Imprenditorialità scientifica: così si potrebbe invertire la rotta del cambiamento climatico!

di Piero Formica* ♦︎ L’industria sta ripensando le catene di fornitura, i processi aziendali e le collaborazioni interindustriali, riprogettando gli strumenti di produzione e i prodotti. Con la modellazione predittiva e la simulazione, la manifattura è su un nuovo percorso verso impianti di produzione più intelligenti, sicuri ed efficienti, con un focus specifico sul riciclo. Ma gli investimenti sono notevoli. La soluzione? Creare un ecosistema che includa anche ricercatori e accademie

L’imprenditorialità scientifica che opera per il ben-essere dell’umanità e della natura è impegnata a preparare il terreno dell’orto irrigato da diverse fonti che vanno dalle particelle all’universo visibile. Ne sono implicate logica e matematica, fisica e chimica, biologia cellulare e funzionale, le scienze sociali, le geoscienze e l’astronomia. Proseguendo lungo il percorso dell’imprenditorialità scientifica, osserviamo ora le iniziative imprenditoriali nel clima e nell’energia.

I limiti all’imprenditorialità climatica

Ci sono limiti che restringono il terreno su cui l’imprenditorialità climatica affonda le sue radici e si nutre. I problemi odierni del cambiamento climatico sono un limite di stampo malthusiano. Una crescita economica incondizionata che trascurasse il suo impatto sul clima finirebbe con il non poter disporre delle risorse necessarie per sostenerla. Diversamente da quanto asseriva l’economista inglese David Ricardo, il mercato non porta necessariamente alla disponibilità delle risorse richieste dalla crescita, essendo snaturato da emissioni di carbonio sottovalutate e soffrendo di un deficit di etica. Ancora, pratiche imprenditoriali ‘verdi’ capita che siano inadeguate o poco trasparenti. Esse contribuiscono davvero alla sostenibilità oppure sono mosse pubblicitarie che nascondono la distruzione dell’ambiente? In definitiva, la mancata azione sul clima rispecchia comportamenti umani distorti da curare cambiando gli incentivi. Ne conseguirà una maggiore fertilità imprenditoriale tesa ad affrontare le sfide climatiche e ambientali. Gli imprenditori climatici sviluppano le loro aziende contribuendo alla formazione di ecosistemi verdi e sostenibili nell’energia rinnovabile, nell’economia circolare e nella gestione dei rifiuti, nell’agricoltura e acquacoltura, e nella gestione delle foreste.







Sentendosi ingannati dalle generazioni che li precedono, giovani innovatori e imprenditori si riuniscono in comunità che perseguono finalità ambientali e sociali. Queste comunità possiedono la conoscenza degli ecosistemi locali e delle conseguenti quali azioni climatiche più efficaci. Così la creatività dei giovani imprenditori sposta in avanti la frontiera delle possibilità produttive per aumentare la resilienza climatica cambiando gli stili di vita. I rifiuti alimentari si convertono in biogas che, a sua volta, si trasforma in energia per produrre elettricità che alimenta imprese e abitazioni. Bottiglie di plastica riciclate per la produzione di calcestruzzo strutturale conforme agli standard consentono risparmi economici e recano benefici all’ambiente. Più in generale, l’industria manifatturiera sta attraversando ampi ripensamenti delle catene di fornitura, dei processi aziendali e delle collaborazioni interindustriali, riprogettando gli strumenti di produzione e persino i prodotti. Con la modellazione predittiva e gli strumenti di simulazione, l’industria è su un nuovo percorso verso impianti di produzione più intelligenti, più sicuri e più efficienti, con un focus specifico sul riciclo. Questi esempi di una lunga serie di azioni pioneristiche ci dicono che la sostenibilità è un obiettivo possibile. Lo si potrebbe raggiungere più rapidamente investendo nell’istruzione e appoggiando conoscenze e sforzi dei giovani imprenditori climatici.

Fonte google.com/search?q=HIERARCHY+OF+THE+SCIENCES&client=safari&rls=en&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=2ahUKEwibiuXHt_r2AhUB66QKHY6qA3YQ_AUoAXoECAIQAw&biw=1322&bih=665&dpr=2#imgrc=daYhxv3_5i5OsM

 

La nuova imprenditorialità energetica

La tecnologia trasforma le risorse naturali in beni e servizi per la società. La sua evoluzione comporta un maggior consumo di energia. Il conseguente aumento di emissioni si impatta negativamente sul clima e quindi sull’ambiente. Intanto, dalla creatività personale che è una parte cruciale dell’equazione dell’innovazione compaiono modelli e progetti che percepiscono l’energia in modi nuovi.

Dalla ricerca scientifica affiorano tecnologie energetiche che soddisfano sia i requisiti dello sviluppo sia quelli climatici. Si tratta delle fonti di energia rinnovabile (come l’energia solare, eolica e l’energia da biomassa) e delle tecnologie progettate per migliorare l’efficienza energetica. L’imprenditorialità energetica che si fa carico di queste tecnologie sostenibili e personalizzabili vedrà risultati positivi al crescere del numero delle persone che le utilizzano. Il ritorno dell’investimento imprenditoriale è legato alla velocità dell’assorbimento. In uno scenario di incertezza, la dedizione degli imprenditori innovativi è un viaggio di lungo termine. La scalabilità delle innovazioni energetiche dipende dalla loro affidabilità e durata. Notevoli investimenti di tempo e in capitali nelle ricerche di laboratorio e per le prove sul campo con dimostrazioni pilota rendono particolarmente dispendiosa l’imprenditoria energetica innovativa. La ricerca accademica è fonte di ispirazione imprenditoriale per soluzioni energetiche sostenibili e personalizzate. Spetta agli accademici, scienziati e ricercatori, assistere i nuovi imprenditori energetici nel corso della loro maratona. Ancora nella sua infanzia, questa imprenditorialità dovrà allargare il proprio campo di conoscenza, assimilare e applicare il know-how acquisito – ciò che le permetterà di alzare la capacità del pubblico di utilizzare i suoi prodotti e servizi.

 

*Piero Formica è Professore di Economia della conoscenza. Senior Research Fellow dell’International Value Institute, Maynooth University, Irlanda. Docente e advisor, Cambridge Learning Gateway, Cambridge, UK. Presso il Contamination Lab dell’Università di Padova e la Business School Esam di Parigi svolge attività di laboratorio per la sperimentazione dei processi di ideazione imprenditoriale














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