Fca gioca su più tavoli. Mentre dall’Europa parrebbe arrivare il via libero definitivo dall’Antitrust all’accordo con Psa – superata, quindi, la vicenda relativa all’eccessiva quota di mercato nel segmento dei veicoli commerciali leggeri – il Lingotto procede spedito con il suo piano industriale destinato all’Italia. Nonostante la pandemia abbia ridotto del 30% i volumi rispetto al 2019 (già in calo rispetto all’anno precedente), vengono confermati i 5,5 miliardi fino al 2021 per nuovi modelli e per l’elettrificazione della gamma.
A Pomigliano, ad esempio, procede la nuova linea che dovrebbe dare vita al Tonale, il suv di piccole dimensioni di Alfa Romeo nella zona che assemblava la fortunata 147. A Cassino, invece, prenderà forma Grecale, il suv medio di Maserati che sarà realizzato sulla stessa linea dei due top di gamma di Alfa Romeo, Giulia e Stelvio.
Tornando alle cifre, le cose vanno un pochino meglio solo se si considera anche lo stabilimento Sevel dove è stato realizzato il Ducato a marchio Fiat Professional. In questo caso il calo dei volumi è “solo” del 26,7% e non del 30%. Vero è che il terzo trimestre – complici gli incentivi governativi andati esauriti soprattutto nella fascia destinata ai veicoli ad alimentazione tradizionale – ha segnato una ripresa produttiva, ma il bilancio resta pesantemente in rosso.
Proprio Pomigliano rappresenta il vulnus più vistoso, con un crollo dei volumi del 40%, mentre Melfi perde circa il 25% e può contare sulla curiosità che aleggia intorno alle nuove Jeep Renegade ibride. Dal 24 agosto, lo stabilimento lucano viaggia a pieno regime con dieci turni di lavoro alla linea 1 (che prevede la creazione della Jeep Compass e Renegade ibride ed elettriche) e 20 sull’altra linea, che dà vita alla 500x e alla Jeep Renegade a motorizzazione tradizionale.
Anche a Mirafiori si lavora su due turni intorno alla neonata 500 elettrica, che ha portato in dote anche la conclusione degli ammortizzatori sociali e l’assunzione di 270 interinali. Più problematica la situazione a Cassino dove nei primi sei mesi dell’anno sono state prodotte circa 14mila autovetture, ovvero il 10% della capacità del polo.