografia è anche scesa in profondità. Ebbene, secondo i ricercatori le reti che hanno i risultati migliori sono quelle che nascono con regole d’ingaggio e obiettivi ben precisi, una governance snella (oggi solo nel 25% dei casi c’è un manager di rete) e soprattutto condividono conoscenze e informazioni monitorando e rendicontando i risultati raggiunti.

 

Dal Mise le opportunità in arrivo

Alla presentazione della ricerca Antonio Martini della Dg incentivi del Mise ha indicato opportunità in arrivo per le Reti anche grazie a incentivi per l’economia circolare e quelli sull’Intelligenza artificiale e la Blockchain.

 

Il futuro dell’accesso al credito secondo Intesa Sanpaolo

L’accesso al credito, finora, solo in pochi casi è diventato più facile grazie alla Rete. Ma in futuro potrebbero esserci novità. Anna Maria Roscio, sales & marketing imprese di Intesa Sanpaolo ha raccontato l’esperienza di successo del Programma filiere: 700 contratti siglati per oltre 15.600 fornitori e un giro di affari di 90 miliardi. Il Programma per Roscio: «Rappresenta una formula che ha punti di tangenza con le Reti di impresa, guardando in linea verticale le catene di fornitura». Programma filiere potrebbe dunque essere mutuato, studiando le soluzioni migliori, alle Reti.














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