Huawei: cloud, 5G e A.I a supporto dell’industria petrolifera

Il colosso cinese punta sulle tecnologie Ict per trasformare il settore Oil & Gas attraverso il digitale

Il Huawei Oil & Gas Virtual Summit 2020 si è tenuto in modalità virtuale
Il Huawei Oil & Gas Virtual Summit 2020 si è tenuto in modalità virtuale

Il tema del Huawei Oil & Gas Virtual Summit 2020, evento che si è tenuto in digitale negli scorsi, è stato quello del “data to barrel“. Un summit al quale hanno partecipato alcuni dei principali attori del settore petrolifero, fra cui il chief information officer di Total e rappresentanti di Adnoc (Abu Dhabi National Oil Company), che hanno discusso su come superare il periodo di crisi del settore, che durante la pandemia dovuta al covid ha visto i prezzi del barile crollare.

Sebbene si tenda ad associare Huawei al mondo delle telecomunicazioni, il colosso cinese supporta da anni l’industria petrolifera tramite le sue soluzioni Ict: come ha sottolineato David Sun, vice President di Huawei Enterprise Business Group e director of the global energy business department, è da almeno 10 anni che l’azienda ha supportato i suoi partner del settore Oil & Gas, accelerando la loro trasformazione digitale grazie alle sue competenze su 5G, big data, clod e intelligenza artificiale, promuovendo la costruzioni di giacimenti petroliferi intelligenti e incrementando la produzione – e le riserve – di gas e petrolio. Grazie a queste tecnologie Huawei ha aiutato le aziende petrolifere a estrarre valore da una serie di dati che venivano considerati poco utili, permettendo di identificare nuovi giacimenti e offrendo soluzioni per la diagnosi degli artificial lift.







Durante il summit Zhang Tiegang, deputy chief engineer of the exploration and development research institute del Daqing Oilfield ha spiegato l’importanza delle tecnologie per l’esplorazione sismica sono state fondamentali per trovare nuovi giacimenti, permettendo di ridurre la necessità di scavare pozzi alla ricerca delle materie prime. Ma questo approccio richiede la capacità di analizzare una quantità enorme di dati, che può arrivare a 1 TB per chilometro quadrato: in aree che si estendono per oltre 2.000 km quadrati, la mole di informazioni è impressionante. Qui entra in gioco Huawei, che ha realizzato un cloud dedicato proprio a questo tipo di ricerca: il nuovo data center del Daqing Oilfield può contare su una potenza di calcolo 8 volte superiore rispetto a quello precedente, permettendo di espandere l’area di ricerca dai 400 km quadrati a oltre 2.000. Le competenze di Huawei nell’ambito di A.I. e big data sono state sfruttate per ri-analizzare 10 petabyte di dati storici sul territorio, dando nuovo valore a questa mole di informazioni. Ma anche il 5G ha fatto la sua parte, riducendo la necessità di cablaggi necessari agli impianti di estrazione, migliorando l’efficienza della raccolta dei dati sismici, consentendo l’utilizzo di robot e droni per l’ispezioni dei pozzi e aprendo all’uso di applicazioni di realtà virtuale e aumentata.

Tramite la Huawei Horizon Digital Platform è stato poi possibile abbattere i silos aziendali e, soprattutto, realizzare velocemente applicazioni basate su micro servizi, così da andare incontro alle esigenze di un settore in costante cambiamento. Huawei ha anche realizzato un’infrastruttura cloud per Sonatrach, la compagnia petrolifera statale dell’Algeria, tramite la quale sono stati coordinati i varu data center e eliminati i silos informativi, incrementando l’efficienza operativa.

A oggi Huawei sta già lavorando insieme a 19 delle 30 compagnie più importanti del settore, supportandole nel loro percorso di trasformazione digitale. «Secondo l’ultima sondaggio di Ict, l’industria Cinese considera Huawei leader della trasformazione digitale, il numero 1», ha dichiarato David Sun. «In futuro speriamo di poter condividere le competenze ed esperienze maturate nella settori Oil & Gas in cina con clienti globali, aiutandoli a migliorare ulteriormente il loro business».














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