Hitachi nel corso del suo Social Innovation Forum 2019, tenutosi a Milano lo scorso 7 novembre ha lanciato l’idea di sviluppare in Italia Società 5.0: un modello di sviluppo che collega l’innovazione tecnologica (IoT, Intelligenza Artificiale, Robotica e Big Data) alla risoluzione di problematiche di grande impatto sociale, favorendo il miglioramento della qualità di vita delle persone. Il prerequisito fondamentale all’implementazione di questo modello è il coinvolgimento attivo di tutti gli attori della società e un approccio collaborativo, che può contribuire ad un impatto realmente positivo e ad un effettivo progresso.
Perché Società 5.0 in Italia
Il modello della Società 5.0, pensato e sviluppato in Giappone, è, secondo Hitachi, implementabile in Italia. Nelle intenzioni della società c’è lo scopo di fronteggiare le più importanti sfide della modernità e promuovere il raggiungimento di diversi obiettivi in ambito sociale. In Italia, per Hitachi, c’è la possibilità di far leva sul ruolo di quelle aziende che – collaborando insieme agli altri attori del sistema – hanno già abbracciato il modello della Società 5.0, e possono agire, in questa direzione, come motore di uno sviluppo sostenibile e uomo-centrico.
Hitachi promuove la crescita dell’Italia
Dalla sua, l’azienda hai i numeri. Dal 2015 al 2018 Hitachi Ltd. ha registrato in Italia un tasso annuo di crescita composto (Cagr) del 12%, rispetto a una crescita media del 2,1% delle aziende del comparto industriale e dei servizi, e del 3,1% di quelle manifatturiere. Per ogni euro di ricavi, Hitachi ha immesso altri 0,95€ nell’economia italiana. Nel 2018, ha generato sul territorio un valore economico complessivo di 4.6 miliardi di euro, considerando il valore generato in maniera diretta, indiretta e indotta; se la produttività nazionale fosse cresciuta al passo di quella di Hitachi, il Pil avrebbe visto un incremento dell’1,8% tra il 2016 e il 2018 (dati di ricerca The European House Ambrosetti).
Le acquisizioni
Le acquisizioni degli ultimi anni di AnsaldoBreda, Ansaldo STS e Fiamm hanno contribuito a consolidare l’impegno di Hitachi sul territorio italiano; nel solo 2018 Hitachi ha raggiunto i 283 milioni di euro di valore aggiunto generato nel paese, con una crescita annuale dal 2015 del 28,5%. Con una presenza diretta in 14 regioni, il numero dei suoi dipendenti è cresciuto nello stesso periodo dell’11,3% l’anno (sono 5.532 i dipendenti registrati nel 2018, di cui il 43% nel Sud Italia), una percentuale dieci volte maggiore della media italiana dell’1,1%. Per ogni posto di lavoro creato in maniera diretta, Hitachi ne genera 1.4 in più indirettamente sulla filiera.
L’export di Hitachi dall’Italia
Anche il valore dell’export dall’Italia è più che raddoppiato tra il 2015 e il 2018, crescendo da 531 milioni di euro a 1.145 milioni, un valore 12 volte più alto rispetto alla crescita registrata nello stesso periodo dal comparto nazionale.
Italia e Giappone: Paesi allo specchio
Immaginato per il Giappone, Hitachi è convinta che il modello sotteso a Società 5.0 possa essere applicato all’Italia ravvisando simiglianze tra i tessuti economici e sociali dei due Paesi. Come il Giappone, infatti, in Italia c’è un’alta presenza di persone anziane (il 23,3% della popolazione è over 65). Entrambi i paesi, poi, sono caratterizzati dalla presenza di un alto livello di competenze e know-how: il Giappone, ad esempio, è il quarto paese al mondo per registrazione di brevetti internazionali, l’Italia l’ottavo. Entrambi sono precursori nel campo della Robotica (il Giappone è secondo al mondo, l’Italia decima)
“La tecnologia che tanto spaventa è uno strumento utile a migliorare la qualità della vita; come Hitachi siamo chiamati infatti a progettare tecnologie che siano utili alle persone, e non solo a migliorare la produttività e l’efficienza economica – ha dichiarato Lorena Dellagiovanna, Country Manager Italy, Hitachi Europe -. Ma la tecnologia non basta; ci vuole un approccio co-creativo e collaborativo che porti aziende private e sistema pubblico e lavorare insieme per uno stesso scopo, a prescindere dal settore o dalle dimensioni, per rendere possibile l’implementazione della Società 5.0 anche in Italia”.
Le riflessioni del Sindaco di Milano
A Dellagiovanna, ha fatto eco il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenuto al Forum.“La tecnologia può quasi tutto – ha detto Sala – ma deve essere funzionale al volere dei cittadini e alle potenzialità della città scelta oggi come luogo per formarsi, studiare, lavorare e socializzare. Le amministrazioni devono fare un passo ulteriore, e vedersi partner di un sistema di alleanze che possano permettere alle città di funzionare in tutti i suoi aspetti, a partire dalle infrastrutture. La vera rivoluzione nelle città è fare le cose, avere una visione di lungo periodo e raccontarle”.