Identità digitale europea: per Assintel è necessario superare il “digital divide”

«Per i soggetti più vulnerabili si prevedano dei presidi fissi nei quartieri delle nostre città per accompagnare i cittadini nell’utilizzo dell’identità digitale». L’appello arriva da Paola Generali, presidente dell’Associazione nazionale imprese Ict di Confcommercio

Paola Generali, presidente dell’Associazione nazionale imprese Ict (Assintel) di Confcommercio

Paola Generali, presidente dell’Associazione nazionale imprese Ict (Assintel) di Confcommercio, ha lanciato un appello sul nuovo regolamento europeo eIdas durante gli “Stati Generali della Conservazione” organizzati a Rende (Cosenza) da Assintel e dal dipartimento di Culture, Educazione e Società – Laboratorio di Documentazione dell’Università della Calabria (LabDoc), in collaborazione con AssoConservatori Assintel e Cde Unical, con il patrocinio dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).

Il nuovo regolamento europeo pone le basi per una futura identità digitale europea (eID) e fornirà più indicazioni sulle attività di archiviazione e conservazione elettronica. La presidente di Assintel ha commentato: «si impari dall’esperienza dello Spid e, per superare definitivamente il digital divide, si formino e informino i cittadini su che cos’è, a cosa serve, come utilizzarne le novità e i benefici che se ne possono trarre».







Alla tavola rotonda a cui ha partecipato tra gli altri anche il dg di AgID, Mario Nobile, la presidente Generali ha lanciato al Governo una proposta:  per accompagnare i cittadini nell’utilizzo dell’identità digitale, spiegandone le modalità di fruizione ed essendo a disposizione per dubbi e problematiche». «Il digitale – ha detto – è uno strumento per sua natura inclusivo e nessuno deve rimanere indietro, come invece è accaduto con lo Spid».

«Sappiamo – ha commentato Danilo Cattaneo, vice presidente Assintel e coordinatore della sezione Assoconservatori, nel corso della tavola rotonda – che è alle porte un grande cambiamento normativo, un regolamento europeo che sposta i confini e può cambiare gli equilibri, ma sappiamo anche che le aziende conservatrici digitali italiane potranno essere un grande esempio di eccellenza, con esperienze sul campo più che decennali. Esperienza che, in vista delle nuove sfide europee, mettiamo al servizio del Governo, a cui chiediamo un maggior coinvolgimento nel forum italiano della conservazione e nei gruppi di lavoro europei».














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