Dalla partnership fra Politecnico di Milano, Fluid-o-Tech e STMicroelectronic nasce un nuovo laboratorio sulla fluidica intelligente

Le tre realtà collaboreranno per sviluppare know-how, tecnologie e dispositivi nel campo della fluidica digitale per applicazioni industriali, food & beverage e dispositivi medicali

Da sinistra Diego Andreis, Ferruccio Resta ed Ernesto Lasalandra

Politecnico di Milano, Fluid-o-Tech e STMicroelectronics hanno unito le forze per realizzare un laboratorio congiunto per la fluidica intelligente, dove verranno sviluppate soluzioni tecnologiche innovative nel campo della sensoristica senza contatto che combinino meccanica, elettronica, ottica e intelligenza artificiale.

Le tre realtà collaboreranno per sviluppare know-how, tecnologie e dispositivi nel campo della fluidica digitale per applicazioni industriali, food & beverage e dispositivi medicali. La logica sarà quella della filiera: in particolare Fluid-o-Tech si occuperà della progettazione, produzione e commercializzazione dei dispositivi fluidici, ST dello sviluppo e relativa fornitura dei componenti tecnologici mentre il Politecnico di Milano ospiterà il laboratorio dove validare e sviluppare i progetti e le applicazioni.







Il laboratorio avrà come obiettivo anche la formazione di personale specializzato per le aziende attraverso lo sviluppo di tesi e/o dottorati specifici.

Di seguito i punti di forza e le competenze che ciascun partner porterà nel laboratorio:

  • Politecnico di Milano: progettazione, sviluppo e testing di applicazioni meccatroniche e fluidodinamiche che integrino sensori, attuazione smart e intelligenza artificiale;
  • Fluid-o-Tech: definizione di mercati e applicazioni, definizione delle specifiche per applicazioni e prodotto, progettazione, sviluppo e testing di componenti fluidodinamici, integrazione nei prodotti finali, produzione e commercializzazione dei prodotti finali;
  • STMicroelectronics: L’obiettivo della collaborazione con i partner è mettere a frutto le loro competenze insieme alle proprie di leader nei sensori e attuatori Mems per progettare sensori Mems in grado di misurare diverse grandezze legate alla fluidica senza venirne a contatto.

«Il Politecnico di Milano si conferma un punto di riferimento per le imprese e un anello di congiunzione tra competenze diverse sia in ambito tecnico sia in termini di mercati di riferimento. Ragionare secondo un processo di filiera e non solo nel rapporto duale tra università e azienda costituisce un importante passo in avanti nel dare vita a processi condivisi in ambiti di sperimentazione verso prodotti e processi intelligenti», commenta Ferruccio Resta, rettore del Politecnico di Milano. «Le collaborazioni in atto con STMicroelectronics e Fluid-o-Tech crescono ulteriormente in un rapporto di mutuo scambio e di interazione che trova nei nostri laboratori spazi, attrezzature e conoscenze all’avanguardia».

«In Fluid-o-Tech crediamo fortemente all’innovazione aperta realizzata attraverso la costituzione di un ecosistema costruito su visioni condivise, partnership forti e di lungo periodo», afferma Diego Andreis, managing Director di Fluid-o-Tech. «Il Politecnico di Milano ed ST costituiscono per noi due attori di assoluta eccellenza di questo ecosistema. Questo laboratorio di innovazione sarà inoltre un’ottima opportunità di contaminazione e lavoro sulle competenze. Nella transizione da componenti a soluzioni integrate ed intelligenti, come in altri settori, nella fluidica il sensing diventa un building block fondamentale. Con questa partnership, ancora una volta, vogliamo porci alla frontiera di questo trend, guidandolo».

«La nostra posizione di leader mondiale nel settore dei sensori Mems prevede un continuo lavoro di ricerca nel campo dei sensori, come oggi nel caso dei sensori di flusso», afferma Ernesto Lasalandra, direttore generale R&S di Analog, Mems and Sensors di STMicroelectronics. «Al tempo stesso tramite questa collaborazione offriamo un ulteriore contributo al consolidamento di quel giacimento di conoscenze specialistiche che vogliamo cresca e si sviluppi alla pari di quello interno all’azienda, in modo da attrarre l’attenzione di ricercatori e studenti verso un settore in cui possiamo rivendicare una leadership tecnologica e di mercato incontestabile. I 15 miliardi di Mems costruiti e venduti nel mondo sono solo la punta dell’iceberg di un’attività che ci vede spesso all’avanguardia nel lancio di nuovi prodotti, nuove tecnologie di produzione, ecc. per questo abbiamo avviato con il Politecnico di Milano ambiziosi programmi annunciati recentemente».














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