Fronte Covid 19. Ibm: la Call for Code 2020 scende in campo

Rivolta agli sviluppatori e agli innovatori di tutto il mondo, la terza edizione della iniziativa Call for Code - promossa da IBM e dalla David Clark Cause – sarebbe stata dedicata ai cambiamenti climatici. Ma l’emergenza Coronavirus ha impresso un nuovo passo al programma

Il 22 marzo scorso si è aperto Call for Code Global Challenge 2020, la terza edizione di Call for Code  – iniziativa promossa da IBM e dalla David Clark Cause, in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani e la Linux Foundation  – rivolta agli sviluppatori e agli innovatori di tutto il mondo con l’obiettivo di sviluppare soluzioni e applicazioni innovative per contrastare il fenomeno del Climate change, grazie al ricorso alla tecnologia open source.

Ma l’emergenza Covid-19, si legge in una nota lanciata da Ibm, ha stravolto totalmente il contesto globale, trasformandosi nella più grave crisi dei tempi moderni. Dunque, poiché Call for Code ha perseguito da sempre l’obiettivo di affrontare i problemi più urgenti della società, l’edizione del 2020 risponderà al cambiamento climatico ma anche a Covid-19: due gravi problematiche che rischiano di compromettere la nostra salute, il nostro pianeta e la sopravvivenza del genere umano.







 

Circa Covid-19

Call for Code ha evidenziato che in pochissimo tempo il Covid-19 ha rivelato i limiti di sistemi che diamo spesso per scontati. La Call for Code Global Challenge del 2020 fornirà le risorse necessarie (disponibili qui) per sviluppare soluzioni tecnologiche open source in grado di affrontare tre ambiti in cui l’impatto di COVID-19 è più sentito: la comunicazione di crisi durante un’emergenza, gli strumenti per migliorare l’apprendimento a distanza e le iniziative per stimolare la collaborazione nelle comunità locali.

Nei prossimi giorni, Ibm renderà disponibili gli starter kit relativi a Covid-19, per permettere ai developer di adoperarsi da subito per elaborare delle proposte per fronteggiare il problema. Come per il cambiamento climatico, Ibm sta collaborando con alcuni dei maggiori esperti mondiali per definire le esigenze più urgenti relative a questo tema e per fornire le risorse più utili. È possibile registrarsi e iniziare subito a sviluppare applicazioni con il software open source di Ibm basato su Red Hat OpenShift, Ibm Cloud, Ibm Watson, Ibm Blockchain e i dati di The Weather Company. In seguito, Ibm collaborerà con i team che creano le soluzioni più promettenti per svilupparle, integrarle, testarle e distribuirle tramite Ibm Code and Response.

I developer sono invitati a pensare soluzioni in tre ambiti privilegiati.

Comunicazione di crisi

In tempi di crisi, i sistemi di comunicazione sono i primi ad essere impattati. I chatbot aiutano a rispondere a decine, se non centinaia, di migliaia di messaggi al giorno. La possibilità di conversare con chatbot o altri strumenti abilitati dall’intelligenza artificiale, tramite messaggi di testo, siti web o app di messaggistica come WhatsApp, può rappresentare un valido aiuto per permettere alla collettività di accedere rapidamente alle informazioni necessarie, liberando al contempo risorse dal servizio clienti, che possono così concentrarsi su questioni più critiche e complesse. Che si tratti della procedura di corretta igiene delle mani, della rilevazione dei sintomi correlati al virus o degli aggiornamenti locali sulla quarantena, la comunicazione di crisi, attraverso il ricorso agli strumenti digitali, è di fondamentale importanza.

Formazione a distanza

Laddove vi siano le condizioni, alle persone in autoisolamento viene chiesto di lavorare da remoto, il che comporta una serie di sfide: ritagliarsi uno spazio da adibire a ufficio all’interno della propria abitazione o gestire la permanenza dei bambini nelle mura domestiche per un lungo periodo di tempo a causa della chiusura delle scuole. È importante tenere i bambini impegnati, intrattenerli con attività creative e supportarli nella loro formazione. La tecnologia riveste un ruolo fondamentale, sia perché permette di creare una classe ad hoc per ogni esigenza, sia perché aiuta i genitori nel supportare i propri figli durante le lezioni a distanza.

Collaborazione tra le comunità locali

La collettività deve essere unita, deve operare in modo efficiente ed essere vicina più che mai a tutti gli individui. È di vitale importanza capire non solo ciò che sta accadendo nel proprio quartiere, ma anche come si possono aiutare gli altri o come chiedere aiuto. Per supportare una comunità locale in un periodo di crisi, e soprattutto le sue fasce più deboli, è essenziale condividere ogni genere di informazioni, dai dati meteorologici alle disponibilità di beni medici e alimentari.

 

Circa il cambiamento climatico

Come preannunciato per la Call for Code Challenge 2020, Ibm ha rilasciato i suoi starter kit sul tema del climate change (disponibili qui). Queste tre guide introduttive approfondiscono i problemi che le persone e le comunità si trovano ad affrontare e permettono di sviluppare in pochi minuti applicazioni facilmente comprensibili e legate a specifici casi d’uso.

Per definire in quali contesti fortemente impattati dal cambiamento climatico, potrebbero essere più utili recenti innovazioni tecnologiche. Alcune settimane fa Ibm si è unita ai principali esperti di diritti umani del mondo presso lo storico Palais Wilson di Ginevra, quartier generale dell’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni per i diritti umani. In questa occasione è stata lanciata la Call for Code Global Challenge 2020.

Insieme agli esperti delle Nazioni Unite e ai tecnologi di spicco di Red Hat, JP Morgan Chase, Persistent Systems, Unity Technologies, NearForm e Johnson & Johnson, Ibm ha creato tre starter kit dedicati al climate change.

Ogni kit è focalizzato su un tema chiave. Sostenibilità idrica, sostenibilità energetica e resilienza alle catastrofi: queste le aree nelle quali è essenziale arrestare e invertire gli effetti del cambiamento climatico, individuate sulla base della valutazione delle esigenze reali così come definite dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e dal Sendai Framework per la riduzione dei rischi di catastrofi.

Sostenibilità delle risorse idriche

Questa soluzione basata sulla tecnologia IoT mira ad aiutare gli agricoltori, in particolare quelli che lavorano in aree climatiche instabili, a monitorare dati meteorologici iper-localizzati e ad adattare le loro strategie di coltivazione per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua.

Sostenibilità energetica

Questa soluzione ha l’obiettivo di sensibilizzare i consumatori sui costi energetici dei processi di produzione, e si propone di farlo creando un’impalcatura per un nuovo sistema globale di etichettatura dei prodotti che introdurrebbe un indicatore complessivo dell’impatto sull’ambiente (CIR): un’indicazione simile alle etichette degli ingredienti, ma accompagnata da incentivi per consumatori e rivenditori che possono così influenzare le abitudini d’acquisto verso una maggiore efficienza.

Resilienza alle catastrofi

Per aiutare le comunità a prepararsi alle inondazioni, questa app fornirà ai residenti istruzioni per fronteggiare tutte le fasi di un tale evento catastrofico, dalla lista di beni essenziali per la sopravvivenza alle informazioni in tempo reale sulla capienza dei rifugi locali.

I kit includono una descrizione della soluzione di partenza, uno schema architettonico e un tutorial con uno starter code e materiali di riferimento. Con questi starter kit, è possibile iniziare a sviluppare una soluzione sostenibile per arrestare e invertire il cambiamento climatico. Per aumentare ulteriormente l’impatto dell’iniziativa, Ibm si è attivata per creare un ampio ecosistema di partner e provider di tecnologia che possano aiutare i partecipanti a perfezionare le proprie soluzioni. Ad esempio, le API di HERE Location Services consentono di accedere a dati geospaziali, routing, geofencing e mappe interattive.

 














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