Non solo macchine utensili: da Global Industrie va in scena la politica industriale (Lione, 6-9 settembre)

di Marco de’ Francesco ♦︎ La manifestazione by GL Events rappresenta l’intero ecosistema industriale transalpino, con tanti espositori stranieri. Quattro i saloni presenti: Midset (subfornitura industriale), Smart Industries (industria connessa), Industrie (tecnologie di produzione), Tolexpo (attrezzature per lamiera). I 15 grandi universi e l’approccio geografico. Tra gli espositori: Fanuc, Stäubli, Bucci, Dürr, Festo, Kuka, Sick, Universal Robots, Erard, Cgtech, Abb, Camozzi. Ne parliamo con Sébastien Gillet

Global Industrie 2019

Non è solo la mostra delle macchine utensili, dei robot, degli attuatori e dei sensori, né quella delle “tecnologie abilitanti”, come l’AI o i Big Data. In realtà, è tutto questo e anche di più: Global Industrie, che si terrà a Lione dal 6 al 9 settembre, è la fiera dell’intero ecosistema industriale transalpino; l’esibizione, quasi muscolare, dell’apparato manifatturiero francese al dettaglio, dalla start-up alla multinazionale, arricchita da tanti espositori stranieri. Grandeur? No: anzitutto, è politica industriale. L’idea è di Emmanuel Macron, quando non risiedeva all’Eliseo e faceva il ministro dell’Economia: mettere insieme quattro distinti saloni (Midest, Tolexpo, Industrie e Smart Industries) per dar vita ad una fiera-bandiera, in grado di far concorrenza ai tedeschi di Hannover Messe.

E poi è strategia di crescita: quella di GL Events, società di Lione (con più di un miliardo di fatturato due anni fa, dimezzato con la pandemia) presieduta da Olivier Ginon e specializzata in eventi e fiere che organizza, tra altre manifestazioni, anche Global Industrie. La prima edizione di quest’ultima (2019) è stata un successo, superando, per espositori e visitatori, la somma dei quattro saloni. Per due motivi. Anzitutto, per questioni logistiche: gli interessati alle cose dell’industria hanno trovato più semplice avere un’unica destinazione. In secondo luogo, perché oggi le “soluzioni” sempre più riguardano la filiera: diventa importante scegliere un prodotto o un servizio anche in vista degli effetti sulle aziende a monte e a valle della propria.







Ma che fiera sarà l’edizione 2021 di Global Industrie? «Causa Covid-19, il numero degli espositori è ridotto di quasi un terzo rispetto al 2019 (2500 aziende)» – ha affermato il direttore dell’evento nonché della divisione Fiere Professionali Gl Events Exhibitions Sébastien Gillet. Ma saranno ben rappresentati settori come la robotica, (con giganti come FanucStäubliBucciDürrFestoKukaSickUniversal Robots), quello delle macchine utensili (con Erard e Cgtech e altri) e della smart industry (con AbbCamozzi e tanti altri). Completano la strategia di crescita di GL Events nel contesto fieristico industriale le Sepem Industries, eventi regionali che consentono al visitatore di entrare in contatto con aziende di una certa area geografica della Francia. Di tutto ciò abbiamo parlato con Gillet, che abbiamo intervistato.

     

D: Quali sono le strategie di crescita di GL Events per le fiere nel settore industriale? Su cosa si sta lavorando?

Sébastien Gillet, direttore di Global Industrie e della divisione Fiere Professionali Gl Events Exhibitions

R: La strategia di GL Events nel settore industriale è questa: portare avanti due modelli diversi di fiera. Da una parte c’è Global Industrie, che è l’evento internazionale fiore all’occhiello della manifattura francese ed europea – con un 40% di espositori stranieri e visitatori provenienti da oltre 80 Paesi. È la fiera-bandiera, quella che ospiterà nel giorno di apertura una riunione del Conseil National de l’Industrie (Cni) alla presenza del premier Jean Castex, del ministro dell’Economia Bruno Le Maire e di quello per Industria Agnès Pannier-Runacher. C’è la Francia che conta. Ci sono anche le grandi multinazionali. D’altra parte, l’invenzione stessa di Global Industrie ha un’importante origine “politica”.

 

D: In che senso Global Industrie ha un’origine “politica”?

R: Fu l’attuale presidente della Repubblica Emmanuel Macron, al tempo a capo del dicastero dell’economia, ad immaginare di riunire quattro grandi saloni in una stessa manifestazione annuale: Midest, Tolexpo, Industrie e Smart Industries. L’idea di Macron era quella di offrire al visitatore tutto l’ecosistema produttivo transalpino; e quindi di dar vita a una realtà concorrenziale con la tedesca Hannover Messe con l’ambizione di promuovere iniziative future a favore della creazione di posti di lavoro, dei territori e della transizione ecologica. Non a caso Global Industrie si tiene sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Tutto questo quanto al modello “internazionale”; ma ce n’è un secondo, parte integrante della strategia di crescita di GL Events nell’industria.

 

D: Qual è il secondo modello che integra la strategia di GL Events?

Il presidente della Repubblica Francese Emmanuel Macron

R: Quello delle fiere regionali, le Sepem Industries, che consentono al visitatore di entrare in contatto con aziende di una certa area geografica della Francia, e non solo: ad esempio c’è la Sepem Industries Nord, prevista per ottobre a Douai; c’è quella dell’Alvernia, che si terrà a Grenoble a febbraio; quella del Sud-Est, prevista ad Avignone a fine settembre; quella del Sud-Ovest, a Tolosa nello stesso periodo; quella dell’Est, che si è tenuta a Colmar a giugno, e così via.

 

D: Di cosa si occupano le fiere che sono state riunite per realizzare Global Industrie?

R: Quanto a Midest, è la mostra internazionale del know-how nella subfornitura industriale. È una rete unica con 1200 espositori appartenenti a 16 settori, come ad esempio il fissaggio industriale o la microtecnologia. Sono quasi 40 i Paesi rappresentati. Quanto a Smart Industries, è il salone dell’industria connessa, collaborativa ed efficiente. Qui si incontrano aziende che si occupano di tecnologie digitali, ma anche quelle che realizzano sistemi di tracciabilità e gestione dei flussi fisici; nonché imprese che offrono servizi di ingegneria per la progettazione di componenti, prodotti finiti, processi, e altro. Industrie, poi, è il luogo di contatto per le tecnologie e le attrezzature di produzione. È un po’ la pietra miliare di Global Industrie: si pensi che nell’ultima edizione prima della fusione, aveva raccolto quasi 25mila visitatori. Tolexpo, infine, è dedicato alle attrezzature per la lavorazione di lamiere, coil, tubi e profilati. In tutti e quattro i saloni sono presenti aziende di ogni dimensione, dalla start-up in su.

 

D: I quattro saloni sono la struttura di partenza. Ora Global Industrie sta riorganizzando la sua offerta espositiva intorno a 15 grandi universi. Di che si tratta?

Lo stand Kuka all’edizione 2019 di Global Industrie

R: Gli universi raggruppano tutti i player che afferiscono a specifici comparti industriali. Ad esempio, ci sono l’assemblaggio, l’elettronica, la manifattura additiva, la finitura e la fonderia. Sono mondi caratteristici, anche se in certe circostanze si incrociano. Comunque sia, abbiamo voluto studiare delle modalità di fruizione della fiera che consentono di esplorare questi ambiti, per rendere l’esperienza del visitatore più efficiente e proficua.

 

D: Che succede nell’universo Tecnologia Intelligente?

R: È ormai il cuore della fiera, perché sono presenti le tecnologie che consentono di velocizzare la digitalizzazione delle aziende. Ad esempio l’AI, la realtà aumentata, i gemelli digitali. Per fortuna, in Francia si è compresa l’importanza della quarta rivoluzione, e non è un caso che tutti i discorsi delle istituzioni saranno pronunciati in questo contesto.

D: Si è parlato anche di un approccio geografico a Global Industrie.

R: Sì, di approcci personalizzati, per conoscere le imprese di un certo territorio. Credo che però questa modalità sarà sviluppata meglio nell’edizione del 2022.

 

D: Abbiamo detto che l’idea di fondo di Global Industrie è quella di riunire in uno stesso luogo fisico l’intero ecosistema industriale: start-up, fornitori di prodotti e soluzioni, smart industry, subappaltatori e appaltatori, produttori di tecnologie e grandi imprese industriali. Perché questa strategia è vincente rispetto a quella della super-specializzazione?

Global Industrie edizione 2019

R: Già mettere insieme le quattro fiere era stato considerato, da diversi osservatori, un rischio. In effetti gli eventi avevano una loro caratterizzazione, un loro pubblico. Eppure, la prima edizione di Global Industrie ha fatto segnare un aumento del 40% dei visitatori, rispetto alla somma di quelli delle manifestazioni separate. Non stupisce. Da una parte perché c’è un vantaggio logistico: chi si occupa di industria deve fare un viaggio solo e non quattro. Dall’altra perché con le imprese sempre più interconnesse diventa strategico dare un occhio alla filiera, e non solo, ad esempio, alla macchina utensile. Sono sempre più diffuse, peraltro, soluzioni che incidono sull’intera catena del valore. Quanto a noi, un’unica organizzazione è più efficiente di quattro.

 

D: Da quali Paesi provengono per lo più i visitatori internazionali di Global Industrie?

R: Italia, Germania, Svizzera, Paesi del Maghreb, Spagna, Regno Unito, Portogallo, Belgio e Paesi Bassi.

 

D: A Global Industrie quali settori industriali saranno maggiormente rappresentati?

R: Anzitutto la robotica, poi il settore delle macchine utensili ancora la smart industry. Quest’ultimo comparto, peraltro, è molto ben rappresentato, e sembra non aver subito gli effetti ancora persistenti del Covid-19.

 

D: A proposito di pandemia, l’edizione 2019 di Global Industrie fu un grande successo e anche una grande vetrina per la Francia: quasi 46mila visitatori e oltre 2.500 espositori. Ora, è possibile che quella di quest’anno risenta degli strascichi del Covid. Quale fiera vi attendete? Quali saranno i numeri di quest’anno? Oltre quale soglia considererete la fiera un successo?   

Global Industrie edizione 2019

R: Anche le aspettative per l’edizione di quest’anno, dopo la sosta del 2020, sono necessariamente impattate dal Covid-19: l’epidemia non è terminata, ma ancora condiziona gli spostamenti e gli scambi. Rispetto al 2019, si assisterà ad un calo degli espositori pari al 30%. Ma il maggior successo del 2021 è fare Global Industrie a prescindere dai numeri.

 

D: In che senso il successo è fare Global Industrie quest’anno?

R: Potevamo spostare la fiera al 2022, e non l’abbiamo fatto. Perché? Perché volevamo dare un segnale forte alle filiere industriali – che stanno già ripartendo e i cui membri hanno bisogno di incontrarsi. C’è una richiesta grande, in questo senso, soprattutto dai Paesi latini come la Spagna, la Francia e l’Italia, dove l’approccio personale è importante.  È una grande sfida, perché bisogna affrontare difficoltà tecniche e logistiche; ma noi siamo consapevoli delle nostre capacità e godiamo del pieno appoggio, come si è detto, delle istituzioni francesi. Alla fine, la situazione è per certi versi simile a quella che si è verificata a seguito degli attentati terroristici in Francia. Quando accadono cose di questo genere, la gente fatica a riunirsi. Ma se il contesto è sicuro, se l’ambiente che si crea è protetto, allora cambia tutto, e anzi gli interessati accorrono, desiderosi di riprendere in mano la loro vita e le loro attività.














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