Rapporto Srm (Gruppo Intesa Sanpaolo) sulla Italian Maritime Economy: il 90% delle merci viaggia via mare

I trasporti marittimi e la logistica valgono circa il 12% del pil globale. per il 2024 movimentazione container +3.5%. Il mediterraneo rimane una via privilegiata di transito

Il covid-19 ha avuto un forte impatto anche sulla Belt and Road Initiative: su 2.951 progetti per un valore di 3,87 trilioni di dollari, il 20% risulta “gravemente colpito”.

Che impatto ha avuto il covid-19 sul trasporto marittimo? Questa è la domanda alla base del rapporto Italian Maritime Economy realizzati dal centro studi Srm (collegato a Intesa Sanpaolo) e presentato durante la Naples Shipping Week. L’impatto ovviamente si è fatto sentire anche in questo settore, che pesa per il 90% di tutte le merci trasportate e che vale il 12% circa del pil globale: Srm stima per il 202 un calo del 4,4% per il trasporto marittimo, ma il recupero è già previsto per il 2021, con un +5%. Il crollo più evidente è stato quello del segmento container, che dovrebbe vedere per quest’anno un calo del 7,3%, riportando il mercato ai livelli del 2017. Anche in questo caso le stime rimangono ottimistiche per il futuro, con un +10% nel 2021 e un +6,6% per il 2022.

Per il 2024, invece si prevede che la movimentazione dei container crescerà a un tasso medio del 3,5% annuo, arrivando a 950 milioni di Teu. A crescere maggiormente sarà l’area del Medio Oriente (+4,5%), seguita dall’Oriente (+3,9%) e dall’Africa (+3,3%): per Europa e Nordamerica la crescita prevista è del 2,3%. Il Mediterraneo e il Canale di Suez rimarranno vie privilegiate, anche se il secondo ha subito un calo importante (-15%) a causa di due fattori: iklcalo dei carichi movimentati dalle navi e calo del prezzo del petrolio che ha indotto numerose portacontainer a passare per il Capo africano di Buona Speranza, nonostante un percorso più lungo di 3.000 miglia nautiche. Va anche sottolineato che questo periodo è stato caratterizzato dallo slow steaming: le navi hanno viaggiato a velocità minori così da risparmiare carburante.  Il Rapporto evidenzia infine come i cambiamenti climatici stanno sempre più portando l’attenzione verso la Rotta Marittima Artica (la Northern Sea Route) che ha potenzialità dovute a condizioni climatiche più agevoli ed alla possibilità di collegare i porti del Far East con quelli del Northern range da Nord.







Passando al dettaglio dell’Italia, il rapporto conferma un trend di traffico stabile negli ultimi 5 anni intorno alle 480/490 milioni di tonnellate movimentate nell’anno, anche se nel primo semestre 2020 l’import/export via mare ha subito l’impatto dell’emergenza sanitaria, registrando un calo del 21%.

Il rapporto si conclude con alcune riflessioni di Srm, che consiglia di far decollare le opere immediatamente cantierabili nei porti e sopratutto di intervenire per rilanciare i porti del Mezzogiorno, che già movimentano merci per oltre il 42% del totale nazionale.

«Il Rapporto è giunto alla sua settima edizione e siamo lieti di presentarlo nell’ambito di una manifestazione così importante come la Naples Shipping Week», ha dichiarato Paolo Scudieri, presidente di Srm. «Questo è un anno particolarmente difficile per la nostra economia e quindi per tutto il nostro sistema industriale e infrastrutturale; SRM ha analizzato gli scenari futuri e quali possono essere le strade da intraprendere per una ripartenza più rapida e per costruire un futuro più resiliente agli shock economici ed in questo la logistica e la portualità possono dare una forte mano affinché eventi come questo non ci colgano più impreparati».

«La fase di emergenza di liquidità è superata e occorre guardare agli aspetti strutturali che toccano il sistema delle imprese. Quindi, ancora più urgente riportare il settore marittimo-portuale e logistico al centro delle politiche, perché è uno strumento essenziale di competitività delle aziende», ha commentato Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo. «Il gruppo Intesa Sanpaolo ha creduto nelle Zes ed ha attuato una decisa azione di promozione al fianco delle Autorità Portuali di Napoli, Taranto e Bari. Siamo convinti che, una volta a regime, queste possano contribuire alla crescita del territorio. Durante la prima fase della crisi causata dal Covid 19 ci siamo concentrati nel sostenere la liquidità delle imprese ed assicurare il supporto agli investimenti in ripartenza e resilienza. Sul tema dello shipping continuiamo ad operare con tutti gli strumenti finanziari a disposizione, abbiamo un Desk Shipping ed un desk Zes dedicati con specialisti consolidati. Inoltre, il nostro Gruppo, attraverso il suo Innovation Center, è molto attento all’innovazione per le imprese, con attività di scouting e investimenti di realtà hi-tech e ricerca sui nuovi trend tecnologici».














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