Neri ( ceo Hpe): saremo il leader mondiale nell’edge e nel cloud as a service

di Marco Scotti ♦︎ L'amministratore delegato della multinazionale americana spiega quali siano i nuovi obiettivi dell'azienda: il dato diventa il protagonista indiscusso. Ma bisogna imparare a leggerlo e a trattarlo correttamente. Un processo costoso e complesso che è l'obiettivo di Hewlett Packard Enterprise. Ecco tutto ciò che serve sapere alle aziende italiane che stanno lavorando sulla loro infrastruttura ict

«Lo scorso anno avevo preso un impegno che il Covid-19 ha reso ancora più urgente: diventare la prima azienda interamente as a service nell’edge e nel cloud». Antonio Neri, numero uno di Hpe, spiega durante la “Virtual Experience” – l’appuntamento annuale con il mondo della multinazionale americana che quest’anno si è svolto via web – in che modo l’azienda da lui guidata abbia affrontato la pandemia e quali siano le lezioni che ci portiamo dietro.

Lo stesso Neri la scorsa settimana è stato diagnosticato positivo al Coronavirus, anche se in una forma lieve. «Abbiamo una responsabilità in quanto azienda globale – chiosa – e dobbiamo dare un contributo importante in un’era senza precedenti in cui si sono create nuove sfide per la tecnologia e, più in generale, per la società intera. Il nostro obiettivo è migliorare il modo in cui le persone vivono e lavorano, mantenendo fisso il focus sulla sicurezza».







 

Uno sguardo al futuro: i dati al potere

La pandemia di Coronavirus ha colto impreparati tutti, perfino quei player tecnologici che hanno visto accrescere il loro ruolo all’interno della società a quello di abilitatori di qualsiasi attività lavorativa da remoto. L’assunto principale è che al momento siamo già pieni di dati, ma manca ancora una connettività tra essi che permetta di sfruttarli. «I big data sono sempre più “big” – prosegue Neri – perché ogni auto ha un sensore, ogni telefono è un enorme fornitore di informazioni. Oggi siamo sicuramente più informati, ma non per questo più intelligenti. Stiamo entrando nell’era degli insight. Il che significa che tutta la forza lavoro può approfittare di supercomputer per soluzioni as a service, dall’edge al cloud, portando agilità e sfruttando il potenziale dell’azienda. Servono tecnologie cloud native, open source, un modello altamente distribuito: mai più sistemi chiusi! Stiamo passando dal cloud first al cloud everywhere. Tre anni fa avevamo detto che il futuro sarebbe stato a tre teste: guidato dal cloud, con l’elaborazione in edge e con i dati a farla da padrone. Ma serve ancora la flessibilità per fare questo. Solo così potremo diventare il partner strategico al vostro fianco. Il trasferimento dei dati è costoso, inutile girarci attorno. Ma oggi la nuova versione di Green Lake Hpe, che fornisce agli sviluppatori soluzioni vantaggiose e sicure, consente di essere gestita tramite 17 configurazioni ottimizzate e scalabili. In questo modo il cloud arriva direttamente agli utenti finali».

L’ecosistema Epe Green Lake

Altro aspetto su cui Hpe sta lavorando in maniera intensa è quella dei software, con 8.000 progettisti che stanno sviluppando l’ultima suite, Hpe Ezmeral, che consente di avere a disposizione ambienti di accesso sicuri nel giro di pochi minuti. «In questo modo non siamo più costretti a utilizzare servizi standard – chiosa Neri – perché abbiamo a disposizione grande agilità e machine learning per tutti i processi. Green Lake dà più flessibilità, è pay per use e fornisce le garanzie finanziarie necessarie. È possibile costruire il cloud con l’infrastruttura che si ha già a disposizione, un cloud privato che sia agile e scalabile».

La nuova versione di Green Lake Hpe, che fornisce agli sviluppatori soluzioni vantaggiose e sicure, consente di essere gestita tramite 17 configurazioni ottimizzate e scalabili. In questo modo il cloud arriva direttamente agli utenti finali

Zenuity

Il presidente e Ceo di Hpe, Antonio Neri

Alcune applicazioni del nuovo approccio di Hpe sono già state mostrate sia in epoca pre-Covid che durante la pandemia. In particolare, durante l’emergenza nel Regno Unito, l’azienda guidata da Antonio Neri ha messo a punto un sistema di monitoraggio che garantiva, incrociando i dati, distanziamento, tracciamento, misurazione della febbre e accesso touchless alle strutture. Il progetto Nightingale, inoltre, ha permesso di creare un ospedale da campo da 4.000 posti in un auditorium. Già prima dell’emergenza, invece, era iniziata una collaborazione con Zenuity, una start-up che ha come obiettivo di portare le vetture senza conducente di Volvo nel mondo delle corse, per cercare di realizzare il veicolo più sicuro del mondo. «La grande necessità di processamento dei dati – spiega Neri – emerge chiaramente nel comparto automotive, dove vengono prodotti circa 16 terabyte all’ora di dati. A questa operazione di stoccaggio va poi aggiunta l’opera di scarto dei dati non utili».

 

Hpe durante il Covid

Stefano Venturi, Presidente e Amministratore Delegato di Hpe Italia

Una delle prime operazioni messe in campo dalla multinazionale è stata la creazione di un pacchetto da 2 miliardi di dollari per aiutare i partner a superare le difficoltà finanziarie. Ci sono aziende che grazie a questo intervento hanno potuto evitare il default. «Con Aruba – conclude Neri – abbiamo aiutato scuola e sanità. In particolare, per quanto concerne l’istruzione, il lockdown improvviso negli Stati Uniti ha prestato il fianco a grande criticità. Ad esempio, in Arkansas hanno dovuto spostare 18mila studenti e 1.200 insegnanti fuori dalle aule per l’emergenza. Ma il 35% degli allievi non aveva a disposizione internet. Con Aruba abbiamo approntato rapidamente un WiFi nel parcheggio medesimo della scuola. Con le soluzioni di computing ad alta performance stiamo aiutando la scienza. Abbiamo lavorato perfino con il governo, per fornire soluzioni flessibili. Tramite Point Next abbiamo fornito un supporto critico alle pmi in oltre 80 Paesi nel mondo. L’approccio che abbiamo deciso di adottare, dopo quattro mesi in questa difficile situazione, è quello glocal, ovvero una gestione globale che viene poi declinata sulle esigenze dei singoli Paesi».














Articolo precedenteIo-Link, la soluzione di Leuze che mira a rivoluzionare il packaging
Articolo successivoArriva Teamcenter X, il nuovo Plm di Siemens






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui