Formnext e Sps: il top di additive manufacturing e automazione espone in Germania

Formnext 2018

di Marco de’ Francesco e Chiara Volontè ♦︎ Francoforte e Norimberga, attraverso Messe Frankfurt, tornano al centro dell’agenda industriale mondiale con due gigantesche fiere. La prima, dedicata alla stampa 3d dal 19 al 22 novembre, vedrà una nutrita delegazione italiana (fra cui Prima Industrie) ed espositori come Mitsubishi, Xerox e Thyssenkrupp. Dal 26 al 28 novembre, la grande kermesse su robotica e b2b tech

Sono due vetrine mondiali per l’automazione e l’industria italiana. Ma anche le occasioni top di aggiornamento professionale per chi si occupa di manifattura, robotica, Iot, elettronica, b2b techStiamo parlando di due grandi fiere, entrambe in Germania a novembre. In ordine di tempo la prima è Formnext, fiera leader per l’additive manufacturing che si terrà a Francoforte sul Meno dal 19 al 22. Sulla scorta della crescita a doppia cifra del settore, sono attesi numeri da record. Saranno della partita aziende tricolori “storiche” come Prima Industrie, ma anche start-up innovative.







La seconda, giunta alla trentesima edizione, è Sps, dal 26 al 28 novembre a Norimberga. È una fiera di importanza centrale per l’automazione industriale a livello globale. Copre l’intero spettro della tecnologia dei sistemi di controllo, con un occhio di riguardo alla convergenza tra Ot e It. Saranno protagoniste aziende italiane come Bonfiglioli RiduttoriCamozzi Automation e Datalogic. Sia Formnext che Sps sono espressione di Mesago, società specializzata in mostre e conferenze su vari temi tecnologici e al contempo azienda appartenente al gruppo Messe Frankfurt, la Fiera globalizzata tedesca che fattura 715 milioni di euro e offre un menù di eventi taylor made in giro per il mondo.

Il mercato dell’automazione in Italia

La crescita di Formnext sull’onda dell’esplosione dell’additive manufacturing

Il mercato globale dell’additive manufacturing ha raggiunto quota 10 miliardi di euro, al ritmo impressionante del 20% di crescita annuale, percentuale che secondo gli esperti sarà mantenuta anche nei prossimi anni. Il sogno della stampante 3D per i consumer è rimasto tale; ma l’interesse delle aziende per questa tecnologia aumenta costantemente. Dipende molto dal genere di attività. L’industria che produce una molteplicità quotidiana di oggetti semplici e seriali, non ha affatto bisogno della manifattura additiva; quella che realizza lotti minimi di prodotti complicati e customizzati, può mostrare un legittimo interesse. Il perché è presto detto. Se l’azienda, ad esempio, deve costruire l’ugello di un endoreattore, con tutto il complesso sistema di condotti in cui scorre, come refrigerante, l’idrogeno liquido, può farlo “stampando” un solo pezzo o pochi pezzi, quando prima dell’avvento di questa tecnologia era necessario associare e saldare decine di componenti meccaniche.  Ciò significa diminuzione degli spazi in magazzino e del numero dei fornitori, dei tempi e dei costi di montaggio nonché degli errori in fase di assemblaggio. Più flessibilità produttiva, più marginalità, meno spese e un time-to-market ridotto.  Per questo la manifattura additiva ha un portato rivoluzionario: alcuni effetti non sono ancora chiari, ma è probabile che il suo affermarsi determinerà un profondo mutamento della supply-chain.

La crescita di Formnext. Fonte Mesago Messe Frankfurt

Lo pensa Bianca Maria Colosimo, docente di tecnologie e sistemi di lavorazione al Politecnico di Milano: «Si arriverà ad aver bisogno solamente del materiale per stampare quello che serve quando serve».  Non stupisce che gli occhi del mondo dell’additive manufacturing siano puntati su Formnext, la fiera leader per l’additive manufacturing che si terrà a Francoforte sul Meno dal 19 al 22 novembre.   Secondo gli organizzatori, la quinta edizione è destinata a segnare nuovi record:  già a luglio si erano registrati 657 espositori, numero già superiore a quello complessivo e finale dello scorso anno.  Molti i newcomer: 245 aziende di 29 nazioni; un buon 65% proviene dall’estero con la rappresentanza prevalente di aziende dalla Cina, dal paese partner Usa, Gran Bretagna, Francia, Italia e Paesi Bassi. Tra i nuovi espositori si annoverano aziende attive a livello globale come 3M Advanced MaterialsCovestroEvonikMitsubishiThyssenkrupp Materials o Xerox. Anche l’area lorda occupata di 48mila metri quadrati supera le dimensioni di Formnext 2018: l’anno scorso espositori e visitatori avranno a disposizione un’area di 30.380 metri quadrati. Quanto alle tendenze, secondo gli organizzatori le aziende espositrici sono più concentrate sui materiali plastici che su quelli metallici: i primi, grazie a nuovi metodi di produzione, hanno prestazioni così interessanti da sostituire parzialmente le componenti in metallo.  Quanto infine alla location, per la prima volta Formnext  si svolgerà nei padiglioni 11 e 12 su quattro livelli e quindi, per gli organizzatori, «nella parte più moderna del Centro Fiere di Francoforte».

Gruppi di prodotti degli espositori & Gruppi di riferimento dei visitatori di Formnext Francoforte 2019. Fonte Mesago Messe Frankfurt

L’aumento della rappresentanza tricolore: dalla start-up a Prima Industrie

Anche la presenza italiana fa registrare nuovi record. A luglio si erano già registrati 29 espositori italiani, con un aumento di quasi il 30% rispetto al 2018. Tra questi, gli organizzatori segnalano Legor GroupRollwasch Italiana o Turbocoating hanno sviluppato materiali e soluzioni per il post-processing; Sisma e DWS, che offrono soluzioni leader di produzione per l’industria dentale e della gioielleria; ma anche un’azienda giovane e innovativa come Roboze, così come un grande (e “storico”) gruppo industriale come Prima Industrie. Quest’ultima, , attiva nella produzione di sistemi laser per applicazioni industriali, ha di recente istituito la divisione Prima Additive, che utilizza il laser per fondere polveri metalliche nella manifattura additiva. Saranno presenti anche start-up. Secondo gli organizzatori, peraltro, l’additive manufacturing sta assumendo in Italia un rilievo sempre più marcato, in particolare nei settori della costruzione delle macchine, della gioielleria e dell’odontoiatria, nonché del design. Gli espositori offriranno soluzioni che non riguardano solo l’hardware, la stampante 3D, ma anche il post-processing (si pensi alla finitura o alla raccolta della polvere non utilizzata).  Peraltro Sascha F. Wenzler, area manager di Formnext non presente alla presentazione milanese dell’evento di qualche giorno fa, ha fatto sapere che è appunto dal post-processing che ci si deve attendere quest’anno «prodotti e tecnologie particolarmente interessanti».

I numeri di Formnext

Gli Usa per la prima volta sono della partita

Gli Stati Uniti saranno presenti per la prima volta a Formnext con le loro aziende; d’altra parte Formnext ai presenterà con un evento speciale all’Amug di Chicago, il più importante evento per utenti di additive manufacturing in Usa. Amug è nota per un insieme di attività, quali la Start-up Challenge, il concorso di idee purmundus challenge, la piattaforma Am4u con numerose opportunità di carriera e il simposio Be-Am, che si concentra dell’additive manufacturing nel settore edile.

La crescita dell’additive manufacturing

A Norimberga la grande kermesse dell’automazione

Qualche giorno più tardi, esattamente dal 26 al 28 novembre, si terrà a Norimberga la trentesima edizione di Sps. È una fiera di importanza centrale per l’automazione industriale. Sono presenti moltissimi tra i big del settore; e spesso le grandi novità, quanto a prodotti, sono presentate proprio in questo contesto. Per l’edizione 2019, sono attese 1.650 aziende innovative nel tech, nella robotica e nell’industria provenienti da tutto il mondo. La fiera copre l’intero spettro dell’automazione intelligente e digitale: dai sensori alle tecnologie di controllo, dalla comunicazione industriale all’infrastruttura meccanica, dai sistemi di azionamento ai dispositivi di interfaccia uomo-macchina, dall’It e dal software digitale alla comunicazione tra processi. Secondo gli organizzatori, «la fiera tiene conto della convergenza tra automazione e IT».

La previsioni di espositori e numero di Paesi rappresentati per Sps Norimberga 2019. Fonte Mesago Messe Frankfurt

Ci si riferisce ad un fenomeno di grande rilievo, la convergenza tra la rete industriale, quella grazie alla quale un’azienda può gestire l’attività una pluralità di macchinari, e la rete It, quella che serve a memorizzare, recuperare, trasmettere e manipolare dati.  Il fenomeno è un portato della digitalizzazione. E il viaggio nella trasformazione digitale è al centro dell’esperienza alla fiera di Norimberga. Ad essa sono dedicati spazi espositivi tematici, forum, convegni nonché l’hackathon “Idee digitali per un’automazione intelligente” (al padiglione 10.1) e tour guidati in tema di machine learning,  intelligenza artificiale, simulazione di prodotti e macchine, cyber security negli ecosistemi di produzione e cloud. E soprattutto, tra gli stand, i visitatori potranno reperire nuove soluzioni di industry 4.0. Tanto più che quest’anno saranno presenti nomi come AbbBalluffBeckhoff AutomationCognexDassault SystèmesEpsonSiemensHitachi,Huawei TechnologiesMitsubishi ElectricPanasonic Electric WorksRockwell AutomationRittalBosch RexrothSap, Schneider Electric e Sew-Eurodrive. Una curiosità: dall’inizio del 2019 Sps Ipc Drives porta un nuovo nome: Sps – Smart Production Solutions. Secondo gli organizzatori, però,  ciò non comporta mutamenti di modello.

Padiglioni espositivi Sps Norimberga 2019. Fonte Mesago Messe Frankfurt

Aziende italiane in fiera

Le aziende italiane saranno al terzo posto, quanto a presenze. Ci sono nomi importanti. Ad esempio, Bonfiglioli Riduttori, gruppo bolognese che ha realizzato in Trentino il “Bonfiglioli Mechatronic Research”, polo specializzato nella ricerca meccatronica. Industria Italiana si è occupata del caso in questo articolo. Ma anche Camozzi Automation, divisione del gruppo bresciano Camozzi; la bolognese Carpanelli,  che progetta e costruisce motori elettrici; il gruppo Comer di Vigevano, specializzato in motori asincroni; la bolognese Datalogic, che progetta e produce lettori di codici a barre, mobile computer, sensori per la rilevazione, misurazione e sicurezza, sistemi di visione e marcatura laser;  il gruppo bresciano Gefran, che realizza componenti d’automazione; la Motori Bonora di Cento (Ferrara), che produce motori asincroni;  la Motioncables di Cernusco sul Naviglio, attiva nel comparto dei cavi speciali per l’automazione industriale;  la Neri Motori di San Giovanni in Persiceto (Bologna);  la Oemer Motori Elettrici di Rescaldina (Milano);  la Pamoco di Milano (motori brushless); la Servotecnica di Nova Milanese (soluzioni meccatroniche) e altre.

L’Italia è al terzo posto nella classifica dei visitatori di Sps Norimberga. Fonte Mesago Messe Frankfurt

Quanto ai visitatori, l’anno scorso 1.454 su 65.700 provenivano dall’Italia.  Ci si attende un grande afflusso dal Belpaese anche quest’anno. Alla conferenza di presentazione della fiera, qualche giorno fa a Milano, ha partecipato, come testimonial della meccanica, anche Oronzo Lucia, automation & control and design services manager di Fameccanica Group, azienda attiva nella progettazione e produzione di macchinari per prodotti igienici monouso e sistemi integrati, altamente automatizzati, per il riempimento di liquidi. A suo giudizio «per un costruttore di macchine utensili è fondamentale partecipare a manifestazioni come Sps, perché è solamente durante questi avvenimenti che l’addetto al settore impara davvero a conoscere i nuovi trend tecnologici».

Mesago in pillole
Mesago con sede a Stoccarda, è stata fondata nel 1982 ed è l’organizzatore di fiere, congressi e seminari tematici orientati alla tecnologia. L’azienda appartiene al Messe Frankfurt Group. Mesago opera a livello internazionale, indipendentemente dalla sede espositiva, e con 160 dipendenti organizza ogni anno fiere e congressi per più di 3.300 espositori e oltre 110mila visitatori professionali, partecipanti a congressi e referenti. Numerose associazioni, case editrici, istituti scientifici e università sono strettamente collegati con gli eventi Mesago come promotori, co-organizzatori e partner ideali. (mesago.com)

Il punto sull’automazione e sulle macchine utensili in Italia

In occasione della presentazione di Sps e Formnext, qualche giorno fa a Milano, il segretario di Anie Automazione Marco Vecchio ha dichiarato: «Il comparto automation nel 2018 ha ottenuto buoni risultati nel nostro Paese.  Il mercato italiano di componenti di automazione è superiore ai 6 miliardi di euro. Ma il Governo deve fare di più: infatti, misure 4.0 ci sono anche state, ma adesso si sono un po’ arenate. È importante che venga istituito, anche con strumenti diversi dall’iperammortamento, un piano di politica industriale a medio termine. L’indice di produzione industriale 2019 è al ribasso, così come l’export. Per quanto riguarda i componenti, la Germania è il partner di riferimento in Europa». Quanto alle macchine utensili, per Vecchio «nel primo trimestre 2019 hanno subito un calo degli ordinativi dell’8%.  Se il crollo è così elevato, si tratta di un segnale importante.  Veniamo da anni davvero molto buoni; tuttavia il settore nel 2019 terrà ma non crescerà. Stiamo attraversando una situazione economica più generale non positiva, dunque qualche ricaduta è normale. Ma lo stato dovrà intervenire e aiutarci con delle politiche ad hoc». Per Vecchio è importante che le aziende partecipino a manifestazioni come Sps, non solo per rimanere aggiornate sugli ultimi prodotti e novità del settore, ma anche per poter discutere della convergenza tra automazione e digitalizzazione, ormai punto fermo e imprescindibile per la crescita e lo sviluppo di ogni azienda.

Marco Vecchio
Marco Vecchio, segretario di Anie Automazione













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