I progetti di Reply su Industria 4.0 e dintorni

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di Luigi Dell’ Olio ♦ La maggiore software house italiana – quotata a Piazza Affari e fondata da Mario Rizzante – punta su  una piattaforma per la manifattura e su “Manufacturing Operations Management Brick Reply

Un progresso del 60% nel corso del 2017, cosa non comune al di fuori del folle mondo delle criptovalute. È la performance messa a segno da Reply a Piazza Affari, e che non si tratta di speculazione è evidente dall’andamento del titolo, che ha guadagnato terreno senza strappi. Il mercato dunque vede nell’azienda torinese della famiglia Rizzante un’eccellenza della tecnologia applicata al business tradizionale, industria compresa, quella che sta cambiando rapidamente volto grazie alla spinta del digitale. Complice la calda accoglienza riservata dagli imprenditori al piano Industria 4.0 messo a punto dall’Esecutivo. Proprio dalla valutazione positiva delle misura del Piano Calenda parte il colloquio con Enrico Nebuloni, executive partner di Reply, società di consulenza, system integration e applicazioni per i servizi digitali. «Il piano nazionale per l’Industria 4.0 sta fornendo uno stimolo importante al Paese, favorendo gli investimenti in tecnologia digitale alla base della quarta rivoluzione industriale», è il suo commento.

 







Enrico Nebuloni_Executive Partner Reply
Enrico Nebuloni, Executive Partner Reply

 

Approccio multidisciplinare

L’obiettivo di Reply è proporre soluzioni software focalizzate sulla gestione dell’intero processo manifatturiero in modo da creare piattaforme abilitanti per tutte le tecnologie Industrie 4.0. «Questo», spiega Nebuloni, «per consentire la trasformazione di una produzione tradizionale, basata sui paradigmi di produzione di massa, verso una produzione ‘smart’, in cui prevale la personalizzazione del prodotto finale, con la conseguente flessibilità del processo produttivo.»

Il gruppo torinese si muove su questo versante con un metodo multidisciplinare relativamente alle innovazioni e alle pratiche di lavoro. Nel campo industriale, il suo è un ruolo di affiancamento al management nella definizione e nello sviluppo di modelli di business abilitati dai nuovi paradigmi tecnologici e di comunicazione – come Big Data, Cloud Computing, Digital Communication e Internet degli Oggetti – per ottimizzare ed integrare processi, applicazioni e dispositivi.

«La grande sfida per le aziende tradizionali è sviluppare capacità digitali pertinenti per le loro reti di produzione e di filiera», spiega il manager della società torinese, che ha creato una comunità interdisciplinare per consentire ai propri clienti di sfruttare questo potenziale e di competere nel mondo digitale attraverso un approccio olistico. «Questo include la fornitura di soluzioni per trasformare l’ambiente di produzione e la sua catena di fornitura, fornendo servizi e soluzioni per trasformare il prodotto (o l’uso del prodotto) e fornire servizi di consulenza per aiutare le aziende a trasferirsi in un mondo digitale».

 

Composizione fatturato 2016 per macrosettori
Reply: composizione fatturato 2016 per macrosettori

 

Il ruolo del digitale

In concreto qual è il ruolo svolto dal digitale nella transizione verso un nuovo modo di fare impresa? Per Nebuloni la priorità è sugli aspetti organizzativi, sulla capacità di approcciarsi in chiave digitale al mercato per poter poi sfruttare a pieno le tecnologie abilitanti, dai sensori all’IoT, al Digital Twin. «Soluzioni che trasformano le informazioni di campo e di processo in dati che possono essere collezionati, elaborati e indirizzati all’ottimizzazione del processo produttivo, ma soprattutto trasformano il prodotto stesso», spiega l’esperto. Che ricorda come l’informazione digitale sia «più gestibile, facilmente elaborabile e immediatamente disponibile, cosa che permette una forte riduzione delle tempistiche decisionali a fronte di informazioni strutturate ed elaborate».

Detto dello scenario generale bisogna poi fare i conti con le specificità del nostro sistema economico, composto da poche grandi multinazionali e da una miriade di Pmi. Per il manager di Reply le ridotte dimensioni non sono necessariamente indice di minori capacità d’investimento. «Vi sono numerose eccellenze a livello mondiale o che aspirano ad esserlo perché ne hanno le potenzialità». Fatta questa premessa, riconosce tuttavia le differenze di approccio richieste:«Da un lato la realtà multinazionale necessita più di partner che abbiano la conoscenza approfondita delle tecnologie e che sappiano indirizzare verso le tecnologie che ottimizzano il proprio time to market. Dall’altro le realtà più piccole hanno uno step iniziale da superare, che è costituito dal grado di consapevolezza che oggi è necessario avere, per sfruttare i vantaggi che la tecnologia offre».

In particolare, per queste realtà oggi è ancora diffusa l’idea che la tecnologia sia difficilmente accessibile, sia in termini conoscitivi che economici. «Chi fa il nostro lavoro opera proprio in questa direzione», ribatte. «Far comprendere ai propri clienti quante e quali tecnologie sono oggi disponibili e come queste sono accessibili dal punto di vista economico grazie a soluzioni calibrate su ogni esigenza di business».

 

Tatiana Rizzante - CEO Reply Portrait.
Tatiana Rizzante , CEO Reply

Il business della società piemontese:  tre direzioni

Processi. Per Reply, comprendere e utilizzare la tecnologia significa introdurre un nuovo fattore abilitante ai processi grazie a un’approfondita conoscenza del mercato e degli specifici contesti industriali di attuazione;

Applicazioni. In questo ambito l’azienda progetta e realizza soluzioni applicative volte a rispondere alle esigenze del core business aziendale;

Tecnologia. Reply ottimizza l’utilizzo di tecnologie innovative, realizzando soluzioni in grado di garantire ai clienti la massima efficienza e flessibilità operativa.

In particolare l’azienda It ha sviluppato la piattaforma di Manufacturing Operations Management Brick Reply, spina dorsale dell’ambiente produttivo di una fabbrica, in quanto agisce da hub centrale per la standardizzazione dei flussi di dati inviati da macchine e dispositivi.«Brick Reply svolge un ruolo cruciale in un’impresa industriale estesa, in quanto consente la pianificazione e la gestione di tutti i flussi di produzione», spiega il manager. «L’Industria 4.0 è caratterizzata dalla maggiore flessibilità della produzione. I vecchi modelli produttivi basati sull’utilizzo dei nastri trasportatori sono sostituiti dalle isole di produzione, che costituiscono reti adattabili e versatili. Ciò implica nuovi requisiti in materia di logistica: l’integrazione nativa con la soluzione di Warehouse Management Click Reply abilita processi di produzione flessibili e interconnessi, creando un modello di fabbrica intelligente».

 

La sede di Reply

 

Nel contesto della Predictive Maintenance, Reply ha sviluppato una soluzione basata su metodi di Machine Learning che analizza i dati acquisiti e attraverso l’utilizzo di modelli predittivi, calcola i tempi di inattività di macchinari e impianti. Questo permette una pianificazione più efficiente delle attività di manutenzione, contribuisce ad evitare tempi di inattività non pianificati e garantisce che i mezzi di produzione siano sempre disponibili. Le parole del manager aiutano a capire come opera in concreto la soluzione: «Quanto maggiori sono le richieste in termini di qualità verso un prodotto, tanto meno tollerabili diventano le deviazioni dei parametri di produzione. Un sito di produzione metallurgica che produce componenti ad alta precisione per i settori automobilistico, farmaceutico, chimico o medico può prevedere difetti materiali con un’elevata accuratezza monitorando da vicino le condizioni della produzione e lo stato degli impianti di produzione», spiega.

«Queste analisi consentono aggiustamenti rapidi ai processi di produzione in corso e, se necessario, di sospendere le fasi della produzione successive per risparmiare energia. D’altro lato, le correlazioni tra le prestazioni delle macchine e la propensione ai difetti divengono visibili. La manutenzione può essere programmata di conseguenza per garantire l’adesione alle soglie definite in precedenza”. Questa manutenzione proattiva evita tempi di arresto non previsti e dai costi elevati, contribuendo a una garanzia di qualità predittiva.

 

La performance di Reply negli ultimi anni

 

 

Venti anni di business

Reply ha poco più di 20 anni. E’ stata fondata nel 1996 da Mario Rizzante, ex-studente e lavoratore alla Fiat, che ancora oggi ricopre il ruolo di presidente. L’anno successivo vi è stato il primo esercizio completo, chiuso con 5,9 milioni di fatturato. Da allora la crescita è stata costante, tanto da arrivare a quota 780,7 milioni nel 2016, con l’organico che nel medesimo periodo è passato da 83 a oltre 6mila dipendenti. Quotata a Piazza Affari, la società ha chiuso il terzo trimestre del 2017 con un fatturato consolidato in crescita del 14% a 651,3 milioni di euro, l’Ebitda in progresso del 19,3% a 89,8 milioni e un utile netto ante imposte a 78,7 milioni di euro, in crescita del 14,2% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. L’ultima novità è di metà dicembre, quando la controllata Go Reply è diventata Google cloud managed service provider, entrando a far parte di un gruppo di partner del principale motore di ricerca. Un ingresso conseguente al riconoscimento del fatto che l’azienda in grado di supportare i clienti enterprise, che coprono non solamente la migrazione di un sistema in cloud ma tutti gli aspetti del processo, compresi i successivi sviluppi.

L’azienda torinese è da tempo attiva nello sviluppo delle tecnologie che fanno leva sulla nuvola. Come dimostra la recente affermazione di Siram, attiva nella gestione dei servizi energia e tecnologia per i mercati pubblico e privato, che supportata da Business Reply (controllata specializzata nei servizi di consulenza sui processi aziendali e nella system integration delle soluzioni applicative Oracle), ha ottenuto da Oracle con il Cloud Hero Award per il progetto “Cloud Journey Oracle Project”, volto a portare sulla nuvola i sistemi aziendali e inserito all’interno del più ampio percorso di digital transformation che la società sta affrontando.

Il legame consolidato con i giganti It mondiali è confermato dal fatto che Cisco ha premiato per il terzo anno consecutivo Communication Valley Reply come Partner of the Year sulle tematiche della cyber security. Un riconoscimento del lavoro svolto sul fronte del machine learning e dell’intuitve networking per intercettare in modo predittivo nuove tipologie di minacce prima che queste arrivino alle applicazioni. Risultati che confermano come si possa fare innovazione d’eccellenza nel nostro Paese, senza dimenticare che il mercato si muove ormai come un solo magma a livello mondiale.














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